"È difficile descrivere ciò che è impossibile immaginare." Cristina Rivera Garza
Nel gennaio 1991, lo psichiatra Rick Strassman, professore associato presso la Facoltà di Medicina dell'Università del New Mexico, avviò una serie di esperimenti per esplorare la relazione tra stati alterati di coscienza e neurochimica umana.
Iniettiò per via endovenosa a 60 volontari sani di mente, sottoposti a screening psichiatrico, N,N-dimetiltriptamina pura, colloquialmente nota come DMT.
La DMT è presente naturalmente in molte piante e animali, incluso il liquido cerebrospinale umano, ed è il componente psicoattivo dell'ayahuasca.
L'Ayahuasca è un decotto psicoattivo preparato con piante amazzoniche, principalmente il liana Banisteriopsis caapi e una fonte di DMT, come la Psychotria viridis. Usata tradizionalmente dalle popolazioni indigene dell'Amazzonia per scopi spirituali e curativi, induce potenti esperienze visionarie e purificatrici
L'esperienza di vaporizzare o iniettare DMT puro è diversa da quella dell'ayahuasca, che è meno intensa e molto più duratura. A differenza dell'ayahuasca, l'effetto della prima inizia entro mezzo minuto e un "viaggio" raramente supera i 20 minuti.
I risultati ottenuti da Strassman furono rivoluzionari, mandando in frantumi la sua visione della realtà e spingendolo a mettere in discussione il fondamento metafisico della sua pratica scientifica, indirizzandolo verso la neuroteologia.
Strassman, buddista zen ed esperto meditatore, alla fine si riferiva al DMT come alla "molecola dello spirito", perché ipotizzava che il DMT, in quanto composto endogeno naturalmente psicoattivo prodotto dall'organismo, potesse svolgere un ruolo nelle esperienze legate alla nascita, alla morte e al misticismo. Come se il DMT aprisse una porta spirituale e spingesse i suoi soggetti in uno stato di samādhi o nirvāṇa.
In quell’esperimento, acadde qualcosa di molto più strano. Il DMT diede ai suoi volontari accesso a mondi alieni bizzarri, ipercomplessi e popolati con feroce efficacia. Il DMT li ha costretti a confrontarsi con cose che non potevano essere né sognate né immaginate.
In qualche modo, il DMT si è rivelato il più efficiente e affidabile strumento di scambio di realtà, che trasporta l'esploratore psichedelico in una dimensione alternativa popolata da un'intelligenza ultraterrena.
Molti dei volontari di Strassman hanno riferito di incontri convincenti con presenze intelligenti non umane, "elfi", "nani", "insettoidi" e "alieni". Quasi tutti hanno ritenuto che le sessioni siano state tra le esperienze più profonde della loro vita.
Per usare le parole di un volontario, sono stati trasportati in una dimensione che sembrava "più reale del reale".
Il DMT rappresenta un vero e proprio mistero e presenta agli scienziati una serie di profonde anomalie. Le molecole di triptamina correlate al DMT, come l'LSD, la mescalina (peyote) o la psilocibina (funghi allucinogeni), interagiscono tutte con il recettore 5-HT2A della serotonina, che regola la comunicazione tra le cellule cerebrali.
L'uso frequente di sostanze psichedeliche richiederà dosi sempre più elevate per ottenere lo stesso effetto. Inoltre, la tolleranza a una sostanza provoca anche una tolleranza crociata ad altre. Ma questo non accade con il DMT, che non crea tolleranza, e nessuno sa esattamente perché.
Inoltre, i consumatori abituali di DMT a scopo ricreativo segnalano, contrariamente alla tolleranza, il fenomeno del "lockout", in cui il DMT svapora improvvisamente e riporta l'utente quasi immediatamente allo stato di base della normale coscienza di veglia.
L'intera letteratura psichiatrica non riesce a fornire una spiegazione lontanamente plausibile di ciò che si può ottenere con un'iniezione o inalando una profonda boccata di vapori di DMT.
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