venerdì 5 aprile 2013

Ricordi d'infanzia

 
 
Assente a me stesso, vago per i sogni.
Celebrare l'ingenuità del tempo
è un piacer immenso.
Ascolto il vento.
Fisso lo sguardo laddove nulla vedo.

Danzano i pensieri.
Raccontano emozioni.
Oggi sono ricordi,
allora erano speranze.
Sospinta dalla nostalgia, 
una lacrima fugge.
Trattenerla mi duole.
Solitario, rivolgo la vista al sole.
Cieco all'esser bambino,
dimentico il tempo.
Assaporo il sentir tenero e leggero.
Ricordar m'è dolce del camminar in punta di piedi per non toglier spazio.
Che dire dello scarso cibo che la magra figura ostentava!
Non c'era penuria alcuna,
tal era abbondante la gioia di vivere.

Venne l'ora d'apparir adulto.
Salivo tra le stelle per cancellare i pensieri.
Fu invano, anche l'ubbidir alla legge dell'uomo.
Continuavo ad essere sognatore.
Quella lacrima, or ferma sulla pelle sempre meno piana, 
attende la carezza del vento 
per risvegliare
un così ostinato romantico.

giovedì 4 aprile 2013

Ho imparato a volare.


opera di Silla Campanini

Ho visto giganti,
erano i miei fratelli.
Montagne impossibili da scalare.

Ho visto un Angelo,
era mia madre.
Totale dolcezza esterna al mio corpo.

Ho visto ombre,
le ho nascoste nel punto più lontano dall'anima.

Ho scoperto il cuore,
e così, ho imparto a volare.

Lassù, in alto, ho provato le emozioni.

Da allora, non ho voluto più perder tempo con la cattiveria.

Tutto il mondo era buono.

Non ditemi che mi sono sbagliato.

Voglio ancora continuare a volare.

mercoledì 3 aprile 2013

Parole, parole



 Foto: "Percorriamo soltanto una volta la strada della vita e tutto quello che possiamo fare di bello e di vero non può essere rimandato perché da queste parti non passeremo mai più."♥

Romano Battaglia

Il senso delle parole può essere ambiguo due volte. 

La prima, per via del significato formale frainteso o confuso.

La seconda, per una refrattarietà e/o per deformazioni naturali degl'organi sensoriali dovute a tantissimi fattori che impediscono di “sentire” il significato. 

Il grado di attenzione, quasi sempre, è uno zoom sull’area di interesse, cioè, una misura di ingrandimento dell’immagine "pensiero", che nulla aggiunge all’informazione originale, se non la ricchezza dei particolari riscontrati.

Per chiarire la mia idea, vi sottopongo una serie di parole che formano una frase a senso compiuto. 

Queste dovrebbero trasmettere un messaggio:

Saper riconoscere la nostra responsabilità affinché gli eventi si realizzino”.

Per qualcuno, questa frase sembra discendere dalla fantasia, per altri dalla filosofia (definita malignamente, la scienza delle cose inutili). 

Per tutti, invece, assume un significato diverso, proiettato nell’ambito contestuale dove solitamente la propria psicologia si focalizza.

Il livello di comprensione è misurabile con un numero compreso da zero a indefinito, in relazione all’età, alla cultura, allo stato psicologico del momento, allo stato di salute, alle menomazioni e a qualunque altro elemento disturbatore del profilo emotivo. 

Usiamo tantissimo le parole, ci arrivano da moltissime fonti e in forme diverse. 

Siamo bombardati da dati e istruzioni. 

Le scienze sono castelli montati con le parole. 

La tecnologia le combina e, come in un gioco di magia, crea nuove formule per produrne altre. 

Dante si è ritrovato nella selva oscura nel Medioevo, dove potremmo trovarci noi, ora? 

Saper riconoscere ciò che è meglio per noi stessi in ogni momento di vita è un’abilità da coltivare, imprescindibile in una società che si muove ed evolve con le parole. 

Essa conduce all'unica felicità consentita all'imperfetto essere umano.

martedì 2 aprile 2013

Attesa infinita


Quadro di Silla Campanini


Son qui ....
verbo non serve per udir di cuore mio.

Sfumato tra pensieri che ondeggiano nella mente,
lo sguardo mira a confessar paure.

Cerco filo per spillar certezze,
all'oscillar dell'amor tuo.

Traditor quel mezzo riso,
ingenuo ripiego a mal riposta speranza.

Sol spento, 
vorrebbe mostrar.

All'agitar del ciel scuro,
scavo nella roccia il ciglio.

Dimenticar movenze, m'accingo.

E finir d’immagine,
in quadro mi trasformo.

Soltanto allor, il dilungar del mirar 
lega il viso tuo al mio.

Anelar d'amor, cessar non posso. 

Post più letti nell'ultimo anno