lunedì 16 dicembre 2024

La voce interiore che ti parla

 

Hai una voce interiore che spesso ti parla?

Qualcuno dentro di te, dà voce ai tuoi pensieri?

Per molte persone, me compreso, la risposta è un sonoro “Sì”.

Questo monologo interiore è un compagno costante, che aiuta nel processo decisionale, nella risoluzione dei problemi e nell’auto-riflessione. Tuttavia, questa voce interna può anche essere fonte di insicurezza, rimpianti e paura, mettendo in dubbio la nostra dignità e ricordandoci momenti imbarazzanti. È una presenza senza la quale la maggior parte di noi non può immaginare la vita. In alcuni casi, questa voce stimola movimenti incontrollati del corpo, come se si volesse dare una risposta mirata a farla tacere.

Ma succede a tutti?

In passato si riteneva comunemente che il linguaggio interiore fosse un’esperienza umana universale. Tuttavia, recenti scoperte scientifiche hanno rivelato che tra il 5 e il 10% delle persone non hanno questo monologo interno continuo. Questa scoperta apre nuove domande su come percepiamo e interagiamo con il mondo. Studi scientifici sono arrivati ​​a rivelare che ben 1 persona su 10 non sperimenta il mondo con una voce interiore distinta.

Le menti silenziose sono "stati mentali" presenti in individui affetti da anendofasia. Queste persone sperimentano la vita in modo diverso. Comprenderle, amplierà il nostro apprezzamento per la complessità e la varietà dei modi in cui pensiamo e percepiamo il mondo.

Che cos’è l’anendofasia?

L’anendofasia si riferisce all’assenza di dialogo verbale interiore – quelle conversazioni silenziose che abbiamo con noi stessi durante il giorno. Per molti, il linguaggio interiore è un compagno costante, che aiuta nella pianificazione, nella risoluzione dei problemi e nell’autoriflessione. Tuttavia, negli individui affetti da anendofasia, questi processi verbali interni sono in gran parte assenti, sostituiti da altri meccanismi psicologici.

Storicamente, si dava per scontato che ognuno possedesse una voce interiore che comunicasse usando le parole. Tuttavia, mentre la maggior parte delle persone utilizza il linguaggio interiore come modalità di pensiero primaria, quelli con anendofasia dimostrano che il pensiero e il ragionamento efficaci possono avvenire attraverso altre modalità cognitive. Ad esempio, alcuni visualizzano i concetti e sperimentano i pensieri come immagini sensoriali come potente alternativa al discorso interiore verbale.

Questo fenomeno ha implicazioni significative per la nostra comprensione della mente umana e della diversità cognitiva. Sfida la visione tradizionale secondo cui il pensiero verbale è la modalità cognitiva predefinita e sottolinea l’importanza di riconoscere e valutare diversi stili cognitivi. Studiando e apprezzando queste variazioni, possiamo acquisire una visione più profonda della complessità del pensiero umano e migliorare il nostro approccio all’istruzione, alla comunicazione e alla salute mentale.

domenica 15 dicembre 2024

Come essere ragionevolmente umani


 

Il cervello umano è un affascinante regno di pensieri, credenze e decisioni che occasionalmente implica l’interazione tra sentimenti e logica. Queste due caratteristiche della percezione sembrano intrinsecamente connesse, ma tendono a portarci in direzioni diverse.

Se i sensi possano esistere indipendentemente dalle emozioni è un argomento molto dibattuto tra filosofi, neurologi e psicologi.

Intanto definiamo logica un modo di pensare organizzato e sensibile basato sulla conoscenza, sui principi e sulle norme stabilite in un sistema; ha lo scopo di formulare giudizi e decisioni ragionevoli e pratiche.

I sentimenti sono movimenti dell’anima che emergono intrinsecamente o estrinsecamente, dando luogo a stati psicologici composti; influenzano la nostra intelligenza, il processo decisionale e il comportamento.

Le emozioni sono profondamente radicate nell’esperienza umana, guidano le nostre motivazioni e influenzano le nostre risposte all’ambiente circostante.

In che modo si può individuare la correlazione tra logica ed emozione?

Sebbene la logica e le emozioni emergano come due forze opposte, sono fortemente interconnesse e modellano le nostre convinzioni e comportamenti. Le emozioni alimentano l'intuizione e l'istinto delle nostre opinioni, aumentando la nostra fiducia nel prendere decisioni. In alcune situazioni, i nostri sentimenti possono fornire informazioni preziose e considerevoli che la logica pura potrebbe trascurare.

Le emozioni possono anche offuscare il giudizio e portare a ragionamenti distorti. Ad esempio, investire emotivamente in un risultato specifico offusca le prove contraddittorie dei nostri desideri, portando a decisioni distorte. In tali casi, la logica funge da bilanciatore per incoraggiare una valutazione circostanziale critica per ottenere soluzioni imparziali.

Può esistere la logica senza emozioni?

L’idea della logica priva di emozioni la ritroviamo nella emergente Intelligenza Artificiale, neo padrona degli interessi della tecnologia corrente e quindi è un concetto su cui si può molto discutere. Il vantaggio che fa da esca per accogliere favorevolmente l’opinione attiene al rispetto delle regole, all’applicazione rigorosa dei principi e all’assunzione dell’imparzialità soggettiva. Ciononostante, tale convinzione sembra irrealistica se applicata all’intelligenza umana.

Le emozioni sono inerenti alla nostra composizione neurale e psicologica: mettono alla prova la capacità di immaginazione e di funzionamento del cervello.

Mentre i sentimenti svolgono un ruolo vitale nel processo di apprendimento, le emozioni possono aumentare il recupero e la conservazione della memoria, preservando informazioni e incontri salienti. Inoltre motivano e influenzano la nostra forza di volontà nel perseguire compiti e obiettivi, il nostro impegno generale e la perseveranza.

L’idea più ragionevole è quella di non considerare la logica e le emozioni come forze rivali. Dovremmo valutare come integrarle e migliorare il processo decisionale. Questo sforzo potremmo considerarlo riposto nell’intelligenza emotiva con la quale comprendere e gestire le nostre emozioni e quelle degli altri.

Un’elevata intelligenza emotiva aiuta le persone a sfruttare i propri sentimenti per prendere decisioni migliori, entrare in empatia con gli altri e gestire le interazioni sociali senza intoppi.

L’intelligenza emotiva integra il pensiero logico, rafforzando la nostra capacità di analizzare la rilevanza delle nostre emozioni come input validi nella risoluzione dei problemi. A questo proposito, l’intelligenza emotiva supera il divario tra logica pura ed esperienze emotive, creando un processo decisionale più equilibrato e olistico.

Riassumendo, accettare un equilibrio tra logica ed emozioni ci aiuta a utilizzare i punti di forza di entrambi gli aspetti per una migliore cognizione. Le emozioni possono elevare il nostro pensiero logico, rafforzando la nostra empatia, adattabilità e capacità di risoluzione dei conflitti. Comprendere e abbracciare la correlazione tra logica ed emozioni può portare a una comprensione più completa dell’intelligenza e del comportamento umano.

sabato 14 dicembre 2024

Credere per conquistare

 

Credere in te stesso è la chiave per ottenere ciò che desideri nella vita. Tutto inizia con la fiducia nelle tue capacità e la comprensione di quanto sei capace di grandezza. Spesso, l’ostacolo più importante sulla via del successo è l’insicurezza. Una volta superato questo problema e considerato sinceramente il tuo potenziale, puoi aprire porte che non immaginavi affatto.

Quando hai fede in te stesso, le situazioni impegnative diventano possibilità di crescita. Anche se le cose non vanno come previsto, la tua percezione ti farà andare avanti. È come un motore efficace che ti spinge a riprovare, ricercare e migliorare. Il successo non è praticamente un talento o una risorsa; riguarda la mentalità che annuncia: "Posso farlo".

A volte, il mondo potrebbe non vedere il tuo valore, ma ciò che conta di più è come ti vedi. Quando sei convinto di valere, inizi a fare passi avanti verso i tuoi sogni con maggior fiducia in te stesso. Inizi a vedere opportunità invece che barriere. Le persone sono spinte  a muoversi soltanto quando trovano garanzie per il successo, ma non sempre queste ci sono o vengono rispettate.

Ricorda, nessuno nasce migliore o senza paure. Credere in te, non implica che non dovrai affrontare dubbi o errori. Certamente sarai un passo avanti agli altri perché saprai nel profondo di avere quello che serve. Tutto diventerà fattibile quando avrai fiducia in te stesso e farai il primo passo. L’avventura non sarà sempre senza rischi, ma ne varrà sempre la pena intraprenderla. Credi in quello che fai, e vedrai anche quanta strada potresti ancora percorrere.

venerdì 13 dicembre 2024

Le luci di Natale


 

La luce ha un doppio significato: fisico e psicologico. Il punto di vista fisico è facile da focalizzare in quanto rientra tra le nozioni scolastiche. Sappiamo che per la fisica moderna sono onde elettromagnetiche e secondo la meccanica quantistica, possiede anche proprietà tipiche delle particelle, risultando composta da corpuscoli (quanti) chiamate fotoni che si muovono ad una forsennata velocità di circa 300.000 km/sec.

Tutto non avrebbe nessuna connessione con il sistema umano se non fosse per gli effetti che la luce produce sul corpo, sulla mente, sul sentimento umano.

Sul fronte del benessere, infatti, l’esposizione alla luce solare aiuta l’organismo a produrre maggiori quantità di vitamina D, risorsa chiave per combattere ansia, depressione, diabete e dolore cronico, migliora i ritmi circadiani e la qualità del sonno, aiutando a concentrarsi meglio, consente di essere più produttivi e rende persino più felici.  L’esposizione alla luce provoca una riduzione della pressione sanguigna, con minori rischi di soffrire di patologie cardio-circolatorie, dello stress e dell’ansia, combattendo anche il disturbo affettivo stagionale (SAD) che durante l’inverno provoca crisi depressive particolarmente evidenti negli abitanti dei paesi nordici, con un incremento diretto nel tasso di suicidi.

Per quanto riguarda l'aspetto psicologico, siamo nel periodo natalizio e ognuno di noi sperimenta quella sottile forma di piacere e serenità davanti ad un albero di Natale illuminato. Ci preoccupiamo per tempo di prepararlo insieme al classico presepe. Quelle luci che corrono e lampeggiano, passeggiando sui rami dell’abete o attraversando la grotta della sacra famiglia, sono indispensabili per creare il clima natalizio. Si cerca di illuminare finestre e balconi per portare fuori casa il sentimento che durante tutto l’anno lo teniamo intimo, mentre a Natale vogliamo che tutti sappiano di voler essere buoni e felici.

Gli effetti dell’illuminazione non si esauriscono certo qui e arrivano a influenzare direttamente anche l’ambito economico e produttivo, a tutto vantaggio delle imprese. La luce, infatti, influisce direttamente sulle vendite delle grandi catene di negozi, incrementandole fino al 40% rispetto a quei negozi poco o per nulla esposti alla luce, senza trascurare il miglioramento le prestazioni dei lavoranti che possono arrivare fino al 15%.

Le nostre città si abbelliscono di luci variopinte; disegnano figure e simboli fiabeschi. Si crea un piccolo mondo d’amore ideale per i bambini. Per gli adulti è soltanto una utopia a tempo determinato in cui si ha licenza di mostrarsi più umani del solito. Infatti, gli abbracci e i sorrisi sono diffusi mentre appaiano comicamente goffi per coloro che per tutto l’anno indossano l’abito dell’indifferenza.

Spesso resto incantato nel fissare lo sguardo sulle luminarie. Il pensiero si apre al mondo che si vorrebbe. Evidentemente quelle luci che entrano dagli occhi, proseguono il loro viaggio verso il cuore e lo illuminano di speranza (o forse di illusione), che l’amore non sia soltanto una promessa di essere nel futuro, ma che diventi la realtà di tutti i giorni.  

Post più letti nell'ultimo anno