martedì 21 agosto 2012

Looking into your eyes



There’s nothing I can say without my soul,
 if you are close to me.

All the words are clouds in the shining sky
 that make me dumb.

I want, sitting down as two children, keep silent,
 look into your eyes
 to say what you mean to me.

I’ll speak to you with glimpses
through the light coming out from my heart.

Together,
we'll fly to the top of the universe
 where the emotions live.

Proteggiamo la Grande Barriera Corallina

Cari amici, diffondo una notizia che scuote l'anima.


L'Australia potrebbe permettere ai colossi dell'industria mineraria di costruire un enorme porto carbonifero proprio sopra la Grande Barriera Corallina! Una banca del Governo USA è fondamentale al progetto, ma se sottoposta a pressione globale potrebbe decidere di ritirarsi. Proprio ora il presidente della banca è impegnato in riunioni in Australia. Clicca qui sotto per indirizzare la protesta globale a difesa della barriera direttamente a lui:

L'Australia potrebbe permettere ai colossi dell'industria mineraria di costruire uno dei porti carboniferi più grandi del mondo proprio sopra l'ecosistema della Barriera Corallina, dando così avvio a un traffico di più di 8 miliardi di tonnellate di carbone, dai noti effetti tossici sul pianeta, e mettendo in questo modo a rischio la sopravvivenza di questa intera area dichiarata patrimonio dell'umanità.

Gli attivisti australiani stanno facendo pressione sul governo e anche l'UNESCO sta scendendo in campo, ma la chiave del progetto è affidata a una banca statunitense. Esercitare una pressione a livello globale sulla banca potrebbe provocare lo sdegno della comunità internazionale e puntare i riflettori sulle questioni ambientali nel bel mezzo della campagna elettorale statunitense. Se la banca decidesse di ritirarsi, questo intero folle progetto potrebbe essere definitivamente fermato.

Aumentiamo la pressione su Fred Hochberg, il presidente della banca, e chiediamo che interrompa subito il finanziamento per il porto carbonifero sulla Grande Barriera Corallina. Abbiamo solo pochi giorni per agire: proprio ora si trova in Australia per partecipare ad alcune riunioni. Clicca qui sotto unendoti alla protesta per salvare la barriera e Avaaz porterà le nostre voci a Hochberg:


Il progetto per l'enorme porto carbonifero metterebbe ulteriormente a rischio il già fragile ecosistema della barriera, costruendo un terminal per l'esportazione del carbone in quelle stesse acque e immettendo più di 8 miliardi di tonnellate di carbone d'esportazione nel mercato. In questo modo si darebbe avvio a un traffico di più di 20 navi al giorno sopra quest'area finora incontaminata, trasportando carbone inquinante dall'entroterra australiano alla Cina. Abbiamo già visto l'entità del danno che queste navi possono provocare nel 2010, quando una di esse si incagliò, formando una chiazza di petrolio di 3 chilometri nell'area.

In questo momento, il progetto sta incontrando delle difficoltà dovute alle dichiarazioni dell'UNESCO sui danni che lo sviluppo dell'industria carbonifera sta già provocando nella barriera, mentre il governo australiano è intervenuto chiedendo un'altra valutazione ambientale. Se riuscissimo a far bloccare i finanziamenti, potremmo assestare un altro duro colpo al progetto, aiutando a fermare l'intero processo di estrazione.

La statunitense Export-Import Bank sta già affrontando attacchi da parte del mondo politico e certo vuole evitare ulteriori controversie. Proprio ora una protesta globale potrebbe fermarla dal distruggere il più grande paesaggio sottomarino del mondo.

Come membri di Avaaz, in milioni in tutto il mondo abbiamo combattuto per il nostro pianeta: abbiamo fatto sentire le nostre voci durante le negoziazioni sul cambiamento climatico a Copenhagen e a Rio e abbiamo assicurato la vittoria nella protezione dei nostri oceani in Australia e dell'Amazzonia in Brasile. Ora, uniamo ancora una volta le nostre forze per proteggere la splendida Grande Barriera Corallina dall'avidità mineraria.

Con profonda speranza,

Emma, Allison, Emily, Ricken, Paul, Wissam e l'intero team di Avaaz.

lunedì 20 agosto 2012

Vecchio


La vecchiaia è la rivincita del tempo contro la baldanza dell’uomo; 

è la promessa mancata di Dio; 

è l’iceberg che ha affondato il Titanic; 

è la resa dei conti con la preparazione dell’anima a liberarsi del corpo.

Debole, lento, indifeso bambino di un tempo, ti sorprendo spesso incantato nel sonno.

Rivedo sfumata la tua immagine di forte e deciso condottiero; progettista di un futuro, ora al tramonto.

Nessuna ha bisogno di te, se non fosse per i tuoi averi, unici e ultimi testimoni di una vita di lavoro e motivi per interessate attenzioni.

La tua esperienza non interessa a nessuno e la porterai via con te.

Sei invisibile a gran parte della società per la quale sei un peso e una spesa.

Ti chiamano vecchio in dispregiativo e a volte anziano, per un poco glorioso rispetto, condizionato dal sospetto di possedere ancora qualche misero soldo. 

La tua pensione, oltre misura alle tue necessità alimentari, diventa merce di baratto per figli distratti ed incauti approfittatori.

Vorrei stringere le tue mani tremolanti per sentire l’intensità emotiva del tuo vissuto, la purezza dei tuoi sentimenti, liberi dalle ingenuità dell’infanzia e dalle bassezze dell’età adulta.

Caro vecchietto mio,
io sono convinto che tu non abbia paura di morire.

Vorresti andar via in punta di piedi e lasciare un solido ricordo a chi ti ha sempre amato.

Quando quel triste momento giungerà, io vincerò la mia commozione e guardandoti, rigido nel tuo giaciglio, ti immaginerò volare sulle nostre teste, cantando la bellezza della vita trascorsa e assaporando il premio a sorpresa che il grande Maestro riserva per ognuno di noi.

 Photo: gentiluomo.... si nasce e si rimane per tutta la vita.....
 gentiluomi.... si nasce e si rimane per tutta la vita.....  


Photo: ....non sono gli anni della tua vita che contano.....
...ma la vita nei tuoi anni ♥ 
Vivere con il sorriso


Photo: "La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
... Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria."
(terra d'amore, Alda Merini)
<3 micia
 Amare


domenica 19 agosto 2012

Comunicare, peccato della separazione



Il bisogno di comunicare è una necessità primordiale affinché l’umanità continui ad evolvere. 

L’uomo, nato come elemento separato e dotato di una propria autonomia, ha il bisogno di comunicare come un’esigenza fisiologica oltre che funzionale. 

La sua natura discreta lo ha condotto a strutturare un pensiero capace di focalizzare le idee in oggetti disgiunti, cosicché il pensiero potesse formularsi sottoforma di concatenamenti relazionati e potesse trasferirsi tramite suoni veicolati nelle parole. 

L’essere discreto, nel senso di essere limitato, ha implicitamente favorito l’idea che ogni elemento “esistente” debba forzatamente avere una locazione. 

La facoltà che ci permette di percepirli nel nostro spazio vitale rappresenta proprio la sensibilità. 

Lo spazio vitale, come l’atmosfera intorno alla terra, decreta la nostra solitudine e concretizza la stessa idea di separazione.

Per tale premessa, la comunicazione si instaura tra due soggetti separati che grazie ad un insieme di regole convenzionali, si scambiano suoni liberamente interpretabili. 

La comunicazione deve perciò basarsi su un sistema di trasmissione perfetto affinché si possa superare il peccato originale della separazione.

Purtroppo, la difficoltà per la definizione delle idee da trasferire, il sistema di convenzionamento non perfettamente assimilato e fortemente personalizzato, la grossolanità del canale trasmissivo, rende arduo il funzionamento dell’intero meccanismo.

Ci siamo inventati molti sistemi alternativi per ridurre al minimo le interferenze delle imperfezioni. 

Disponiamo di libri, musica e film. Usiamo il linguaggio del corpo, la forza dei sentimenti, il piacere dell’arte.

Vorremmo usare anche strumenti impalpabili, che escano dai convenzionamenti o che si affidino a idee senza giustificazioni (fede e speranza) ma attualmente risulta comunque difficile.

Non ci resta che attendere nuove prospettive in modo da costruirci, alla fine, uno stato surrogato a quello della perduta unione con l’universo.
  

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