domenica 24 novembre 2024

La TransRabbia


 

Esiste un aspetto del comportamento umano che travolge la ragione, oscurando la mente. Assomiglia molto alla rabbia ma, in maniera più subdola, fornisce a chi la assume, una specie di incontrollabile, temporaneo superpotere. 

Chiamo tale stato con il nome “TransRabbia”. 


Si tratta di una rabbia concentrata in un breve intervallo di tempo in cui il malcapitato crede di essere un superuomo in grado di poter fare qualunque cosa.

La TransRabbia non concepisce le conseguenze degli atti compiuti, nasce e si accumula nei momenti di sofferenza dell’anima. Deriva da una incapacità di creare e mantenere relazioni affettive sincere a causa di vuoti d’amore.

Lo sfortunato accumula transrabbia interagendo con quelli che mettono in luce le sue debolezze e reagisce esagerando nel descrivere i propositi di ciò che potrebbe fare. Persistendo in questa direzione,  rende “possibile” al suo io sofferente, il compimento di azioni spregiudicate.

 

Questo è il caso di Carlo, un uomo di modesta cultura e con una grande carenza d’amore. Egli era sposato con una donna tristemente succube delle sue manie di superman. Quando qualcuno lo contrariava, esercitava la rabbia verbale, minacciando di compiere azioni folli, usando un linguaggio poco pulito. 

In questo modo, mostrava al mondo esterno i suoi superpoteri senza limiti e paure.

Con il passare del tempo, accumulava TransRabbia che gli preparava il terreno per rendere fattibili le minacce teoriche preannunciate.

Carlo, nei rari momenti di serenità, appariva generoso e disponibile, ma bastava il minimo intralcio per riportarlo nello stato di sofferenza psicologica. Dormiva poco e quando era sveglio doveva tenere la mente occupata in attività manuali per evitare di pensare.

Giunse l’occasione in cui la sua TransRabbia esplose. Bastó un banalità per far scattare l’istinto distruttivo che è proprio di tale stato.

Fu una parola fuori posto a far scattare un’aggressione incontrollabile che gli procurò gravi conseguenze legali. Furono pochi attimi di cielo nero che dopo resero la sua vita ancora più triste.


Quando la TransRabbia si esaurisce, non termina i suoi effetti, fa ripartire un nuovo lungo, lento processo di ricarica, ripercorrendo un ciclo che distrugge lentamente l’anima.


L’unico rimedio contro la TransRabbia è l’amore… ma questa medicina è così lontana dalla sfera emotiva da apparire un privilegio impossibile da acquisire.

sabato 23 novembre 2024

Quando Dio ti affida un compito


 

Giuseppe era fermo sul ciglio della strada da quattro ore. Il suo camion era a corto di gasolio. Era nel centro delle Murgia pugliese. Provò a fare l'autostop, ma quelle poche auto che passavano lo ignoravano. 

Mentre continuava i suoi tentativi, un agente di polizia vide il suo camion parcheggiato sul ciglio della strada. L'ufficiale lo assicurò che poteva lasciare lì il suo camion temporaneamente e cercare un passaggio per fare rifornimento, a condizione di tenere accese le luci di emergenza per sicurezza. 

Giuseppe chiese un passaggio all'agente, ma rifiutò perché non poteva dare passaggi sull'auto della polizia, così gli consigliò di chiamare l'assistenza stradale. Purtroppo per lui, l’operatore di assistenza stradale, gli avrebbe dovuto far pagare quattrocento euro per portarlo a fare rifornimento e riaccompagnarlo al camion. Non avrebbe mai pagato quella cifra soltanto per avere il carburante. 

Provò a chiamare un Uber e un Lyft, ma non c'erano autisti per quei luoghi. Era troppo fuori portata. Continuò a cercare di contattare qualcuno.

Nel frattempo, Franco era a casa e si sentiva giù di morale e annoiato. Qualcosa lo spinse ad aprire la sua applicazione di “viaggio condiviso” e accidentalmente accettò un passaggio con una riconsegna molto lontana. Non voleva farlo. Provò ad annullare la corsa, ma il viaggio era già iniziato. Decise quindi di accettare la corsa. Guidò verso l'uomo bloccato. Ad un certo punto, Franco cambiò idea scegliendo di abbandonare il viaggio. 

Intando, Giuseppe, notando la disdetta della corsa, chiamò Franco.

"Per favore, non annullare la corsa." Disse. "Ho avuto l'annullamento da diversi autisti. Sono bloccato sulla strada, stanco ... ho bisogno di te."

"Va bene, arrivo."

“Non puoi seguire il GPS perché l’indirizzo che ho inserito è sbagliato.”

"Perché hai inserito l'indirizzo sbagliato?" Chiese Franco.

“Perché non conoscevo l’indirizzo giusto. Sono in una località isolata, devo darti indicazioni."

“Beh, sarebbe difficile perché non conosco la zona."

“Posso darti indicazioni e confido che tu possa trovarmi. Per favore, non annullare la corsa."

Franco accettò di seguire le indicazioni fornite in tempo reale da Giuseppe.

Mentre il driver girava cercando di localizzarlo, continuava a pensare a cosa stava succedendo. Non aveva nessuna intenzione di condividere il viaggio quel giorno, ma eccolo lì.

Dopo 15 minuti di guida, trovò Giuseppe e lo prese a bordo. Mentre saliva in auto sembrava esausto, ma non smetteva di ringraziare ripetutamente.

"Stai bene?" domandò Franco.

“Ho avuto una giornata da dimenticare. Una giornata così brutta che ho dovuto pregare Dio per chiedere aiuto. "Qualcosa che non faccio spesso ma avevo esaurito le opzioni", disse. "Grazie, grazie, grazie, per il passaggio."

"È un piacere aiutarti."

Giuseppe raccontò tutto quello che era successo con il suo camion e da quanto tempo era rimasto bloccato. Ora gli serviva solo il gasolio. La prima stazione di rifornimento si trovava a 10 minuti di distanza. Sfortunatamente, non aveva diesel. Ed ecco un'altra supplica a Franco, per guidare ancora verso la stazione successiva.

La seconda stazione di rifornimento era una BP. Fortunatamente aveva il diesel, ma sfortunatamente non avevano contenitori adatti per trasportare gasolio. Nella mente di Giuseppe tornò la preoccupazione, pensando che Franco non avrebbe voluto continuare a portarlo in giro.

“Ce n’è uno a 15 minuti da qui.” Suggerì Giuseppe. "Sono sicuro che avranno un contenitore."

Poi aggiunse: "Sono così grato che tu sia venuto. Il cielo ti ha mandato.".

Lungo la strada i due uomini parlarono e scherzarono, conoscendosi meglio.

"Mi dispiace per te, Franco. Mi stai portando in giro quando potresti fare qualcosa di meglio."

“Non dispiacerti per me. “Non sono io quello che è rimasto bloccato sulla strada”, rispose Franco.

Giunti nella stazione di servizio, Giuseppe si precipitò nel negozio per acquistare un contenitore.

Mentre Franco aspettava in macchina, non poteva fare a meno di pensare a tutto quello che stava succedendo. Ebbe un flashback della mattina di quel giorno in cui aveva pregato: “Caro Signore, sono il tuo servitore. Qualunque cosa tu abbia bisogno, eccomi, mandami e andrò”.

Quindi pensò: “Dio mi ha mandato per aiutare quell'uomo in difficoltà.”

La sua depressione scomparve quando capì che stava collaborando con Dio. La sua vita aveva uno scopo.

Dieci minuti dopo, vide Giuseppe, ormai felice, avvicinarsi con un grande sorriso e un contenitore rosso in mano. Lo sollevò, dicendo: "Sì!"

"Sìì!" Gridò anche Franco dal finestrino dell’auto.

Con il contenitore pieno i due uomini tornarono dal camion. 

Ovviamente, Giuseppe pagò bene il driver e lo ringraziò ancora una volta.

Franco andò via. Sulla strada di casa, lodò Dio per avergli affidato una missione e per avergli dato uno scopo quando era giù di morale. 

Fu una semplice spinta che gli consegnò un episodio significativo. 

L’incontro con Giuseppe non solo cambiò la giornata di quell’uomo, ma gli riempì anche il cuore di gioia.

 

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