LUIGI: Per mia fattura, parlar del Natale sarebbe come
invitarmi a sognare ad occhi aperti e poiché per molti, anche parlar con te, è
una stranezza che si confonde tra la fantasia e la realtà, allora scriverò su
questo sogno.
Già da bambino, estraneo all’amore, ero solito cercare
posti lontani dalla furia giornaliera delle “cose” importanti e mi eclissavo in
piena campagna o sotto calde coperte per viaggiare nei sogni.
ETT: Non importa ciò che altri potrebbero pensare!
Sogno o realtà sono due facce del vostro mondo con le quali raccontate di voi
stessi. Riprendi a parlar del Natale.
LUIGI: Il mio Natale è l’espressione più intima del
volersi bene; è l’occasione per mostrare la parte più bella di noi stessi,
quella che solitamente riserviamo a chi amiamo così profondamente da ritenere
stupida l’idea di nascondere qualcosa, anzi, verso queste persone sorge
spontanea la voglia di raccontar tutto sinceramente; si sperimenta una
liberazione, una rinascita.
Esattamente come mendicanti d’Amore, ci si rivolge al
prossimo con la certezza di vedere la mano tesa. ETT, credimi, è dura essere sempre se stessi in questo
nostro mondo!
ETT: Infatti, Luigi! E’ proprio questo il motivo per
cui siete difficili da comprendere anche a noi alieni.
LUIGI: Nel clima natalizio si diffonde una specie di
armistizio sociale. Ogni tenerezza non viene soppesata completamente come una debolezza
dell’essere o come una regressione infantile, ma come una corrispondenza ad una
aspettativa collettiva che induce alla bontà, alla solidarietà e alla reciproca
(momentanea) tolleranza.
ETT: Mi sembra di capire che in questo periodo
attraversate una fase di drogaggio collettivo per cui l’effetto benefico che si
ottiene è solo transitorio.
Il clima natalizio dovrebbe essere quello di tutti
i giorni, ma a causa delle vostre debolezze, lo relegate solo a dicembre di
ogni anno.
LUIGI: Detto in termini diretti, direi che è proprio
così!
ETT: Dimmi, ancora, che ruolo hanno i grandi regali, i
pranzi faraonici, i viaggi di fine anno, lo spendere tanti soldi in un breve
periodo, eccetera, eccetera?
LUIGI: I motivi sono molto semplici. La maggior parte degli
umani tende a mostrare la sua gratificazione con l’uso della moneta.
Il sentimento
spesso rischia di apparire inutile o al massimo una ludica attività per
inoperosi, allora si “pensa” al concreto, come mangiare e spendere soldi.
La povertà d’animo esclude alternative per cui non far
regali o non mangiare il panettone, si trasforma in una frustrazione sociale.
ETT: Per fortuna, noi alieni abbiamo bandito il cibo
da molti millenni!
LUIGI: ETT, ti prego portami via con te per qualche
giorno!
ETT: Proprio ora, nel pieno del Natale?
LUIGI: Sì! Perché ovunque andassi, continuerò a
restare nel cuore di chi amo e continuerò a non esistere nella mente di chi mi
vede solo attraverso gli occhi.
BUON NATALE AMICI MIEI!
Nessun commento:
Posta un commento
Esprimi il tuo pensiero