La vecchiaia è la rivincita del tempo contro la baldanza dell’uomo;
è la promessa mancata di Dio;
è l’iceberg che ha affondato il Titanic;
è la resa dei conti con la preparazione dell’anima a liberarsi del corpo.
Debole, lento, indifeso bambino di un tempo, ti sorprendo spesso incantato nel sonno.
Rivedo sfumata la tua immagine di forte e deciso condottiero; progettista di un futuro, ora al tramonto.
Nessuna ha bisogno di te, se non fosse per i tuoi averi, unici e ultimi testimoni di una vita di lavoro e motivi per interessate attenzioni.
La tua esperienza non interessa a nessuno e la porterai via con te.
Sei invisibile a gran parte della società per la quale sei un peso e una spesa.
Ti chiamano vecchio in dispregiativo e a volte anziano, per un poco glorioso rispetto, condizionato dal sospetto di possedere ancora qualche misero soldo.
La tua pensione, oltre misura alle tue necessità alimentari, diventa merce di baratto per figli distratti ed incauti approfittatori.
Vorrei stringere le tue mani tremolanti per sentire l’intensità emotiva del tuo vissuto, la purezza dei tuoi sentimenti, liberi dalle ingenuità dell’infanzia e dalle bassezze dell’età adulta.
Caro vecchietto mio,
io sono convinto che tu non abbia paura di morire.
Vorresti andar via in punta di piedi e lasciare un solido ricordo a chi ti ha sempre amato.
Quando quel triste momento giungerà, io vincerò la mia commozione e guardandoti, rigido nel tuo giaciglio, ti immaginerò volare sulle nostre teste, cantando la bellezza della vita trascorsa e assaporando il premio a sorpresa che il grande Maestro riserva per ognuno di noi.
gentiluomi.... si nasce e si rimane per tutta la vita.....
Vivere con il sorriso
Amare
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