venerdì 29 marzo 2013

Orrore in Paradiso






E' terribile! Nelle Maldive un tribunale ha appena condannato a 100 frustate una quindicenne vittima di stupro. Possiamo salvarla e fermare queste folli fustigazioni pubbliche se minacciamo i politici locali di far perdere loro i ricchi introiti del turismo. Facciamo montare un appello sostenuto da un milione di persone e lo pubblicheremo subito su riviste turistiche e siti internet:

E' quasi impossibile da credere, ma una quindicenne vittima di stupro è stata condannata a ricevere 100 frustate in pubblico! Dobbiamo mettere fine a questa follia colpendo il governo delle Maldive nel suo punto debole: l'industria del turismo.

Il patrigno della ragazza è accusato di averla stuprata per anni, uccidendo anche il figlio che aveva dato alla luce. Ora il tribunale dice che dovrà essere frustata per "sesso fuori dal matrimonio" con un altro uomo, di cui non si è saputo neppure il nome! Waheed, il presidente delle Maldive, sta già cominciando ad accusare la pressione globale; ora possiamo spingerlo a graziare la ragazza e a cambiare la legge, per impedire che altre vittime vadano incontro allo stesso crudele destino. È questo l'unico modo modo in cui possiamo mettere fine a questa guerra alle donne: facendoci sentire ogni volta che accadono fatti del genere.

Il turismo rappresenta i maggiori introiti per i benestanti delle Maldive, inclusi molti ministri del governo. Facciamo crescere una petizione da un milione di firme rivolta al presidente Waheed questa stessa settimana e creando una seria minaccia alla reputazione delle isole con pubblicità shock su riviste di viaggio e online, finché non agirà per salvare la ragazza e abolirà questa legge vergognosa.

Le Maldive sono un paradiso per i turisti ma non è sempre così per le donne che ci vivono. Ci sono paesi con una interpretazione anche più rigida della legge islamica della sharia ma nelle Maldive donne e bambine vengono abitualmente punite con frustate se ritenute colpevoli di sesso extraconiugale. I rapporti sessuali prima del matrimonio sono illegali, ma nonostante coinvolgano sempre un uomo e una donna, il 90% delle persone punite sono donne! E mentre è sconvolgente che una donna su tre, tra i 15 e i 49 anni, abbia subito violenza fisica o sessuale negli ultimi tre anni non è stato condannato alcuno stupratore.

Vincere questa battaglia può aiutare donne in tutto il mondo: proprio ora infatti il governo delle Maldive si è candidato per un incarico di primo piano sui diritti umani all'ONU, con un programma di tutela dei diritti delle donne! Il presidente Waheed ha chiesto al procuratore generale di fare ricorso sulla sentenza della quindicenne. Ma non è abbastanza. Gli estremisti all'interno del paese lo possono forzare ad accantonare ulteriori riforme se l'attenzione internazionale calerà. Diciamo alle Maldive che perderanno la loro reputazione di romantica attrazione turistica se non agiranno subito per difendere i diritti umani e quelli delle donne.

Quando alcuni casi estremi accendono le coscienza pubblica globale è fondamentale farci sentire, che siano gli USA, l'India o le Maldive. I membri di Avaaz hanno combattuto molte battaglie contro questa guerra globale alle donne. Abbiamo aiutato a proteggere una giovane donna che ha coraggiosamente denunciato il suo stupro in Afghanistan; abbiamo lottato al fianco delle donne in Honduras contro una legge che le avrebbe condannate al carcere se avessero assunto la pillola del giorno dopo. Questo è il momento di stare al fianco delle donne delle Maldive.

Con speranza e determinazione,

Jeremy, Mary, Alex, Nick, Ricken, Laura, Michelle e tutto il team di Avaaz.

giovedì 28 marzo 2013

Attesa bloccata

 
 

 
Nel divenir delle idee mobili,
avanzo cauto sul mar del sapere.

Calpestar verità,
or lucenti or torbide,
stupore riflette.

Allegro peso volteggia l'umore
 e barcollare nel dubbio mar, passeggio.

Cerco roccia per fermar il tempo
ma nessuna sorpresa più dolce m'attende
che il ritrovar donna.

Braccia ad angolo, per attesa infinita.

Sono povero a cotanto amor.

Volti nascosti



 
 Pittura di Silla Campanini
 
All’adombrar del ciglio, l’ansia incalza.
Son forse freddo al romantico sentimento.

Ribelle ad arie estranee, col ragionar mi cingo.

Percorro vie all’indicar di ignare mete.
Ritrovo me stesso, smarrito con vuote parole.

Allor, mi desto.

Per altri mondi, il sentir m’invoglia,

Di  toccar terra non sanno.
Poche spanne fan distanza dal suolo,
per locar il cor pulsante.

Al ritrovar guida, si ornano i colori.

Giubilo pel giallo che il rosso coprir vorrebbe.

Fatica il nero al negar spazio.

Luce prepotente, proclama il trono.

Sì tanta gioia s’innesca.

Sul volto di donna,
 s’innalza il sipario.  

mercoledì 27 marzo 2013

Donna nel tempo


 
Confusa tra mille riflessi di pensieri stanchi, protendi lo sguardo al cielo.

Solitaria, avvinghiata al piano, l'anima s'attarda.

Beltà ancora in fiore muove armonia tra soffusi colori.

Vivo è l'impulso,
gemente per direzioni incerte,
avido per desiderio giovane.

Figura tra colori sparsi,
al mirar donna,
l'occhio indugia.

S'inclina il capo a pender chioma.
Adombra postura a gentile spoglia.

Sfiato per uomini duri,
vanto di natur siffatta.

Silenzioso, il grigio contorna la scena.
Antiche paure sobbalzano speranze.

Allor, sentir ferma la luce preme.
Intento galeotto a scovar trappole al fiato caldo.

Macchie di fiori rossi richiamano furori d'amor brado.
Celesti nostalgie soffian per verdi praterie.

Appagata dolcezza stordisce la ragione.


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