lunedì 18 febbraio 2013

Capirsi






Ritrovo me stesso col fiato caldo a convincerti per le mie verità.

Illuso quanto ingenuo, spendo furor per il mondo sordo.

Onde d’eco solitario si perdono,
 spezzate sulle pareti di un cuore indurito.

Mesto, m’avvio per strade solitarie,
ove attendere nuove leve, conviene.

Rigirar per pensieri insoliti,
la ragion vaga.

Cotanto fiume, nuotar è d’obbligo.

Bagnar di saggezza, l’anima s’accheta.

Ribelle il cor per solitudine avversa,
muove battiti a corto passo.  

Cantar soprano, d’emozion s’impegna.

Increspar pelle che di vita parla, s’adatta.

Speranza vana di rinfrescar aria di antichi sospiri.

Ma son perle e non lacrime, che giran pel viso.

Da occhi celesti, fuggir s’allietano.

Cascar umide per spalle alleate,
è morir d’Amor.

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