domenica 10 marzo 2013

La Politica, oggi.



Foto: Jlenia Mugnaini
Sono passati oltre 2000 anni e gli insegnamenti semplici e ricchi di stimoli alla vita psicologica dell’uomo, non sono serviti per innescare un processo di maturazione che avrebbe dovuto erigere l’essenza umana a livelli impensabili rispetto a quelli attuali.

Socrate, filosofo dell’antica Grecia, non fondò mai una scuola, ma tenne il suo insegnamento nei luoghi pubblici, come una sorta di predicatore laico, educatore delle coscienze, attraverso un metodo dialettico, si portava ad un esame dell’anima o di coscienza e rendersi conto in seconda analisi della propria vita, ossia un esame morale

Egli è stato un precorritore della politica per l’uomo e al servizio dell’uomo.

La scoperta dell’essenza dell’uomo come Psichè, tendeva in maniera perfettamente consapevole a spogliare l’anima dall’illusione del sapere e in questo modo a curarla, così da renderla idonea ad accogliere la verità. 

L’Anima (la natura stessa dell’uomo) ci ordina di conoscere chi ci ammonisce: “conosci te stesso”.

Socrate, con il suo insegnamento, ci invita a sottoporre al dominio della ragione la vita umana e i suoi valori.  

 Soltanto in questo modo, ogni azione assume una direzione inequivocabile e cioè il bene di ognuno di noi, inteso come elemento di un’organizzazione composita detta “Società”.

venerdì 8 marzo 2013

ETT, saluta nel giorno della donna


ETT: Bella giornata, vero?

LUIGI: Sì, oggi è la festa della donna!

ETT: Allora, perché non corri a comprare le mimose?

LUIGI: Mi dispiace per gli alberi! 
Ho l’impressione di staccare le loro braccia o le dita. 
Io amo gli alberi e amo anche le donne e non vorrei dispiacerli per un amore, forse più egoistico verso le donne. 
Non voglio barattare un amore bello per uno uguale.

ETT: Ma Luigi! Fai una gerarchia anche nell’amore?

LUIGI: No! Ti sbagli, amo troppo le donne per dispiacere gli alberi. 
Se io volessi regalare un mondo d’amore alla mia donna, non lo farei procurando dolore ad un’altra creatura del Signore.

ETT: Dimentichi che le mimose son fiori di un albero?

LUIGI: Certamente, no! 
Però, una persona che ama lo fa a 360 gradi.
L’amore non è selettivo e nemmeno un termine di paragone. 
L’amore è l’essere umano nella sua vera ed originale essenza.  

L’amore è un pezzettino di Dio racchiuso tra muscoli ed ossa

Lo ritroviamo anche tra i fusti e i petali di una pianta, tra gli splendenti colori di un’alba radiosa, tra la candida neve dei ghiacciai, tra le armoniose onde degli oceani e meravigliosamente, tra le vie luminose della galassie.

ETT: Luigi, il tuo solito romanticismo ti fa abbandonare il senso pratico.
Torniamo alla festa della donna. 
Dimmi, farai gli auguri alle tue donne?

LUIGI: Con tutto i cuore, ma ho paura di apparire convenzionale.

ETT: Spiegati.

LUIGI: Molte donne si sentono quasi lese nel sentire le attenzioni soltanto per questo giorno. Loro vorrebbero essere amate e rispettate ogni giorno.

ETT: Mi sembra giusto.

LUIGI: Ovviamente! 
Io credo, però,  che bisognerebbe festeggiare per ravvivare il sentimento.
Tutti sappiamo che il sole è bello, ma se non alziamo mai la testa per ammirarlo, rischiamo di farlo esistere per se stesso.

ETT: Voi umani siete troppo strani, avete bisogno di correre oltre qualunque bellezza per scoprire che la semplicità è la via maestra della natura.

LUIGI: Ett, in qualità di extraterrestre, sii per me il postino, messaggero di un bacio a tutte le donne del mondo, nessuna esclusa.
Se trovassi qualcuna a piangere regalale la magia di dimenticare il dolore.

ETT: Sono un extraterrestre e ciò di cui ogni donna ha bisogno è soltanto sentirsi compresa e accolta tra voi  umani.

giovedì 7 marzo 2013

Una finestra nel cuore



Di bellezza morir divergo,
certo d'annegar nel blu del ciel.

Ricordar di sguardo più dolce,
il pensier rifuta.

Sollazza il cor del fluir di tanto amor.

Volge gioia in disperse mire.

Espande sorrisi sulle bocche più dure.

Purezza incanta per viso sì tenero.

Anche il tempo si fa timido,
al toccar d'incanto.  

Attonito, del piacer son servo.


  

mercoledì 6 marzo 2013

La mia Mamma


Canta cor mio di musica allegra,
della mia mamma fanne melodia.

Giubilo per ogni via, l’aria infesti.
Respiro prospero amor preso.

Sol io, odo di clamori al vento dei ricordi infantili.

Sol io, agito gioia al tuo pensiero.

Sol io, riconosco il tuo sorriso.

Son figlio tuo.

Anima, accendi tutti i colori dell’arcobaleno,
perché non c’è festa più grande d’approntare.

Sole, dipingi il giorno con tutto il tuo ardore.

Mare, dondola le meraviglie del creato.

Anche tu, timida lacrima,
corri allegra sulla mia guancia,
così che io possa risuonar di dolcezza il mondo.

Vento, spingi i desideri,
 alimenta le speranze,

porta con te, fin lassù, il mio bacio.

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