Stavo sfogliando il telefono
quando la trovo. È una vecchia foto di me in Irlanda. Accanto a me ci sono i
miei studenti e un tutor che ha cercato di insegnarci l’inglese con impegno.
C’erano libri di testo, film con
sottotitolo; tutto il necessario per imparare in fretta la lingua. Ma quando ti
ritrovavi a parlare con un residente diventavi un pesce: muovevi le labbra
senza far uscire parole.
Qualche ragazzo era in grado di
colloquiare perfettamente in lingua straniera, ma erano rare eccezioni.
Eppure, con tanti anni di studio
della lingua alle spalle, la maggior parte del gruppo capiva con difficoltà e
parlava ancora peggio. Non potevo crederci.
Evidentemente, c'era qualcosa di
diverso nel modo in cui funzionano le nostre menti, nel far propria una lingua
straniera.
Per curiosità, iniziai ad
osservare chi migliorava l’apprendimento velocemente. Rimasi stupito dalla
metodicità con cui il mio osservato lavorava su vocabolario e grammatica.
Era come osservare un muratore al
lavoro. Nessun mattone veniva posato senza la dovuta cura o prima del tempo.
Ogni mattone veniva posizionato nell'ordine corretto e cementato al suo posto.
Fu allora che mi resi conto neanche io avevo acquisito quella competenza necessaria per imparare una lingua straniera perfettamente.
Decisi allora, (non è mai troppo tardi per rimediare) di provare a migliorarmi. Purtroppo, non era qualcosa che
mi era stata insegnata a scuola.
La mia convinzione dava grande importanza a una
specie di predisposizione naturale e istintiva per interiorizzare la lingua.
Quindi ritenevo la capacità di acquisire velocemente la lingua straniera come se fosse una dote per pochi fortunati.
Alla fine, però, capii che quello che
dovevo imparare era un modello che si adattasse al mio stile di apprendimento. Avevo
bisogno di un quadro di riferimento per imparare.
In quel periodo, lessi una massima
di uno scrittore americano che aveva scritto:
"Quando hai bisogno di imparare in fretta, impara dagli altri. Quando hai bisogno di imparare a fondo,
impara dall'esperienza".
Questo mi aiutò a capire che avevo
gestito la mia attività nel modo sbagliato. Cercavo di imparare in fretta
quando avevo bisogno di imparare a fondo.
Cercavo di accelerare il processo quando
avevo bisogno di tempo.
Certo, c'erano momenti in cui
avevo bisogno di orientarmi velocemente tra le necessità del momento, quindi
chiedevo aiuto alla memorizzazione di alcune parole chiavi.
Ma la maggior parte delle altre
volte, come quando andavo in giro cogliendo occasioni di parlare, avevo bisogno
di tempo per esprimermi. Avevo bisogno di allenare la lingua a usare schemi
diversi. Ovviamente, mi sentivo insicuro, incerto e a disagio, come capita a
tutti i principianti.
Ciò ha richiesto molta pazienza e
perseveranza, ma alla fine sono arrivati i frutti. Ho solidificato l’inglese
nelle ossa perché imparavo attraverso l'esperienza, non per imitazione.
Questo modo di apprendere si è
tradotto in altri ambiti della mia vita.
Quando volevo calmare la mente
dopo anni di comportamenti improvvisati, leggevo libri di ispirazione,
ascoltavo musica e ne sentivo i benefici. Ho iniziato lentamente a essere più
gentile e compassionevole con me.
E quando volevo liberare la mia
mente, ho dovuto dedicare anni di pratica assidua nella solitudine del mio
cuore e della mia mente per avvicinarmici.
Questo è ciò che la massima di
quello scrittore americano intendeva dire.
Quindi, non importa cosa sia ciò
che vuoi imparare, resta valido che le regole sono sempre le stesse: Se vuoi imparare in fretta, impara dagli
altri. Se vuoi imparare a fondo, impara dall'esperienza.
La capacità di imparare è un dono e
un'abilità; la volontà di imparare è una scelta. Ma ci vuole molta volontà,
soprattutto all'inizio.