LUIGI: Nel giorno di San Lorenzo, gli
innamorati guardando le stelle, il loro sguardo è sempre alto.
ETT: Credo di sapere che il vostro sguardo
verso il cielo è anche il mezzo o l’abitudine per avvistare noi extraterrestri,
vero?
LUIGI: Non ti sbagli!
Nella notte di San Lorenzo, però, i nasini
rivolti verso l’alto sono numerosi e volti a cercare stelle cadenti.
ETT: Una strana consuetudine!
LUIGI: Direi una bella occasione che noi
umani sfruttiamo per rinfocolare quel senso d’amore sempre relegato per eventi
privati.
Tutti i dolci di cuore, quella notte particolare,
tornano ad essere bambini in pubblico senza la paura di essere biasimati.
Afferrano con lo sguardo qualsiasi luccichio nel buio del firmamento.
Sperano
di essere privilegiati e catturare il magico momento della stella cadente.
La tradizione popolare suggerisce che i
fortunati che riescono ad essere testimoni oculari di una stella che cade,
possono esprimere un inconfessabile desiderio.
Il Dio dei cieli in quel momento
è in ascolto e per intercessione del Santo della notte, non può esimersi
dall'esaudire una così tenera aspirazione.
Per conto mio, le stelle con tutto il suo firmamento formano un fantastico tappeto steso sotto gli occhi dell’osservatore.
Tutti gli astri lucenti, nel buio di una notte romantica, sono gli
infiniti occhi dell’amore universale che ci guardano e quando siamo tristi piangono
con noi ....... romanticamente diventano stelle cadenti.
La vita con tutto ciò che vediamo è dentro di noi.
Le stelle, il sole, il mare e l’umile lucertolina che corre tra i
sassi sono proiezioni di un gran bel film che il regista dell'ultrauniverso ci
proietta.
Siamo modi separati e interferenti attraverso le emozioni che
corrono sotto la pelle o che rendono irregolari battiti e respiri.
Prendiamo uno straccio di pensiero buono e alziamolo al cielo, cancellando la cattiveria degli sfortunati.
Impariamo a sorridere, rendiamo
spontaneo l’abbraccio, consuetudine la comprensione e la disponibilità.
Soltanto
allora non avremmo bisogno di cercare con lo sguardo le stelle cadenti, perché saremmo noi a
guidare il pensiero felice.
Le stelle non cadranno più perché sarebbero sempre occupate a
sorriderci.
San Lorenzo ritornerebbe sulla terra come un comune mortale per
riguadagnarsi in diverso modo la popolarità raggiunta attraverso le manifeste
nostre debolezze.
Nessun commento:
Posta un commento
Esprimi il tuo pensiero