lunedì 10 novembre 2025

Effetto "osservatore" sulla propria ansia



Quando i fisici cercano di misurare il peso di un elettrone, rimbalzano fotoni su di esso, ma quei fotoni ne modificano la velocità e la quantità di moto. La misurazione altera ciò che viene misurato. A livello quantistico, l'osservazione non è passiva. È interferenza.

I tuoi pensieri funzionano allo stesso modo.

Reagisci se sei osservato. Il tuo capo in piedi alle tue spalle cambia il tuo lavoro, che ti stia valutando o meno. 

L'osservazione cambia il comportamento

Questo è vero non solo nella meccanica quantistica o negli esperimenti in azienda, ma anche nella privacy della tua testa.

Paolo aveva problemi d'ansia. Un tipo intelligente, con una carriera promettente, ma completamente tiranneggiato dai suoi stessi pensieri. Aveva un'interazione perfettamente normale con il suo capo, poi passava ore a ripensarci, analizzando cosa aveva detto di sbagliato, prevedendo come avrebbe rovinato la sua carriera. Quando aveva finito di autoaccusarsi mentalmente, ironia della sorte, era troppo esausto per essere produttivo al lavoro.

Paolo evidenzia qualcosa di molto comune tra lavoratori frustrati: farsi prendere da flussi di pensieri che vanno dal chiedersi cosa pensi la gente di loro alla preoccupazione per il proprio futuro. Nella testa di queste persone si originano cicli di pensieri ripetitivi che bruciano energia e slancio, stabilizzandosi permanentemente.

Un monaco buddista occidentale, Thanissaro Bhikkhu, chiama questo "comitato" nelle nostre teste: il capo che abbaia ordini, il giudice che valuta tutto come buono o cattivo, il politico ossessionato da come gli altri ti percepiscono. Molte persone vivono i propri pensieri come un flusso di commenti che non riescono a spegnere e che danno per scontato siano solo "loro".

La soluzione? Nel momento in cui inizi a osservare queste voci interne, il tuo rapporto con esse cambia. Creando distanza tra te e i tuoi pensieri, ritrovi il tuo potere. Questo è l'effetto osservatore in azione. Sarebbe come avere in pugno la consapevolezza

L'effetto osservatore applicato alla mente consente di creare uno spazio tra l'esperienza e la tua reazione ad essa, scacciando quell’identificazione negativa con i tuoi pensieri e liberandoti da essi.

I pensieri non scompaiono – sono ancora lì, a fare il loro lavoro – ma non stai più lottando per aggrapparti a loro o per farti trascinare.

In sintesi, stai capovolgendo la situazione: hai preso il loro controllo invece di essere controllato.

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