venerdì 7 febbraio 2014

Il mio terzo libro


L’evoluzione della tecnologia ci rende sempre più ignoranti a riguardo della logica funzionale dei suoi derivati.  

 Nonostante l’uso disinvolto di telefonini e computer, la tendenza comune degli utenti di high Tech, è quella di considerare questi oggetti dei “black box”: da usare e buttar via al primo sintomo di cattivo funzionamento.

Questo libro ha la presunzione di raccontare il “difficile” nel modo più divertente e sfatare il luogo comune per il quale soltanto ai tecnici specializzati è riservato di entrare nella logica dell’elettronica e dell’informatica.

Mancando l’opportunità di “capire” ciò che si cela dietro un oggetto tecnologico o all’interno del mondo di Internet, significa perdere qualcosa di se stessi o rinunciare per sempre ad alcuni aspetti dell’essere pensante.

domenica 2 febbraio 2014

Cerco un cuore

 
  
Cerco un cuore.

Un cuore che non batte per far rumore.
Un cuore che non teme di apparire rosso.
Un cuore che sa di essere cuore.

Se dovessi trovarlo, 
gli racconterei senza parole il mio mondo.
Sono certo che lo scoprirei uguale al mio.

Con lui,
girerei l'universo in groppa alla fantasia,
conterei una per una le stelle del firmamento,

Passeggerei lungo gli arcobaleni.
Danzerei sulle cime schiumose delle onde marine.
Inseguirei farfalle e lucertole.
Dividerei il pezzo di pane che ci lega all'esser materia.  

Non dimenticherei di visitare
i cuori innamorati e quelli generosi,
poichè ci servirà accumulare ossigeno d'amore.

Piangerei insieme a lui,
per i cuori duri,
per i cuori che non sanno di esserlo.

Quando il vento non ci accarezzerà più,
lasceremo la terra con la sua zolla più preziosa.

Servirà a lenire la nostalgia per questo nostro meraviglioso mondo.

 

Mandorli in fiore


Guardando lassù,
occhi bianchi s'accendono.

Sono perle sospese al cielo azzurro,
oscillano a rami protesi,
coccolano il cuor sensibile.

L'anima s'eleva,
e al dimenticar del corpo,
vola a posarsi accanto.

Sussultano le delicate corolle a cotal ardire.

Docile s'appresta lo spirito mio a fugar timore.

Inebriarsi vorrebbe di quella delicata essenza,
qual natural prova dello splendor divino.

Allor, che gioia s'espande,
grato al Dio, volgo il pensiero.

Un così grande dono è misura d'amor.






giovedì 30 gennaio 2014

In attesa di me stesso

La cover del libro "Viaggio tra i bit di una email", con gentile concessione dell'artista Silla Campanini



Quando sono solo, mi trovo in compagnia di me stesso. 

Non pensate che sia un gioco di parole, perché coloro che si sentono veramente soli, hanno perso la propria anima con cui dialogare. 

Senza la compagnia della propria anima non esiste nessun’altra persona così disponibile ad ascoltarci e capace di stimolare emozioni.

A proposito di emozioni, una cara amica ha scritto: “Le chiusure emotive amputano l’identità e lasciano dentro la sensazione che nella vita ci sia poco senso”.

Ottimo spunto di riflessione, utile per dialogare con se stessi. 

Per mia fortuna, oltre all’anima, dispongo di un inusuale compagno di dialogo che ho chiamato ETT: un extraterrestre che stenta a capire le abitudini umane.

Nei miei momenti di malinconia questo mio amico mi sostiene, richiamando quelle emozioni che restituiscono il senso del mio respirare. 

Ognuno di noi dovrebbe nascondere una sveglia emotiva, pronta a strombazzare appena la “normalità” della vita quotidiana ci assopisce.

Senza le emozioni, tutti i giorni sono uguali, sovrapponibili, sono punti di una circonferenza che dicono di avere compiuto infiniti giri, che faticano a distinguersi, finendo per dichiararsi coincidenti. 

I due punti traducono la loro esistenza in eventi teorici per i quali hanno compiuto giri fuori dalla consapevolezza e quindi, dalla certezza di averli effettivamente compiuti.     



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