Udir di pianti, al cor
dispiace.
Gemere del perduto incanto,
arrovella l’animo caro.
Truce miseria all’umana specie,
che di antiche glorie il capo
cinge.
Aprir luce alla speranza orba,
il desiderio volge.
Lontani eroi ancor in memoria
avversan.
Fumosi spiriti di canute nostalgie.
Indomito mar, che agitar
tempesta,
furibondo incalza.
Tempo attende al tornar calmo,
sì che l’ira si plachi
e saggezza ondeggi.
Silente al musicar del vento,
cullar nuove promesse,
s’appronta.
S’apron orizzonti,
al fioccar d’arcobaleni.
‘che la vita è bella!
Bruttezza alcuna potrà
sfiorir.
Forza più grande non esiste,
che dell’Amor non tremi.
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