Molfetta
(continuazione dell'articolo precedente)
LUIGI: Tutto ciò che sfugge al pensiero
umano, è riconducibile all’errore del paradigma mentale oppure alle naturali
limitazioni biologiche?
In altre parole, Il “nulla” da te prospettato, potrebbe
essere intercettato e prendere un senso anche nel nostro mondo?
ETT: Gli umani debbono fare i conti con
altissime barriere le quali, oltre a inibire le grandi visioni, intervengono
apportando distorsioni demotivanti.
LUIGI: Ti riferisci, forse, a quella specie
di pregiudizi che impediscono ad un pensiero nuovo di prendere forma?
ETT: Non soltanto! E’ consuetudine tra voi
umani di aggettivare in modo negativo qualsiasi esperienza o proposta che si
allontani dal pensiero comune.
E’ molto facile timbrare con la “pazzia” o la
“stranezza” una idea straordinaria.
La conseguenza del giudizio negativo si
traduce, prima, in aggressione intellettuale e successivamente nell’isolamento
della persona rivoluzionaria.
L’esploratore dei nuovi percorsi, se vuole
insistere nell’affermare le nuove idee, deve sottoporsi a prove che mettono in
discussione le proprie capacità di intendere e volere.
Queste prove non sempre
si superano e il risultato finale è l’aria nuova che viene spazzata via dalla
stasi intellettuale.
La rivoluzione viene spostata in avanti sulla linea del tempo,
sperando che nell’immediato futuro il metro del giudizio possa cambiare.
LUIGI: Hai descritto perfettamente quello
che succede!
Devo aggiungere un altro particolare a
questo tuo rilievo che, visto da occhi extraterresti, potrebbe rivelarsi anche
comico.
La nostra storia è ricca di personaggi
innovatori, pensatori e scienziati che hanno fornito un contributo veramente
importante per l’evoluzione dell’intera umanità.
Questi illustri rappresentanti
della nostra specie hanno dovuto subire derisioni e alcuni anche persecuzioni
fisiche ed intellettuali, prima di essere riconosciuti come benemeriti della
società.
Non sono stati pochi i casi in cui grandi uomini sono diventati tali
soltanto dopo la loro morte.
ETT: Dopo tale premessa, la risposta alla
tua domanda è un po’ più facile da intuire.
Nel vostro mondo arrivano segnali in mille
forme diverse e tutti attraversano mezzi non sempre adatti alle loro
caratteristiche.
La diversa sensibilità di ogni umano riesce
a cogliere solo piccole tracce di queste comunicazioni dell’universo.
Percezioni, affinità, sesto senso, e parole
simili sono i vostri sintomi verbali che manifestano una ingiustificata
convinzione di un potere, di un volere e di un possibile sapere che superano i
limiti della razionalità.
LUIGI: Quale modo di agire o pensare suggerisci
di adottare per amplificare le sensazioni che potrebbero ricondurci in una
dimensione diversa da quella attuale?
ETT: Io credo che dobbiate dare spazio e
credito a qualcosa che vi caratterizza maggiormente, senza inseguire affannosamente
tecnologie eclatanti.
LUIGI: Scusami se ti contraddico, ma è
grazie alla tecnologia che abbiamo potuto conquistare l’agiatezza nell’esistere
e per la quale è stato possibile dedicarci al pensiero scientifico oltre che
filosofico.
ETT: Rispondendoti con una metafora ti direi
che la tecnologia, per voi umani, è come una sedia, buona per salirci sopra e avvicinarvi al cielo di mezzo
metro.
Dovete iniziare ad usare la tecnologia nel
modo più vicino al vostro essere umani, e cioè, usarla come accessorio per
abbracciare il cuore e la mente.
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