Non fu
pioggia cadente per l'aria allegra
a
rintristire un cuor appeso.
Il buio
calante non aiutò l'umor triste.
Suoni
lontani,
cadenze di
presagi,
annunciano
la furia del tempo senza viso.
Mesto,
curve le
spalle,
abbandono il
mio corpo.
Indomito,
salgo tra le stelle,
lascio la
luce alle mie spalle.
Cerco il
padrone dei mondi.
Devo
consegnargli il tuo messaggio.
Contiene
delicata dolcezza,
tanta
innocenza,
infinito
amore.
Protetto
dalla fede di chi vuol bene,
lascerò il
piccolo fardello davanti alla somma immagine.
Rimarrò lì,
in attesa dello
sguardo beato.
Ansioso di
restar accecato al brillar di luce fulgida.
Soltanto
allora,
chiuderò
il dono,
e
saetta,
giungerò
a te.
Trepidante,
stringerò le tue mai,
dove
poserò la segreta promessa dell’Eterno.
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