martedì 21 maggio 2013

Il sesto senso a rapporto




AMORE: Ciao Luigi, ti sento triste. Dimmi, qualcosa ti inquieta?

LUIGI: Sono triste per causa tua!

AMORE: Ti sei innamorato?

LUIGI: Dai non scherzare! Mi hai convinto che amare non è essere innamorati e ora, vuoi che io lo confonda con l’innamoramento?

AMORE: Conosco voi uomini! Mi tirate dentro discussioni che non mi competono e allora faccio buon viso a cattivo gioco.
Forza, sfogati! Dimmi che cosa non va.

LUIGI: Mi rattristo vedere associato il tuo nome a parole come “malefico”, “assassino”, “traditore”, e potrei continuare per molto.

Mi hai insegnato che l’Amore non conosce cattiveria, è piena dedizione al bene. Vederti accanto a quelle parole, immagino il declino dell’uomo, l’inutilità della sua storia.

AMORE: Ti comprendo, Luigi! 
Contemporaneamente, però, sono costretto a redarguirti. 
Hai dimenticato due elementi importanti che mi caratterizzano. 

Il primo riguarda la gioia di “essere” in Amore. La persona che mi porta con sé, deve sorridere, non essere mai profondamente triste, perché porta nel suo cuore la certezza e la consapevolezza dell’esperienza del bene. 

La seconda, non meno importante, l’Amore non è uno stato di reazione alle esperienze condotte con gli altri, non è passività interiore. 

L’amore è una forza che prescinde dall’amato e che mira dritta al suo bene. L’amore si presenta con la forza del dominatore e non ammette altro se non la vittoria.

LUIGI: Credo di averlo sempre saputo! Tu mi parli continuamente e mi rendi un guerriero frastornato nel mondo degli egoismi e della materialità. 

Alberghi nel mio cuore, ma continuo a chiedermi perché non invadi il cuore di tutti. Sei bello, splendente nel cuore di eroi e santi, mentre rimani eclissato fino ad annichilirti nell’animo di tantissimi uomini.

AMORE: Studiare d’Amore non si finisce mai!
In qualità di professore, dovresti saperlo.  

La mia volontà e ambizione, mira esattamente all’obiettivo che lamenti. Io opero in continua espansione e invasione del mondo buio al bene. 

Ho bisogno dell’apporto di tutti gli esseri viventi affinché io possa colonizzare tutti i cuori. 

Non posso impormi con i mezzi tipicamente umani, pressoché sbrigativi. Ho bisogno di consapevolezza e grande maturità dell’anima umana.
L’uomo in sé, è fondamentalmente buono, nonostante si tenti di dipingerlo come diavolo. 

Il suo problema è semplicemente di natura funzionale; un po’ come i tuoi programmi per computer, che inspiegabilmente compiono azioni non previste dal suo generatore (il programmatore). 

Tutti gli uomini vivono la realtà quotidiana come una propria proiezione mentale, assolutamente originale, e pertanto, costruiscono dei castelli ideologici responsabili per scelte comportamentali errate. 

Il vostro agire è frutto di un modello mentale incentrato su apparenti valori imprescindibili. 

Soltanto se questi valori sono in linea con il bene del prossimo, allora io posso invadere i cuori e regalare tutta la gioia che meritate.

LUIGI: Ragionar d’Amore è facile ma con le difficoltà di cui parli, operare d’Amore mi sembra un dono.

AMORE: Non disperare, Luigi! Le vie del Signore sono infinite e come tu ben sai, io mi trovo dove va Lui.  

Sorvolando




Mi accompagno dal tempo della prima ragione.

Un'unione indissolubile, silenziosa,
intima fino al rossore.

Disegni giganteschi coprivano il cielo.

Affidato alla speranza del domani,
il piccolo fiore ha lentamente aperto i suoi petali.

Tra i freddi venti del divenire 
e le piogge degli umori,
il germoglio ha indurito il suo stelo.

Ora è tronco,
e prima che il tempo lo svuoti,
affondi le radici nei piaceri dell'animo umano.

Sollevi in alto la chioma delle sue foglie,
per convincersi di non essere nato invano.

 

lunedì 20 maggio 2013

Dialogo senza voce

 

Ho imparato a chiedere perdono
Ricominciando da me
Cedendo all’orgoglio di continuare a farmi male
 

Ho fatto un passo indietro
Senza indugio e tentennamenti
Dimenticando e lasciando andare ogni rancore
 

Ho liberato finalmente i fantasmi
Dalla mente e distrutto gli elfi
Delle delusioni stanandoli dal cuore ferito.
 

Ho capito che nessuno può farci male
Distruggerci senza il nostro consenso.
Le cicatrici sono le mie medaglie d’onore.


by Regina Resta



Porterei lontano tra le stelle quel sacco colmo di tormenti.

Lì, nel vuoto, dove fuggono i Quark e parlano i Bosomi,
disperderei la cattiveria.

I misteri dell'universo mi aiuterebbero 
a trasformare le pene in consolanti promesse.

Raccoglierei quella polvere magica d'Amore
per spargerla sul tuo cuore;
non per renderlo più dolce,
ma per per farlo brillare agl'occhi dei ciechi.

Le tue medaglie le cancello;
si appendono ad una pelle lacerata.

Non sono degne dello sguardo di chi ti vuol bene.
  
by Luigi Squeo

domenica 19 maggio 2013

Apparenti sicurezze


All'aprir di coscienza per cercar nel mondo qualcosa senza forma,
fisso il pensiero senza direzione.

Mi soffermo a pensare ....
e il tempo passa.

Racconto a me stesso verità che non conosco.

Illuso, rivolgo forza alla speranza,
che al stretto abbraccio, il cuor solleva.

Soltanto allora, cercar m'è dolce, 
la luce ridente del sole alto.

Bussar al mio ardore,
è solito suo fare.

Vorrebbe addormentare la tristezza per quel giorno ormai perso.

Mi sollevo a sentir peso.
La mia catena è ancor robusta.

Anima mia, disperar non puoi.




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