lunedì 6 gennaio 2014

Passato, presente e futuro... secondo ETT




 Opera di Silla Campanini

ETT: Ascolta attentamente e rifletti su quanto ti sto presentando.

Gli umani si raffigurano il tempo come una sorta di filo che si srotola in uno spazio ideale e ogni evento prende posto su questa catena fantastica. 

L’implicazione che si coglie subito riguarda il concetto di sequenzialità e l’ammissione implicita che per due eventi posti su punti diversi di questo filo immaginario non possono presentarsi contemporaneamente.

Tutto questo offre all’intelletto la consapevolezza e la misura del passato, del presente e del futuro.

Il tempo così congeniato assume l’idea di uno spazio ideale in cui si suppongono allineati tutti gli eventi trascorsi, presenti e futuri e ai quali si impedisce di apparire in una sola immagine.

La perdita della contemporaneità si allinea al concetto di separazione, così caro alla vostra umanità.

I vostri aggettivi, mio, tuo, suo, loro, eccetera o i nomi e i pronomi, sono tutti artifizi mentali che decretano nella vostra mente il “distacco”, la "separazione". 

Tutto lo scibile umano è sempre inquadrato a settori, a discipline, a gradi, a livelli. 

L’idea della gerarchia condiziona inevitabilmente tutta la vostra intelligenza e fa da padrona nella strutturazione del pensiero che voi chiamate “razionalità” del pensare.

Qualunque logica che non subisce l’invasione della sequenza, voi la considerate come non “scientifica” e con questo assunto rallentate lo sviluppo e inglobate tutto nel mistero o nella mistificazione.

LUIGI: Se ho capito bene, Il nostro paradigma di pensiero si fonda su un’idea sbagliata?

ETT: No! Più che sbagliata, io direi corrispondente al vostro status di esseri limitati, presi in ostaggio del tempo stesso.  

Questa semplice predisposizione mentale vi porta a ragionare sugli avvenimenti utilizzando il principio di causa ed effetto.

LUIGI: Cioè?

ETT: Ti sembrerà razionale soltanto tutto ciò che ubbidisce alla legge per cui ad una causa deve seguire un effetto!

Se ti parlassi di un effetto senza una causa o, addirittura, prima di una causa, sicuramente urterei contro la tua razionalità e, se non sapessi delle mie origini marziane, tu mi prenderesti per un pazzo.

LUIGI: Credo che tu abbia ragione!

......

(prosecuzione in altro articolo)

domenica 5 gennaio 2014

ETT parla del futuro


 
LUIGI: Caro amico, sapendo di rivolgermi ad un extraterrestre, non ho nessun timore nel formularti domande che per altri casi sarebbero insensate o ridicole. 

Vorrei argomentare su questioni che per gli umani sono fuori portata ma che per te potrebbe essere una buona occasione per rivelarti più compiutamente.

ETT: Il tuo approccio a questo colloquio mi appare subdolo.
Forza, inizia a parlarne!

LUIGI: L’ambizione degli umani, che si manifesta in modo sempre più assillante mentre la sua tecnologia si evolve, si ritrova nella frenesia di “vedere” nel futuro. 

Credi che potremmo arrivarci nonostante le nostre condizioni d’esistenza e quindi di mortali terrestri?  

La nostra tecnologia riuscirà a fornirci i mezzi idonei, oppure, la nostra evoluzione nello spirito ci consentirà di prevedere il futuro come già la facciamo per meteorologia? 

ETT: La questione che sollevi non è da poco! 
L’interesse che suscita l’eventuale mia risposta mi consentirà di superare tutte le mie perplessità circa le possibilità che avresti per intendere il significato delle mie parole.

Qualsiasi idea che io potrei trasferire deve, purtroppo, passare attraverso le parole e queste, per me, sono bicchieri di limitatissima capacità con i quali travasare un oceano di informazioni completamente sconosciute ai piccoli, risibili, ingenui, grossolani terrestri.

LUIGI: Sei in vena di complimenti, a quanto vedo!

ETT: Dovrei risponderti con “Non sto scherzando!”, ma temo che ti offenderei seriamente. 

Invece, tu ben sai che mi piace essere diretto in ciò che dico e pertanto, sono costretto a ricordarti che voi umani siete entro un livello di consapevolezza ancora molto basso per cercare risposte al quesito che mi hai posto.

Comunque, per quello che sarà possibile discutere e capire, farò in modo di giungere alla tua intelligenza senza tanti strappi alla razionalità a cui sei abituato.

LUIGI: Grazie, Ett, per la tua comprensione e sono tutto teso ad ascoltarti per rubare qualche preziosa informazione da diffondere tra i miei amici.

ETT: Prima di entrare nel merito, ti ricordo che il tuo presente si concretizza nello stato in cui ti trovi, grazie ad una serie di scelte che hai effettuato nel passato e di conseguenza, alle azioni che hai compiuto. 

Il futuro, quindi, si formerà per le scelte che puoi fare ora e per tutte le attività che inizierai a sviluppare da questo momento in poi.

Se vuoi conoscere il tuo futuro, devi semplicemente decidere che cosa fare ora per ottenere ciò che vuoi. 

In questo modo, sforzando un po’ la tua immaginazione potresti vederti nel futuro con i risultati ottenuti. 

Se non fai nulla, il tuo futuro sarà una estrapolazione del tuo presente.

LUIGI: Ti ringrazio di questa tua premessa, ma la mia questione va oltre l’aspetto pedagogico della questione.

Ti chiedo se sarà mai possibile prevedere il futuro come se stessimo guardando un film registrato di una vita trascorsa o di un periodo storico completato?

ETT: La tua domanda mi era già chiara fin dall’inizio. 
La premessa mi serve per costruirti una risposta che possa superare l’ostacolo della tua razionalità.
 .....

(continua nel prossimo articolo)

Chi sono io?


Sono io.

Ciò significa che non sono per quello che riesco a fare, né quello che sembro agl’altri.

Non posso nemmeno riferire la realtà a me stesso perché sarebbe comunque un rapportarsi.

IO non sono espressione di un confronto, e la mia realtà va intesa come presenza esistente a prescindere.

L’essere è in sé (Sartre).

IO sono me stesso e non come la coscienza che mi rimanda a me stesso.

IO non posso vedere me stesso in quanto sarei contaminato dal confronto.

IO sono pieno di me stesso.

IO non sono altro che me stesso
 perché non sarei più io,
 uscendo da me stesso.
 

sabato 4 gennaio 2014

Se il mondo fosse blu?


Se il mondo fosse ghiaccio blu,
sarebbe sincero e trasparente come il ghiaccio;
sarebbe freddo e duro contro la cattiveria e l’ipocrisia.
 
Dominerebbe l’amore,
 come il blu profondo del mare,
come il tenero celeste del cielo.

Risuonerebbe ovunque il sentimento,
come il rumore allegro della frenetica acqua di ruscello
 nato dalla generosità dei ghiacci delle montagne.

Saremmo immersi in un esistere
occupato dai piaceri dell’anima.

 Saremmo sempre pronti a vibrar emozioni,
in eterna devozione a Colui 
che dell’uomo ne fatto una prova del sua potenza. 
 

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