Un giorno un alunno mi chiese: “Professore, ho notato che lei indugia spesso nelle riflessioni che coinvolgono anima e cuore, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero sull’emozione. Per me, l’emozione è un grosso problema; mi priva del controllo del pensiero e mi impedisce di esprimermi liberamente. Quando mi emoziono, non capisco più niente e rischio di apparire bambino o addirittura uno sciocco.”
Il mio alunno aveva descritto esattamente ciò che provavo anch’io alla sua età a causa della mia timidezza. Diventando adulto, le reazioni emotive a quello stato d’animo sono diventate meno invasive e hanno assunto il ruolo di una piacevole compagna di vita. Comprendendo lo stato d’animo dell’alunno, gli parlai così:
“Le emozioni sono reazioni dello spirito umano esaltate dalla biologia con le quali riveliamo tutta la nostra sensibilità. Per esempio, la timidezza è uno stato emotivo permanente. Si rivela quando non si ha una piena convinzione delle proprie buone qualità e si ha paura di esporsi al pubblico giudizio. Difatti, il timido si autodenuncia con egli arrossamenti sul viso, con mani sudate e tremanti, la voce fioca, esitante.
In questi casi la biologia assume il comando, annullando la volontà, abbattendo il potere decisionale, provocando confusione mentale. In realtà, lo stato emotivo priva l’individuo della serenità e lo fa apparire come solitamente non è. In alcuni casi, i limiti psicologici fa apparire la persona idiota incapace di mostrare la più elementare forma di logica.
L’emozione però, può avere origini diverse dai disturbi di personalità; può emergere in eventi in cui il sublime rapisce l’anima; può manifestarsi in seguito ad atti di tenerezza, a segni di amore. Gli effetti non hanno uguali in natura. L’emozione scombussola l’anima e scioglie una dolcezza interiore indescrivibile. Piangere mentre si assiste ad una scena di un film o mentre si legge un libro, è un’esperienza che scuote l’anima. Non importa cosa possa pensare chi ti osserva! In quei momenti, ogni cellula del corpo vibra, celebra la vita in sé. E se tutto questo succede mentre si è in compagnia di una persona sensibile, empatica, l’emozione si trasmette; prosegue il suo viaggio in un altro cuore, sotto un’altra pelle.”
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