giovedì 7 marzo 2013

Una finestra nel cuore



Di bellezza morir divergo,
certo d'annegar nel blu del ciel.

Ricordar di sguardo più dolce,
il pensier rifuta.

Sollazza il cor del fluir di tanto amor.

Volge gioia in disperse mire.

Espande sorrisi sulle bocche più dure.

Purezza incanta per viso sì tenero.

Anche il tempo si fa timido,
al toccar d'incanto.  

Attonito, del piacer son servo.


  

mercoledì 6 marzo 2013

La mia Mamma


Canta cor mio di musica allegra,
della mia mamma fanne melodia.

Giubilo per ogni via, l’aria infesti.
Respiro prospero amor preso.

Sol io, odo di clamori al vento dei ricordi infantili.

Sol io, agito gioia al tuo pensiero.

Sol io, riconosco il tuo sorriso.

Son figlio tuo.

Anima, accendi tutti i colori dell’arcobaleno,
perché non c’è festa più grande d’approntare.

Sole, dipingi il giorno con tutto il tuo ardore.

Mare, dondola le meraviglie del creato.

Anche tu, timida lacrima,
corri allegra sulla mia guancia,
così che io possa risuonar di dolcezza il mondo.

Vento, spingi i desideri,
 alimenta le speranze,

porta con te, fin lassù, il mio bacio.

martedì 5 marzo 2013

Ritrovar la luna



 Foto: BUONANOTTE...UNO SGUARDO ALLA LUNA
E MILLE SOGNI DORATI..

Chino il capo per cercar luna.

Triste per la direzione, miro il tremolio.

Riflette nel pozzo ingenue speranze
ormai cadute dal cielo.

Notti insonni passate ad ammirarti,
quando lucente lassù, io ero il tuo amante.

Allor, senza timori al mio ardir splendevi,
bella per i miei occhi,
magica per lo spirito.

L’altro canto non mostri a niuno, se il tempo non permette.

Or, neve tra i capelli, son pronto al tuo lato scuro.

Esitante cerco conforto nella tua immagine.

Piange il cuor per cotanto amor riverso.

Turbata, cala il tuo raggio d’argento a sciogliere l’ingrato bianco,
e al ciel, il buio ruba,
si che la vita s’infuochi.

Tra i solchi di vecchie lacrime,
scintilla la speranza
e scopro me stesso ad adorarti nella più antica direzione,

laddove il Paradiso indica.


lunedì 4 marzo 2013

Innamorata della luna



 

C’era una volta una ragazza così fiduciosa nelle sue possibilità che gli bastava il solo desiderio per creare un sogno da inseguire e concretizzare.

Si chiamava Gina, era esuberante e vedeva la sua vita come una tavola imbandita a festa esclusivamente per lei.

I suoi genitori la coccolavano e confermano le sue aspettative avvolgendola di continui sorrisi e di grande sostegno al suo entusiasmo.

Divenne grande e la vita non le offrì grandi smentite, per cui il suo potenziale di positivismo rimase intatto per molto tempo.

Arrivò il giorno in cui a Gina balenò l’idea che la bellezza dell’universo non potesse prescindere dalla sua volontà.

In una delle notti limpide d’estate, guardando la luna se ne innamorò.

Da lontano la luna era così piccola da poterla tenere in una mano.

Pensò anche che se avesse avuto la possibilità di avvicinarla, la sua dimensione sarebbe stata tale da poterla abbracciare.

Le serviva semplicemente un’altissima rupe dalla quale staccare il salto deciso verso quella palla bianca.

Cercò tra i sentieri e le colline dei dintorni il posto adatto e finì per scovarlo esattamente come lo aveva immaginato.

Scelse una notte serena per compiere il suo gesto.

Quando giunse l’emozionante momento dell’abbraccio, Gina cominciò a correre a perdifiato lungo la salita della rupe che la innalzava fino a pretendere di portala direttamente sull’amata meta.

Purtroppo, la sua folle corsa ebbe una pausa!

Nel preciso momento in cui staccò il piede dalla rupe per compiere il grande balzo, ebbe un grave dubbio: Sarà possibile abbracciarla?

Da allora, Gina non c’è più tra i vivi.

Ora è nella favola e insegna al mondo che non esiste nulla che non si possa ottenere se la convinzione e tale da cancellare qualsiasi dubbio.
  

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