mercoledì 22 novembre 2023

Dubbio d'esistere


 

 

 

 

 

Posar la mente sul vano quesito
sofferma il pensiero all'arcano dubbio.

Respirar aria è praticar d'illusione.

La rangion vaga per l'angusto confin d'essere.

L'occhio afferra nebbia,
a misurar bugia così grossa.

Al raccontare favole,
il fanciullo s'addormenta.

allor, d'esistere non importa.

 

martedì 21 novembre 2023

Avere consapevolezza delle proprie azioni


Testo tratto dal mio libro "AMORE - Lo stato dell'essere"

 

Non puoi comandare direttamente il cuore così come non puoi comandare sull’amore. Se vuoi sentirti vivo; se vuoi sentire il pulsare del tuo cuore devi emozionarti. Allo stesso modo se vuoi sentirti in amore devi essere consapevole; devi imparare a mantenere la consapevolezza. Il problema più grande che impedisce di intraprendere la strada della consapevolezza è l’incapacità di amare. Esattamente come succede per i freddi di cuore che non sanno emozionarsi. Manca quella sensibilità che viene da dentro l’anima e che consente il tocco emotivo. Alcune persone nelle relazioni personali appiano “staccati” dal loro io emotivo. Si ha l’impressione che siano fatti di pietra, adattati a vestire l’aspetto umano. Quando discuti con loro, non ti ascoltano; fremono nel rispondere e non riescono a cogliere il senso più profondo dalle tue parole. L’incapacità di amare li isola perché non è sempre possibile che arrivino stimoli esterni per innescare il sentimento.

Essere passivi in amore si risolve in una dipendenza dall’amato; ci si pone in condizioni di rallentare il processo di maturazione e di sospendere la consapevolezza. Il risultato finale si osserva nell’incapacità di sintonizzarsi con il pensiero dell’altro; non c’è collegamento con il cuore e il filo logico della discussione appare disconnesso, lucido a tratti. Gli argomenti richiamano elementi non strettamente coerenti con la logica, sospinti da esigenze interne alla ricerca di approvazione.  Se si provasse ad esprimere apertamente il disaccordo, si provocherebbe il disappunto, responsabile di una emergente antipatia. Al contrario, con il “dar ragione” si offre la resa incondizionata è l’imminente chiusura della discussione per fine battaglia.

È molto comune essere consapevole dei propri limiti in modo pressoché teorico e non riconoscerlo nelle proprie azioni. La tendenza psicologica induce a pensare che si sta facendo sempre la cosa giusta, salvo verificarlo a posteriori. Infatti, gli errori sorprendono sempre; si scopre soltanto dopo che erano possibili ed evitabili.

Per i “cuori freddi” l’unico modo utile per non sbagliare è “non avere” cuore. Cancellare dalla propria vita tutto ciò che emoziona. Innalzare ad idoli, l’efficienza, l’intelligenza, l’utile, la mente scientifica. Così si avrebbe un doppio vantaggio: assenza totale di incertezza e la convinzione per cui ogni errore è rimediabile. Non esistono gli errori spirituali, neanche storture mentali, sofferenze dell’anima. D’altronde, i robot non hanno cuore, quindi non sbagliano. Non importa se non suscitano empatia; per la vita meccanica di tutti i giorni il sentimento è un ostacolo. Gli obiettivi dell’uomo “moderno” sono il rendimento, lo sfruttamento, la competitività. Lo stato d’avanzamento in questa direzione determina la carriera di successo e il benessere materiale.

Nella società meccanicistica è la mente a dirigere le scelte; il cuore è una suppellettile da usare nella vita privata e per il tempo “rubato” alla produttività. Una società a valori invertiti forse esiste solo nelle menti delle anime pie. Per questi motivi il non-amore trova facile sostituirsi all’amore vero.

Il modo più efficace per non “soffrire” di mancanza d’amore è perdere la consapevolezza delle proprie azioni; diventare un vagone di un lungo treno merci che corre trainato senza pensieri fino alla sua destinazione. Il vagone porta con sé un limitato quantitativo di merce, esattamente uguale a quello di qualunque altro vagone. Forse porterà etichettato un numero di serie per essere distinto dagl’altri; per essere individuato tra i tanti anonimi costruiti per un preciso compito da assolvere durante tutta l’esistenza.

lunedì 20 novembre 2023

La musica nel cuore

 

Può la musica al giorno d’oggi trovare spazio nel cuore degli uomini, distratti dal rumore assordante della materia?

Nell'esperienza estetica della musica l’uomo si stacca dalle catene della materialità e dai falsi miti che essa genera, aprendo un panorama idilliaco, nuovo, dove gli incontri vivono la voce del silenzio melodico, dove l’occhio cinico dell’anima non si limita a vedere, ma con raffinata osservazione gode nel prospetto dell’oggettività.

Ecco che, con cristallina evidenza, l’occhio dell’anima determina il proprio campo d’azione, attraverso il proprio effetto dirompente e rivoluzionario sul mondo entro cui esso è calato. 

L’effetto dichiara solenne la propria scaturigine, specialmente in colui che si espone sensibilmente a “riconoscere energicamente” la musicalità del mondo, la propria linea d’onda ininterrotta.

La musica, qualora fosse “riconosciuta” offrirebbe sane e terapeutiche possibilità di ritrovarsi in sereno rapporto con le proprie forze psico-motorie.

Facendo leva sull'esperienza estetica della musica, l’ascoltatore annulla le barrire dei condizionamenti, oltrepassa gli argini delle preoccupazioni fino a ritrovare la giusta empatia compatibile con le singole energie del mondo, affinché egli possa trovare mutuo soccorso nei momenti più difficili.

La musica esprime tutta la sua saggezza, domandando continuamente al cuore degli uomini – assicurando la giusta dichiarazione d’amore all'universalità dei rapporti umani”.

E’ un appuntamento con l’Occhio dell’anima per un’esperienza unica del suo genere. Essa seduce inevitabilmente e ci appronta confidenzialmente alle acque più profonde dell’Io.
L’artista è l’emblema dell’ascoltatore energico che riconosce da lontano i propri spiragli di verità.

Egli ha la capacità di sintonizzarsi con le singole frequenze energetiche offerte dalla musica, partendo dalla propria pre-disposizione “al riconoscimento della Musicalità.

Egli non guarda gli oggetti nella loro utilità pratica, bensì, con pacata naturalezza, scorge essenze fine a se stesse, modelli moralmente giusti, e nell'ascesi del proprio io, l’anima si unisce all'eterno.
E’ importante abbandonarsi anche per un solo istante agli eterni richiami, perché solo così l’io, nudo da ogni sipario, pone l’intelligenza al servizio del bene cosmico. 
 
di Fabio Squeo


Always in myself


 

 

Every night I look into my dreams
trying something special.

I see you,
 only you.

No distance, no time,
just feelings.

Yes, I feel you
everytime, everywhere.


Always in myself,
where dreams start and end.

 

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