giovedì 28 novembre 2013

Malinconia nel pensiero



Opera di Silla Campanini



Mi chiedo spesso se dar ragione a Nietzsche. Egli era convinto che la legge dell'amore praticamente non esiste ed è un'invenzione degli uomini.

La sua teoria prevedeva una caotica, insulsa, irrazionale, legge non-legge, che affidava a una volontà misteriosa dei superpoteri. 

Questa super-natura, capace di ripresentare se stessa sotto infinite diverse forme e ossequiante a una forza impersonale, favoriva la prevaricazione del più forte sul più debole senza nessun motivo.

 In questa ultra-pessimistica idea del creato, i poveretti, gli sfortunati, i menomati, devono essere sempre soccombenti e destinati a estinguersi a vantaggio degli arroganti, dei prescelti, dei perfetti, intesi come soggetti dominanti.

La morale e i valori umani, per Nietzsche sono invenzioni degli uomini, utili soltanto a giustificare le debolezze e le limitazioni di cui essi sono consapevoli. 

Questo concetto, duro da condividere, stralcia qualsiasi speranza per la quale nell'universo, la piccola, insignificante presenza umana abbia un ruolo.

Sebbene qualcuno abbia paragonato l’oppio alle religioni, per lenire il dolore dell’agnostico, l’amore potrebbe apparire come lo stordimento dell’uomo brillo. 

Assistere ad alcuni eventi che accadono su questo globo terrestre, ci induce a dargli ragione!!


lunedì 25 novembre 2013

ETT sostiene le donne


 
 
LUIGI: Ciao, ETT, bentornato! Come mai giungi così improvvisamente?
ETT: Curiosando fra le notizie che circolano sui vostri mezzi di comunicazione, ho sentito che oggi è una giornata particolare per le donne, vero?

LUIGI: Sì! Dedichiamo questa giornata alle donne sfortunate, vittime di uomini senza anima. Mi vergogno nel raccontarti di quali cattiverie alcuni rappresentanti del sesso maschile sono in grado di esercitare su donne sole ed indifese.

ETT: Hai una tua spiegazione?

LUIGI: Credendo che l’animo umano fosse fondamentalmente buono, ho vissuto per buona parte della mia vita con la convinzione che la cattiveria non esistesse. Purtroppo, è giunto il momento in cui ho dovuto cambiare idea; troppe volte si verificano situazioni assurde che non avrei potuto nemmeno immaginare.
Riportare la mente a quegli eventi mi infonde tanta tristezza e un forte senso di impotenza.
Cercare una spiegazione dentro di me, significa scandagliare un fondo che non mi potrà offrire niente di veramente plausibile.
Sono costretto a pensare che l’origine della cattiveria si annida nella dittatura di un corpo che non dialoga più serenamente con l’anima.
Nei casi più terribili, si crea una rigida separazione che annichilisce ogni virtù, facendo assumere all’essere umano un comportamento bestiale.

ETT: Quali pensieri si muovono in te quando incroci lo sguardo di una persona cattiva?

LUIGI: Ti confesso che ho paura! Mi rendo conto di non avere nessun modo di toccare la sua anima e tantomeno la sua razionalità.
Il cattivo è un robot; agisce per impulsi e tende a sfogare la grande quantità di energia repressa mediante atti violenti. La fonte è quasi sempre un dolore oscuro alla sua coscienza, originato nell’infanzia difficile. La sofferenza della vittima sembra dissetarlo e alimenta la fiamma interiore di dominatore del mondo.

ETT: Per quanto capisco dalle tue parole, chi infierisce sulle donne non è consapevole delle sue azioni e né esiste un modo per fermarlo.

LUIGI: Credo che sia proprio così! Noi umani abbiamo una organizzazione sociale che prevede l’arresto e la pena per chi commette atti violenti ai danni di altre persone, ma questa non appare funzionale. Cerchiamo di intervenire sui sintomi anziché sulle cause della malattia e contemporaneamente curiamo l’impersonalità delle azioni d'intervento.

ETT: Questa tua risposta mi porta ad affermare che dedicare una giornata di riflessione alle donne vittime di violenza, diventa praticamente un fatto formale, rilegato soltanto alla consapevolezza di coloro che condannano la cattiveria.

LUIGI: Sebbene ciò che hai intuito sia un rischio che si corre, il mio animo spera nell’onda buona dell’amore che conquisti la consapevolezza di tutti gli uomini e che conduca ad un modo di intendere la vita rivoluzionario, facendo partire l’era dell’anima.

ETT: Non aggiungo altro, ti lascio nella tua dolce visione spargendo briciole di dorato ottimismo sul futuro della tua umanità. 

LUIGI: Ciao, ETT, torna presto.
 


sabato 23 novembre 2013

Al confine del cuore




Fu traccia che amor al cuor accostò.

Caso volle che delle membra piansi,
ma non per pena, che tristezza annuncia.

Rea, l’umana condizione, all'esser leggero arrise.

Anni brevi,
 che al fiorir la vita s’apprestava.

Dolce, or il ricordo annega.

 Attonito,
del pensier mi nutro.

Son pronto al vol più alto.

Il desiderio non va oltre il confine del cuore.  
 

martedì 19 novembre 2013

L'eco del sentire


Opera di Silla Campanini
 
Ascolto il suono di emozioni vaganti.
Girano per l’universo dei mondi.
Rimbalzano tra le stelle come improvvisi abbagli di luce.

Orgoglio cieco non vede.
Vanità povera addormenta gli spiriti.
Miraggi di potenza smarriscono il senso del vivere.

Piange il cuor sensibile all’eco che l’abbandona.
L’amor grande vorrebbe inseguire.

Rifugge il respiro dei duri.
Soffre la solitudine del sentir gelo.

Dimentica la cattiveria

Si apre al sorriso.


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