giovedì 1 agosto 2013

Vorrebbero fare *CHE COSA??* alla Grande Barriera Corallina?!?





La Grande Barriera Corallina rischia di essere distrutta per fare posto a un enorme progetto minerario. Ma l'abbandono di uno degli investitori principali affosserebbe l'accordo e proteggerebbe la Barriera, Patrimonio dell'Umanità. Possiamo convincerli a fare un passo indietro, o spingere il primo ministro australiano Rudd a fermare il piano, ma dobbiamo agire ora! -- Firma subito la petizione e aiutaci a salvare la Grande Barriera Corallina:

Anche volendo sarebbe difficile immaginare una cosa più assurda di questa. L'industria mineraria australiana, leggendaria per la sua incoscienza, ha avuto una nuova idea: infischiarsene del catastrofico cambio climatico in corso nel Pianeta, costruire la più grande miniera di carbone del mondo, e poi collegarla tramite una rotta di navigazione che passerà attraverso il tesoro più prezioso della nostra Terra: la Grande Barriera Corallina.

Un'idea tremenda che avrebbe conseguenze devastanti, e il gruppo di investimento Aurizon che porta avanti il progetto lo sa bene. Sono indecisi e possiamo riuscire a fargli cambiare idea, affossando il progetto. Uno di loro ha persino fatto delle donazioni contro il cambio climatico!

Raccogliamo insieme un milione di firme e dimostriamo il nostro sconcerto di fronte a questo assurdo progetto, spingiamo Aurizon a ritirare il finanziamento e magari convinceremo anche il primo ministro australiano Kevin Rudd a entrare in gioco. Per questo esiste Avaaz, facciamo prevalere il buon senso!


La Grande Barriera Corallina (il più grande organismo vivente sulla Terra, casa di un quarto di tutte le specie che popolano gli oceani) sta sparendo lentamente. Negli ultimi 30 anni ha perso metà del corallo a una velocità sempre maggiore. Il cambio climatico è una delle cause, ma altrettanto si può dire della fervente industria mineraria australiana. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, "se la tendenza attuale continuasse, potrebbe accadere ciò che pensavamo impossibile: la Grande Barriera Corallina morirebbe".

E nonostante tutto ciò, l'industria estrattiva ha in progetto nuovi giganteschi porti da costruire nell'Australia del nordest ad Abbot Point (giusto accanto alla Barriera) per rendere più facile il trasporto del carbone al resto del mondo. Tutto ciò raddoppierebbe le navi che ogni anno passano accanto alla Barriera e devasterebbe 3 milioni di metri cubi di fragile fondale marino, ma non solo: bruciando tutto quel carbone, l'impatto inquinante sarebbe pari a tre volte quello attuale dell'Australia trascinandoci ancor di più verso una catastrofe climatica irreversibile.

I finanziatori si stanno incontrando in questi giorni per decidere cosa fare e nelle prossime due settimane il ministro dell'Ambiente australiano dovrà scegliere se approvare o meno il progetto. La nostra azione può portarli a fermare il disastro, in particolar modo possiamo fare leva sul primo ministro Rudd, che vorrebbe conservare la sua reputazione internazionale in vista delle prossime elezioni.

Il momento in cui verranno prese le decisioni è arrivato, è adesso. Firma subito questa petizione e condividila con tutti quelli che conosci per fermare la devastazione della Grande Barriera Corallina:


Da anni la comunità di Avaaz si batte per salvare la bellezza senza paragoni della Barriera. Lo scorso anno ci siamo fatti sentire da una banca statunitense che stava per investire nella sua distruzione e centinaia di migliaia di avaaziani hanno scritto al ministro dell'Ambiente australiano per promuovere e ottenere la costituzione della più grande riserva marina del mondo. Continuiamo così e portiamo la Barriera lontano dalle mire di questi sciacalli approfittatori.

Con speranza e determinazione,

David, Alex, Emily, Lisa, Oli, Marie, Ricken, Alice e il resto del team di Avaaz

Alza lo sguardo


 
ETT: Mi sorge un dubbio.

Nelle tue parole non leggo delusioni riguardanti aspetti o atteggiamenti connessi con i rapporti con colleghi e amici. 

Ho l’impressione che mi nasconda qualcosa. 

Voi umani siete così bravi a litigare!

LUIGI: Effettivamente, questo tuo dubbio è ragionevole. 
Per mia caratterizzazione, tendo a spegnere o a ignorare situazioni che mi rattristano o che mi facciano perdere la serenità dell’anima.

Inoltre, riferire delle debolezze di coloro che potrebbero avere mille motivazioni per giustificarle, mi appare irriguardoso e poco interessante.

ETT: In ogni caso, hai un tuo sistema per individuarle e reagire?

LUIGI: Ovviamente, sì!

Le persone tristi o poco propense a dialogare, riescono a tenere gli occhi bassi, piegano la testa verso ciò che è terreno, materiale, contingente.

Solitamente il nostro sguardo non si allarga di pochi metri oltre la sfera privata. 

L’orizzonte lo notiamo soltanto quando decidiamo di essere romantici o quando vogliamo abbandonare momentaneamente la situazione in cui siamo immersi.

Lo sguardo basso è il sintomo dei delusi, degli sconfitti, dei timidi, dei deboli e di tutti quelli aggrediti dai disagi psicologici.

Lo sguardo basso pone il divieto al pensare, all’ottimismo e alla speranza.

Dialogare con una persona senza poterla guardare negl’occhi, per me è assai duro.

In questi casi, non è possibile sorridere, non si capiscono fino in fondo i problemi di cui si dibatte.

Sorge ambiguità e si fanno presunzioni.

Lo sguardo basso impone anche il capo chino e le braccia chiuse; si crea esattamente una trincea, lasciata libera all’assalto del povero avventuriero che tenta un approccio improbabile.

ETT: Queste persone le abbandoni?  

LUIGI: Quasi sempre sono loro che si escludono o scelgono, in consonanza con il proprio essere, quali amici su cui sollevare un po’ più in alto lo sguardo.

Per conto mio, rispondo a questa esigenza in modo molto solerte, cioè evaporo.

ETT: I tuoi amici devono stare bene attenti per non vederti scomparire.

LUIGI: I miei amici non devono temere, ho l’abitudine di guardare direttamente negl’occhi e di sentire le loro vibrazioni. 

Ho sempre la necessità di non trascorrere il tempo inutilmente e quindi ricavo il massimo del piacere attraverso le emozioni che emergono dall’interloquire. 

Successivamente, quando ritorno al pensar solo, allora quelle emozioni si condensano in pensieri tra i quali mi cullo per vivere attimi eterni.

ETT: In Inghilterra hai conosciuto qualcuno con lo sguardo basso?

LUIGI: Purtroppo siamo esseri umani e sebbene la maturità è la cultura ci raffinano, alcune debolezze non riusciamo a nasconderle completamente. 

La naturale predisposizione alla comunione e alla gioia, è il discriminate che rende diverso il singolo individuo nei rapporti con i suoi simili.

Nella mia avventura all’estero, come in Italia o come nel mio condominio, trovo sempre qualcuno con lo sguardo basso. 

Illusoriamente spero sempre di conquistare qualcuno e convertilo alla vista alta.

mercoledì 31 luglio 2013

Cuore grande


 
Al riposar del pensier vago
lo spirito s’adagia.

Nuova linfa scorre tra gli ameni orizzonti della natura amica.

A così tanto splendore,
un’anima nuova s’accosta.

Riecheggia ancora
quella chiara e cortese voce.

Un cuore grande s’affaccia.

Alla silente anima ch’ella confina,
non sfugge l’ardor dell’onesto sentire.

Soffuso sentimento aleggia
al praticar l’amor prossimo.

Sfortunati bimbi son merce sua.

Dall’alba al tramonto,
tutto il mondo stringe.

Al brillar delle stelle
la timida luna argenta il suo volto.

Incauta,
 osa sfiorar carezza a sì bassa quota.

Esploratore d'anime


Di narrar non indugio,
perché penna riposar non sa.

Materia morde e spirito inonda.

Correre tanto, all’io poco importa,
‘sì che al piacer non v’è limite.

Agitar ricordi frena l’anima libera,
dimenar sentimento è opera sua.

Nuovi visi sono barriere da superare,
sono montagne da scalare,
sono frontiere aperte allo straniero dal cuor fragile.

Sorrisi e abbracci sono bastoni,
per spianar alture e frenar discese.

D’esplorare anime, non sono mai pago,
poiché di questa fame nessun cibo sazia.

Alla fine del viaggio sono meno nano.

Di quell’altezza soltanto il Dio grande è misura.

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