mercoledì 29 agosto 2012

Infanzia

  
 
 
Antico silenzio occupa la mia mente.

Lontani ricorsi affiorano.

Flutti di emozioni dal gusto dimenticato, 
invadono il mio spirito.

Grigie figure plasmano le scene di un film muto.

Attonito, distante dalle immagini che altri vedono, rimango.

Mi affaccio alla finestra dell’anima.

Vedo nebbia sul mio apparire.

Impalpabili occhi continuano a dirmi bambino .

Chino la testa al progetto divino,
prono a far di me mistero.

Riverso nel pensar profondo,
occupo il tempo a indovinar il divenire.

Tento inutilmente di staccarmi da un corpo
 che sa solo invecchiare.

Tenacemente,
 stringo al cuore l’infanzia eterna.

martedì 28 agosto 2012

Una pietra per caso a forma di cuore


Buon compleanno bambina mia!

Sì! sono 23, ma per me il tempo non conta.

Passeranno molti altri anni ancora,
festeggerai altri compleanni, 
ma l’emozione di esserti vicino è di tutti i giorni.

Festeggiare è l’occasione per ribadire
che hai una dimora fissa nel mio cuore,

che occupi sempre un posto in prima fila nel film
iniziato a girare con la tua nascita.

La tua famiglia ti vuole bene,
e sebbene appaia inutile dirlo,
indugio a ripeterlo
per dar convinzione ai muri che ascoltano.

Sei aria che respiriamo tutti giorni,
per sentirci sempre vivi e motivati.

Quando il pensiero non riesco a legarlo,
esso vola per il futuro,
 dipinto di colori vivaci e vibranti sorprese.

Posso desiderare che un giorno tu diventassi
una donna importante
forse pure ricca,
ma lascio al destino il suo lavoro.

Voglio caparbiamente, invece,
che tu sia resistente alle difficoltà,
fredda all’illusione,
alleata di te stessa, 
per non perdere la serenità interiore, 
la fiducia nelle tue capacità
e la tolleranza per coloro che si credono giganti.

Voglio che tu sia semplicemente felice
fino all’ultimo istante di vita.


Le Pussy Riot sono libere.



La guerra di Putin contro i dissidenti può aver trovato filo da torcere con le Pussy Riot, la band femminista che lo contesta. Il Parlamento Europeo chiede un congelamento dei beni e un blocco della libertà di movimento dell'élite corrotta in Russia: uniamoci alla loro richiesta e facciamola diventare realtà, firma la petizione:

Dopo essere stata condannata a due anni di prigione per aver cantato in una chiesa una canzone che criticava il presidente Putin, una delle Pussy Riot si è rivolta alla corte e al processo show che l'ha vista coinvolta ha dichiarato "Nonostante il fatto che siamo fisicamente qui, siamo più libere di tutti coloro che siedono di fronte a noi ... Possiamo dire tutto quello che vogliamo ..."

La Russia sta inesorabilmente scivolando in una nuova autocrazia: un giro di vite sulle proteste pubbliche, elezioni presumibilmente truccate, intimidazioni ai media, divieto alle manifestazioni per i diritti degli omosessuali per i prossimi 100 anni, e addirittura violenze fisiche verso voci critiche come il campione di scacchi Garry Kasparov. Ma molti cittadini russi continuano a voler disubbidire, e il coraggio eloquente delle Pussy Riot ha galvanizzato la solidarietà verso la Russia nel mondo. Ora è l'Europa la nostra maggiore possibilità di provare a Putin che c'e' un prezzo da pagare per questa repressione.

Il Parlamento Europeo sta chiedendo un congelamento dei beni e uno stop alla libertà di movimento per il potente gruppo di élite attorno a Putin, accusato di molteplici crimini. La nostra comunità è diffusa in ogni angolo del mondo: se spingiamo gli europei ad agire, non solo ciò colpirà duramente la cerchia ristretta attorno a Putin, in quanto molte banche hanno la loro sede in Europa, ma contrasterà allo stesso tempo la sua propaganda anti-occidentale, mostrandogli che il mondo intero vuole farsi avanti per una Russia libera. 

Il processo della scorsa settimana riguarda molto più di tre donne e della loro 'preghiera punk' di 40 secondi. Considerando che decine di migliaia di persone hanno invaso le piazze per contestare elezioni truccate, il governo ha rinchiuso in prigione per settimane gli organizzatori. E a giugno il Parlamento ha di fatto reso illegale il dissenso alzando le multe per proteste non autorizzate di 150 volte, portandole circa al livello del salario medio di un russo per un anno intero.

Le Pussy Riot possono essere le più famose attiviste russe in questo momento, ma la loro condanna non è la più evidente ingiustizia nella guerra contro il dissenso di Putin. Nel 2009, l'avvocato anti-corruzione Sergei Magnitsky, dopo aver svelato una enorme frode fiscale che coinvolgeva i poteri forti, è morto in prigione: senza un processo, sulla base di accuse traballanti, e privato ripetutamente di assistenza medica. 60 membri dell'élite russa sono stati indagati relativamente a questo caso e al suo insabbiamento, e le sanzioni che il Parlamento Europeo sta proponendo sono contro questa élite ristretta.

L'attenzione internazionale alla repressione russa sta montando proprio in questo momento, e le sanzioni elaborate dopo il caso Magnitsky sono il miglior modo di aumentare la pressione su Putin e aiutare a dare ossigeno al movimento per la democrazia in Russia. Diamo ai leader europei un mandato pubblico e globale ad adottare le sanzioni.

Quello che succede in Russia ha un impatto su tutti noi. La Russia ha bloccato la comunità internazionale in Siria e su altri fronti internazionali urgenti. L'autocrazia russa minaccia il mondo che noi tutti vogliamo, indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo. Il popolo russo affronta una seria minaccia, ma sappiamo che i movimenti dal basso sono la cura migliore contro la corruzione e contro i governi autoritari: la solidarietà internazionale può aiutare a mantenere viva la fiamma di questi movimenti. Uniamoci ora per mostrare a Putin che il mondo ha gli occhi puntati su di lui e continuiamo a fare pressione per il cambiamento finchè la Russia non sarà libera.

Con speranza,

Luis, David, Alice, Ricken, Lisa, Vilde, e il team di Avaaz


sabato 25 agosto 2012

L'essere è sè (giocando con Sartre)




Sono io.

Ciò significa che non sono per quello che riesco a fare, né quello che sembro agl’altri.

Non posso nemmeno riferire la realtà a me stesso perché sarebbe comunque un rapportarsi.

IO non sono espressione di un confronto, è la mia realtà va intesa come presenza esistente a prescindere.

L’essere è in sé.

IO sono me stesso e non come la coscienza che mi rimanda a me stesso.

IO non posso vedere me stesso in quanto sarei contaminato dal confronto.

IO sono pieno di me stesso.

Io non sono altro che me stesso
 perché non sarei più io uscendo da me stesso.

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