lunedì 29 gennaio 2024

Sintomi di volontà

 

Si sa che ognuno di noi vuole fortemente ciò che non ha o che non ha mai avuto, per cui l’energia che sviluppa per rincorrere l’oggetto ambito è direttamente proporzionale al livello del dolore provocato dalla sua mancanza.

Per esempio, l’affamato in cima ai suoi pensieri pone costantemente il cibo e tenta di procurarlo nella misura in cui i morsi della fame lo torturano.

Questo è un bisogno irrinunciabile, per cui la forza che sviluppa nella ricerca del cibo è enorme. Inoltre, dando per scontato che del cibo ha diritto, capacità, possibilità di procurarselo, non mostra nessuna incertezza nello slancio assunto per il raggiungimento dell’obiettivo. L’affamato ha molta considerazione istintiva di se stesso, la sua esigenza non è una scelta, è una necessità, quindi sposterà le montagne se sarà necessario per andare dritto e deciso sulla meta.L’affamato vuole risolvere un problema materiale legato alla sua alimentazione.

Il timido, l’arrogante, il presuntuoso, il vanitoso e tanti altri casi legati alla psicologia, ha lo stesso tipo di problema.

Tutti vogliono qualcosa.

Vogliono evitare il dolore!

venerdì 26 gennaio 2024

I piaceri dell'anima


Capirsi e comprendersi sono attività che ti fanno viaggiare dentro l’anima e ti lasciano un alone di piacere a cui non si riesce a dare una motivazione utilitaristica. Quando viaggi nel mondo dell’anima i tempi di reazione si allungano quasi come non voler abbandonare il gusto di una cioccolata che lentamente si scioglie in bocca. Sembri attonito e confuso perché non sei abituato a quelle sensazioni.

La maggior parte della nostra vita la consumiamo fuori dalla nostra anima. Occasionalmente, qualche film, presentazione teatrale, qualche libro, ci lascia rientrare per pochi minuti o, se fortunati, per poche ore. Il “voler bene” è l’invito ufficiale a entrare nel mondo dell’anima. Questo mondo non è inoperoso, è intenso nei sentimenti e nelle attività materiali. Non si manifesta in modo roboante, ma in maniera discreta e silenziosa. In questo mondo non esiste la formula del commercialista: “Dare/Avere”. I concetti di interesse, rendimento, profitto sono stati inventati per conquistare il benessere materiale e assicurarsi una lunga esistenza sul globo terrestre anche a discapito di altri.

Quando il tempo che passa e ci chiede il conto, allora scopriamo di aver sempre avuto l’anima. Ci rammarichiamo perché a suo tempo è stata sempre nascosta o perché non l’abbiamo usata per far vibrare il cuore, per gonfiare i nostri polmoni del piacere di esistere. In quegli istanti, inevitabilmente la mente ci riporta a colui che ci ha dato per quasi cento anni un tesoro in custodia del quale abbiamo fatto poco uso.

Confideremo, allora, sulla sua bontà perché un giorno si possa scoprire che la materia vivente ha un’anima e l’uomo nella natura ha avuto il privilegio di rendersene conto.


giovedì 25 gennaio 2024

Dentro te

 


 
 
 
 
 
 
 
Silente per amor preso.
Avulso dal mondo acre.

In punta di piedi
 busso al tuo cuore.

Voglio entrare dentro di te.
Percorrere quelle dolci idee che incantano la mia mente.
Ascoltare le note affidate al tuo respiro.

Voglio cascare nel tuo sorriso
e scoprire così tanto splendore.

Voglio fissare i tuoi occhi
per scendere fin giù nell’anima.

Insieme a te,
lontani dal freddo apparire,
 senza parole,
ci racconteremo.

Soltanto allora,
catturati dalle emozioni,
non sapremo mai del tempo.

mercoledì 24 gennaio 2024

Treno in transito

 

Quando ero ragazzo ero solito farmi assalire dalle emozioni che si scatenano al transito di un treno in stazione. L’arrivo del treno in stazione era preceduto dalla raccomandazione usuale: “Allontanarsi dai binari, treno in transito!”

Una sensazione di ansia e paura cominciava ad agitarsi in me. L’ansia per la spasmodica attesa che un colosso in ferro mi transitasse davanti, mi impediva di distogliere lo sguardo sui binari, tutto intento a scorgere la locomotiva in lontananza. La paura era legata alla possibilità, più volte richiamata dai miei genitori, che nel turbinoso cono di aria che si formava, qualcosa potesse colpirmi. La voglia di sfidare il gigante, attraverso la mia resistenza al vento e alla paura, era forte.

L’apparente lento avanzare del treno in arrivo, mi rallentava il respiro per trattenerlo fino al momento in cui la folata di vento mi investisse per portare dentro di me, con un profondo respiro, la potenza del treno in velocità.

Ungaretti si illuminava d’immenso, io mi riempivo!

Il rumore delle rotaie assordante mi provocava un’esaltazione incredibile. Ero testimone dei progressi della tecnica e come l’uomo fungesse da amplificatore di potenza. In quei pochi e lunghi secondi, mi sentivo molto più piccolo e orgoglioso del mio essere. Mi arrogavo l’idea di far parte di coloro che hanno reso possibile questo scenario. Tentavo velocemente di costruirmi una spiegazione pseudoscientifica al quesito che spontaneamente si presentava: “Come fa a rimanere sui binari con questa velocità e con questo peso?”.

Meno male che non c’era tempo per dare una risposta!

Tenere il capo chino e lo sguardo teso a non perdere nessun dettaglio sull’esibizione del treno, lasciava libera la mia anima di far risuonare qualsiasi emozione. Affascinato da tanto spettacolo, come succede in tutti gli eventi piacevoli, l’allontanamento del treno faceva scendere un velo di tristezza e nostalgia.

Il treno, come per consolarmi, sembrava rallentare i suoi tempi e si faceva piccolo, fino a scomparire. Voleva dirmi che la vita di un uomo si compie nel tempo e nei modi del suo transito in stazione.

Similmente a un treno in transito che si scorge molto piccolo in lontananza, così piccolissimi nasciamo; l’apparente lento avanzare ci ricorda la crescita fisica; L’arroganza della gioventù è paragonabile all’irruenza in stazione; la confusione dei passeggeri in salita e in discesa dal treno, è assimilabile ai processi di socializzazione e scambio di emozioni; la partenza e il rapido allontanarsi con la sua definitiva scomparsa, rappresenta chiaramente la parabola discendente della vita umana che si chiude con la morte. 

 


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