mercoledì 3 aprile 2024

Il senso dell'utile


La mente umana non riesce proprio a distaccarsi dall’idea dell’utile. Tutto ciò che esiste o tutto ciò che si rivela attraverso fenomeni, deve avere un utile. Cerchiamo spiegazioni e formuliamo teorie create con l’alibi di cercare verità e invece queste ripiegano sulla loro utilità per l’uomo.

L’idea che senza un utile una realtà non possa avere una funzione nel mondo del sapere, sembra costituire un assioma. L’impronta mentale la rileviamo in ogni atto della nostra vita.
 
Siamo stati abituati a luoghi comuni come: “Si mangia per vivere”, “Si lavora per guadagnare”, ”Si studia per impare un mestiere”, eccetera.

Quando si fa qualcosa e manca l’utilità riconosciuta, lo sforzo perde valore e il pensiero comune tende a dar significato di “hobby”, “passatempo”, ”pazzia”.

Basterebbe alzare lo sguardo al cielo per mettere in crisi il senso dell’utilità. Che ci fanno lì, miliardi di stelle, stupidi pianeti dimenticati nel cosmo? Sono utili per chi o per cosa?

Ripieghiamo la testa verso il basso e nascondiamo il problema sotto le vesti della filosofia. Già! La filosofia è proprio una scienza riconosciuta pubblicamente come inutile. 
Non è ancora riuscita a fornirci spiegazioni convincenti a riguardo di molti dubbi. Per alcuni, non è buona nemmeno per darci un lavoro!
Si narra che Socrate, filosofo greco, rimanesse per giornate intere a pensare. Quali vantaggi ricavava dalle sue sublimi teorie? 
Egli ha ricevuto solo danni, giacché i suoi concittadini l’hanno condannato a morte.
Pensate anche a Nietzsche, ha scavato nella sua mente cercando l’utilità delle sue teorie fino a essere dichiarato pazzo. Quanta gente ha consumato la propria vita nel tirare la coda all’utile e alla fine si è resa conto di averla ancora tra le mani.
 

L’utile è un dare meno un avere il cui risultato è l’incremento del dare per effetto negativo dell’avere il quale s’incrementa spontaneamente all’aumentare del dare.  

 

Strana legge matematica, vero? Dichiarabile senza senso, fantasiosa o meglio, inutile. Questa legge funziona nell’ambito dell’amore che, come sapete non è scienza, non è filosofia, non è misticismo.Sappiamo soltanto ciò che non è!
Molti lo collocano tra le cose inutili ... eppure, come se volesse prendersi gioco della ragione, ci prende, ci appassiona, ci emoziona.
      

martedì 2 aprile 2024

L'emozione come compagna di vita

 

Un giorno un alunno mi chiese: “Professore, ho notato che lei indugia spesso nelle riflessioni che coinvolgono anima e cuore, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero sull’emozione. Per me, l’emozione è un grosso problema; mi priva del controllo del pensiero e mi impedisce di esprimermi liberamente. Quando mi emoziono, non capisco più niente e rischio di apparire bambino o addirittura uno sciocco.”

Il mio alunno aveva descritto esattamente ciò che provavo anch’io alla sua età a causa della mia timidezza. Diventando adulto, le reazioni emotive a quello stato d’animo sono diventate meno invasive e hanno assunto il ruolo di una piacevole compagna di vita.  Comprendendo lo stato d’animo dell’alunno, gli parlai così:

“Le emozioni sono reazioni dello spirito umano esaltate dalla biologia con le quali riveliamo tutta la nostra sensibilità. Per esempio, la timidezza è uno stato emotivo permanente. Si rivela quando non si ha una piena convinzione delle proprie buone qualità e si ha paura di esporsi al pubblico giudizio. Difatti, il timido si autodenuncia con egli arrossamenti sul viso, con mani sudate e tremanti, la voce fioca, esitante. 

In questi casi la biologia assume il comando, annullando la volontà, abbattendo il potere decisionale, provocando confusione mentale. In realtà, lo stato emotivo priva l’individuo della serenità e lo fa apparire come solitamente non è. In alcuni casi, i limiti psicologici fa apparire la persona idiota incapace di mostrare la più elementare forma di logica.

L’emozione però, può avere origini diverse dai disturbi di personalità; può emergere in eventi in cui il sublime rapisce l’anima; può manifestarsi in seguito ad atti di tenerezza, a segni di amore. Gli effetti non hanno uguali in natura. L’emozione scombussola l’anima e scioglie una dolcezza interiore indescrivibile. Piangere mentre si assiste ad una scena di un film o mentre si legge un libro, è un’esperienza che scuote l’anima. Non importa cosa possa pensare chi ti osserva! In quei momenti, ogni cellula del corpo vibra, celebra la vita in sé. E se tutto questo succede mentre si è in compagnia di una persona sensibile, empatica, l’emozione si trasmette; prosegue il suo viaggio in un altro cuore, sotto un’altra pelle.”

 

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