sabato 25 gennaio 2025

Pensieri dopo un investimento


La luna era attaccata, come un'impronta digitale, nel cielo nero trapunto di brillanti. Ogni movimento della mia testa aveva un orizzonte, bruciato di significato. Le foglie e i lampioni avevano un significato. Perfino i semafori che cambiavano invariabilmente colore avevano un significato. Ovunque mi portavano, la luna mi seguiva.

Speravo che la vita da operaio edile potesse essere più gratificante della vita da operaio in fabbrica, ma era esattamente la stessa in ogni modo che contava. Alla fine, ho imparato che le ricompense accadono dove capita e tocca a noi crearle. 

L'idea degli incidenti era una specie di poesia che portavo nel taschino della camicia. Un modo per attribuire la colpa all'aura, allo squilibrio energetico, a Dio o all'universo. La poesia era diventata un modo per incolpare chiunque tranne me stesso.

Camminando lungo il viale, non avevo alcun preavviso che sarei stato investito da un furgone giallo o, tre giorni dopo, avrei assistito alla prima di due esplosioni in tutta la città. 

Nella mia testa, il mondo era musica jazz. Un complesso arrangiamento di note caotiche codificate in sillogismi musicali. Stavo guardando la luna e la luna, a sua volta, era libera di ignorare la mia presenza.

A volte mi ritrovo ad attribuire vita viva e pulsante a oggetti celesti inanimati. Mi godo la luna come persona, felicemente ignara della mia esistenza. In questo modo, mi sembra più romantico quando alzo lo sguardo con gli occhi a cucchiaio, sperando di essere visto.

Questi erano i miei pensieri quando sono stata investito dal furgone. Sono d'accordo. Essere investito da un furgone è credibile. Per qualche ragione sembra meno credibile essere stata investito da un furgone giallo, come se questo piccolo dettaglio aggiunto rendesse l'intero evento al limite delle terre oscure dell'assurdità.

Questo è il peso della narrazione: chiedersi se qualcuno crederà alla tua storia, una specie di prova che potresti passare innumerevoli ore e giorni a creare eventi, solo per vederli svanire alla minima goccia di incredulità. È difficile sapere cosa abbiamo da mostrare per tutta la nostra vita.

Il giorno dopo, a mezzogiorno, la luna non si era ancora placata. Come se avesse un messaggio, e ricordarmelo fosse il suo scopo. Ho provato a cancellarla come lividi, come labbra sanguinanti, ma si rifiutava di svanire. Più ci pensavo, più la luna sembrava una cicatrice e poi non era più così romantica.

Sirene e shock dipingevano il cielo, i pompieri si precipitavano sulle lapidi di granito e i miei inutili gemiti cadevano a terra. 

Non pensavo alle parole quando sopraggiunse il primo colpo … quelle sono venute dopo.

 

venerdì 24 gennaio 2025

"Arte", la benedizione dell'esistenza (Nietzsche)

Opera di Silvia Senna

Nietzsche una volta disse: "L'arte è il compito proprio della vita", che parla all'anima stessa delle nostre vite vive e respiranti.

L'arte è una parte essenziale della vita. Senza la profondità e l'arricchimento dell'arte, le nostre vite si seccherebbero come la rugiada all'alba. L'arte esalta l'esperienza umana offrendo bellezza, ispirazione e un mezzo per navigare e interpretare le complessità dell'esistenza, la magia, il caos e i misteri pulsanti che ci circondano.

Nelle parole di Jean-Luc Godard: “l'arte ci attrae solo per ciò che rivela del nostro sé più segreto”.

L'atto creativo è un'attività della nostra vita interiore, il dominio dello spirito sul mondo materiale. Funge da lente metafisica, consentendoci di percepire la vita con maggiore profondità e sfumatura.

“Lo scopo dell'arte è lavare via la polvere della vita quotidiana dalle nostre anime.” - Picasso

L'arte è la vera vocazione della vita, perché ciò che chiamiamo realtà non è altro che un riflesso del nostro mondo interiore, una creazione di nostra creazione.

Anaïs Nin una volta osservò: "Non vediamo le cose come sono; le vediamo come siamo noi".

In effetti, diamo forma alla realtà con ogni pensiero, parola e respiro, realizzandola inconsciamente o con cura deliberata. Con la sua audace chiarezza, Nietzsche ci ricorda una verità da cui spesso evitiamo: siamo tutti artisti molto più grandi di quanto osiamo credere.

Eppure, solo i pienamente consapevoli, coloro che camminano con gli occhi aperti e il cuore in sintonia, si assumono la piena responsabilità della loro creazione e la allineano alle profondità della loro volontà. La voce della bellezza parla dolcemente; si insinua solo nelle anime più pienamente risvegliate.

Questo è il lontano appello di Nietzsche a noi: risvegliarci, afferrare questo sacro dovere e abbracciare il potere e il peso di plasmare il nostro mondo. Impegnarsi con l'arte significa impegnarsi con la vita stessa, non come un vagabondo passivo ma come un creatore audace, che plasma la sostanza grezza dell'esistenza in bellezza e significato.

Come scrisse una volta: "In questo stato si arricchisce ogni cosa della propria pienezza: tutto ciò che si vede, tutto ciò che si desidera viene visto gonfio, teso, forte, sovraccarico di forza. Un uomo in questo stato trasforma le cose fino a quando non rispecchiano il suo potere, fino a quando non sono riflessi della sua perfezione. Questo dover trasformare in perfezione è arte".

In questo atto di creazione, si trascende il banale e le illusioni del mondo tridimensionale, risvegliandosi alle profondità della propria creatività e alla sconfinata ricchezza di espressione, le più alte e significative attività che una persona possa abbracciare.

Nel perseguire le tue passioni creative, scoprirai la vita come qualcosa di nuovo, te stesso incluso. È allora che la VITA, nel suo senso più vero, diventa un'opera d'arte.

“L'arte è essenzialmente l'affermazione, la benedizione e la deificazione dell'esistenza.” - Friedrich Nietzsche

“Abbiamo l'arte per non morire di verità.” - Friedrich Nietzsche.

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