*** brano tratto dal libro*** Viaggio tra i bit di una email di Luigi Squeo
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LUCA: Papà, sei una fonte inesauribile di
notizie! Immagino chissà quanto altro avresti da dirmi. Sono travolto dalle
domande che vorrei rivolgerti, ma per la promessa che ti ho fatto all’inizio
del nostro colloquio, mi limito soltanto a quelle necessarie. Per esempio, non
mi hai ancora parlato dei programmi.
PADRE: Per mia convinzione, i programmi
sono la parte più nobile di tutta la trattazione. Essi rispecchiano
l’intelligenza umana e di riflesso, la sua sensibilità. Infatti, come per noi
umani, l’anima, guidata dall’intelligenza, ci permette di essere vivi cioè ci
consente di operare con una certa logica, così le macchine, grazie al software,
riescono a essere operative e a scimmiottare le abilità umane.
Il computer
senza dei programmi è una ferraglia mista con circuiteria elettronica inerte.
Ogni programma fornisce al PC (Personal Computer) una precisa abilità,
iniziando da quelle più semplici, come attivarsi e spegnersi, fino a giungere a
quelle più complesse, come permettere anche a me di redigere un messaggio e
inviarlo al mio amico a Singapore.
Attenzione Luca!
Non ti fare ingannare dalla
parola “complessa”, riferita all’abilità del PC!
Tutto quello che è complesso per un
computer, discende dalla necessità di far girare programmi le cui istruzioni coincidono
con altri programmi più semplici.
Similmente alla matrioska russa, ogni
funzione complessa è realizzata mediante tante altre funzioni più elementari.
In tutti i casi, i programmi sono progettati da persone e la complicazione del
software è legata alla difficoltà di organizzare il pensiero per formalizzarlo
in successioni di azioni elementari.
Insomma, noi umani siamo enormemente
intelligenti e sintetizziamo con pochi gesti o con un semplice sguardo, quello
che diventa impossibile comandare a una macchina.
LUCA: Papà, allora perché mi fai andare a
scuola? Se siamo così intelligenti, tutti i bambini potrebbero imitare tutto
ciò che fanno gli adulti, semplicemente osservandoli! Ci evitereste di farci
perdere tutte le mattine a scuola e noi potremmo divertirci giocando.
PADRE: Luca, il tuo operato a scuola riflette
esattamente ciò che hai detto!
Voi bambini osservate e ripetete gli
insegnamenti dei maestri i quali sanno come orientarvi per favorire
l’evoluzione del vostro pensiero.
Certo, potrei farlo anch’io, ma non avrei le
competenze e l’esperienza di un vero maestro che consuma la sua vita
nell’insegnare ai bambini.
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