domenica 20 agosto 2023

In un'altra vita

Continuamente conduciamo una doppia vita. Una vita esterna, guidata dal desiderio, dalla speranza che qualcosa succeda. Ci affanniamo nel dirigerla nella miglior direzione. 

I segnali di ciò che si può fare e ciò che non si può fare, ci umiliano, ci inibiscono.

La direzione cambia continuamente in seguito ad urti contro ostacoli non visti in tempo. I risultati, in termini di soddisfazioni, ci fanno accelerare, mentre le delusioni ci rattristano provocando momenti di stallo.

Abbiamo bisogno di essere spinti per riprendere il cammino. 

Tra la momentanea illusione di aver ritrovato la verità, il ritmo, le circostanze giuste e il successivo ricredersi, si percorre il sentiero accidentato della vita.

Si ha il bisogno di credere in qualcosa di certo. Si ha bisogno di un punto di partenza al quale riferire tutte le future scelte. Si ha bisogno di qualcosa che la natura umana non può garantire. L’assoluto!

I percorsi della vita sono multiformi. Si ha l’impressione che qualcuno giochi con noi, come noi potremmo fare con una formica. Avete mai provato da bambini a giocare con la formica? 

Quante volte abbiamo bloccato il suo cammino! Quante volte le abbiamo fatto cambiare direzione con pagliuzze o con le nostre piccole manine!

Siamo sommersi da problemi! Problemi a quindici anni, a venti, a trenta, cinquanta, settanta e potremmo continuare ancora. Ci rifiutiamo di ammettere che questa è la vita reale. 

Deve esistere un’altra vita!

L’altra vita è quella interna, guidata dalla fantasia, dalla potenza dell’anima. In questa vita non ci poniamo limiti. Tutto ci viene facile e spontaneo. L’azione è l’unica condizione necessaria per raggiungere qualunque obiettivo. L’azione è facile da intraprendere.  Non esiste l’inerzia perché non c’è né accelerazione, né frenata. Tutto si compie con immediatezza è bellezza. 

Come scoprire un arcobaleno che si confonde nelle distanze tra due punti dell’orizzonte. 

Non ci poniamo domande perché non ci sono dubbi. In questa vita non c’è bisogno di ragionare. Esiste e basta!

Se guardi un fiore o un bambino che gioca, a che ti serve ragionare. Rimani investito di piacere e tenerezza ed entri in un campo, dove l’anima è padrona.  Non ti chiede nessun biglietto d’entrata, ma solo la tua voglia di compiacerti. 

Ti chiede di non udire, odorare, gustare, toccare, guardare … ti chiede di far vibrare le corde della tua sensibilità, poiché attraverso esse si entra in mondo tutto da esplorare.
 

venerdì 18 agosto 2023

Immortali per pochi minuti

 

Nella vita siamo immersi in un mare di segnali. 

Siamo come gocce d’acqua nell’onda, costretti a seguire la marea, a far parte della distesa d’acqua. 
Un mare burrascoso o una calma piatta, non può rendicontare all’umile goccia che si agita tra anonime sue simili, in cerca di una consapevolezza tutta da definire. 
Ci illudiamo di autodeterminarci. Presumiamo di essere liberi. 
Ci eleviamo a intelligenze tali da poter decodificare il futuro o il disegno di chi prescinde da noi per potenza e chissà quant'altro.

Siamo giganti nell’illusione e infinitamente piccoli nei nostri limiti; siamo entità trascurabili davanti ai misteri dell’universo.

Due gocce, come due amici, marito e moglie, due fratelli, due colleghi, eccetera, non sono strutture permanenti inamovibili, invarianti nel tempo.

Siamo strutture dinamiche con il continuo assillo di essere vivi.
 
Ognuno di noi esiste per se stesso e prende valore insieme con tutti gli altri. 
Le coppie, con leggeri urti reciproci, rilevano a bagliori i piaceri e le pene dell’esistenza.
Presenti sulla stessa esile barca e in assenza di un timoniere professionista, tutti navighiamo a vista.

La coppia perfetta non esiste, mentre la reciproca consapevolezza di non essere eccellenti o di non essere sempre sopportabili in tutto ciò che facciamo o affermiamo, deve essere la base su costruire la nostra vita di relazione.
E’ perfettamente inutile recriminare o perder tempo vita per riconsiderare segni che avremmo potuto decodificare diversamente! 
Non esiste la soluzione perfetta capace di prevenire tutti i futuri guai. 
Esiste, invece, l’atteggiamento sereno, utile a consumare la vita nel miglior modo possibile; volto a gustare ogni suo elemento attraverso la percezione di tutto ciò che solleva emozioni.
Le difficoltà esistono ed esisteranno, ma colui che sa di avere una vita sola, deve guardarle pensandole trasparenti o transitorie.
Nei momenti in cui ci riesce difficile mantenere dritta la barra di navigazione nella vita, assumiamo l’irresponsabilità di ascoltare un po’ di musica dolce, di guardare il sorriso di un bambino, di osservare lo sguardo ottimistico di un cane che attende l'attenzione dal suo padrone e come per magia ... i pensieri tristi volano via lontani, lasciandoci sulla scia dell’emozione, 

unica possibilità di essere immortali per pochi minuti.

giovedì 17 agosto 2023

Mamma sei lassù

 

Ehi, Mamma, sei lassù, vero?
Ti prego, torna da me!
Non sarò più cattiva. 

Da quando sei andata via, ho promesso a papà di non piangere, però sbrigati perché potrei non farcela.
No! Non vedere le gocce sulle mie guance, è la pioggia che mi bagna il viso.
La mia maestra di scuola mi ha detto che con la pioggia tu mi accarezzi, ma io, mamma, voglio abbracciarti e non bagnarmi.
Ora, sono sola, nessuno ti vede, sposta qualche nuvola e dimmi quando torni. 
Preparerò la mia stanza per te e inviterò tutte le mie amiche che non mi credono. 
Miriam, la più cattiva, mi ha detto che non torni più.
È bugia, mamma, non è vero?
Mamma, voglio stare con te!
Scusami se piango. Meno male che papà non mi vede.
Mamma, devo svelarti un segreto.
Papà ha imparato a fare i servizi di casa. 
Ricordo che lo rimproverarvi sempre, gli dicevi: “Non mi aiuti mai, sei sempre occupato con il tuo lavoro!”.
Ti devo dire che qualche volta mi fa ridere. Vedessi la sua faccia quando un po’ di schiuma gli schizza sugli occhi! Non ti preoccupare, però, ci sono io a ricordargli come facevi tu.
La sera mi accompagna a letto e mi parla di tantissime cose. Vorrei chiedergli di te, ma ho paura di vederlo preoccupato. Mamma, anche papà è triste perché tu non ci sei. Lo scopro spesso con lo sguardo incantato, immerso nei pensieri in cui ci sei tu.

Basta, mamma, ora ritorno in casa, perché non vorrei ammalarmi.
Chissà quante volte mi hai detto di coprirmi!
Ciao mamma, anche se farai tardi, non importa, ti aspetto.
 

mercoledì 16 agosto 2023

Il primo incontro con ETT

 

 
Ho parlato con gli extraterrestri!

Alla loro presenza, ero perso nell’incertezza tra sprofondare nel panico o abbandonarmi remissivo a ciò che mi stava succedendo.

Più tardi mi sono reso conto che essi avevano buone intenzioni e pian pianino la mia curiosità si sostituì alla paura.

Non so dirvi in che modo comunicavano con me. 

Ero convinto di sentire le loro voci, ma non c’erano bocche in movimento. 

Le loro parole mi giungevano come se fossero già presenti nell’idea di una frase composta nella mia mente. 

Non avendo il tempo per chiedermi come e perché vivevo un’esperienza così eccezionale. 

Capivo e comunicavo con loro come se lo facessi con persone che conoscevo da molto tempo, anzi, provavo un sottile piacere.

Ricordo che una voce si fece dominante e mi chiese:

“Dimmi Luigi, perché alcuni uomini uccidono i loro simili?”.

La domanda mi sembrava pretestuosa, comunque mi affrettai a dare una risposta: “Perché alcuni uomini sono cattivi o lo fanno per un disordine d'amore”.

La voce continuò: “Pensate di essere liberi di agire e responsabili di quello che fate?”.

Risposi immediatamente: “Certo che siamo liberi! Possiamo agire a nostro piacere nell’ambito delle regole che ci poniamo”.

La voce riprese: “Agireste allo stesso modo se la vostra vita durasse un giorno o mille anni?”.

Rimasi un po’ sconcertato nell’ascoltare questa domanda. Per cercare di prendere tempo, riflettere ed elaborare una risposta logica, tentai di ribadire ponendo con un’altra domanda di chiarimento: 

“Volete indurmi a pensare che non siamo liberi?”.

La voce rispose: “Mi sembra così evidente!"

"Siete piccoli, deboli e appena nati nell’universo e vi arrogate di essere giudici degli uni sugl’altri”.

Io, mosso dal solito slancio d’amore verso la mia Umanità, non persi tempo a ribattere:

È vero, a volte facciamo cose strane, ma devo confessarti che, anche se abbiamo intuito di non essere veramente liberi, sappiamo e ci siamo convinti di esserlo. Siamo limitati in tutto e se dovessimo accettare anche questa verità, che vita sarebbe la nostra? 

Essere liberi per noi oltre che una necessità è una convenienza. Qualcuno di noi, purtroppo, esagera nell’usare questo strumento che non conosce bene! 

Però, se voi siete così più avanti di noi, perché non ci aiutate?”.

La voce, riluttante, rispose: “Ci sono cose che non potete conoscere, ma che esistono in altre dimensioni. Quando gli uccelli voleranno senza il sostegno dell’aria e voi uomini dimenticherete di essere pesanti, solo allora vedrete voi stessi come esseri veramente liberi”.
 
 

Post più letti nell'ultimo anno