La cover del libro "Viaggio tra i bit di una email", con gentile concessione dell'artista Silla Campanini
Quando sono solo, mi trovo in compagnia di
me stesso.
Non pensate che sia un gioco di parole, perché coloro che si sentono
veramente soli, hanno perso la propria anima con cui dialogare.
Senza la
compagnia della propria anima non esiste nessun’altra persona così disponibile
ad ascoltarci e capace di stimolare emozioni.
A proposito di emozioni, una cara amica ha
scritto: “Le chiusure emotive amputano
l’identità e lasciano dentro la sensazione che nella vita ci sia poco senso”.
Ottimo spunto di riflessione, utile per
dialogare con se stessi.
Per mia fortuna, oltre all’anima, dispongo di un
inusuale compagno di dialogo che ho chiamato ETT: un extraterrestre che stenta
a capire le abitudini umane.
Nei miei momenti di malinconia questo mio
amico mi sostiene, richiamando quelle emozioni che restituiscono il senso del
mio respirare.
Ognuno di noi dovrebbe nascondere una sveglia emotiva, pronta a
strombazzare appena la “normalità” della vita quotidiana ci assopisce.
Senza le emozioni, tutti i giorni sono
uguali, sovrapponibili, sono punti di una circonferenza che dicono di avere
compiuto infiniti giri, che faticano a distinguersi, finendo per dichiararsi
coincidenti.
I due punti traducono la loro esistenza in eventi teorici per i
quali hanno compiuto giri fuori dalla consapevolezza e quindi, dalla certezza
di averli effettivamente compiuti.
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