martedì 19 settembre 2023

Essere gentili

 

Non ricordo il tuo nome, ma i tuoi modi mi sono familiari  

 [ Oliver Herford]

 

Fin dall'inizio della storia registrata, le buone maniere hanno svolto un ruolo importante nel comportamento.

Oggi ci stringiamo la mano automaticamente, ma l'usanza è iniziata nel Medioevo. Quando due uomini si incontrarono, allungarono la mano destra e si strinsero la mano per mostrare che non intendevano usare le loro spade. È stata una dimostrazione di cortesia e amicizia.

Oggi, le buone maniere sono definite come le forme, i modi e le cerimonie stabilite per favorire il rapporto amichevole, basato sulla purezza del cuore.

Sono codice di comportamento basati sulla gentilezza, sulla considerazione e sull'altruismo, qualcosa che non dovrebbe mai cambiare nel rapporto tra due umani.

Fancis Bacon disse: “Se un uomo sa essere gentile e cortese con gli estranei, dimostra che è un cittadino del mondo”.

Carlo I e II d'Inghilterra copiarono le regole di etichetta della corte francese e ne fecero uno standard di comportamento tra gli aristocratici di tutto il mondo.

Come recita il motto del Winchester College di Oxford: “Le buone maniere fanno l’uomo”.

Le buone maniere sono olio che ungono gli ingranaggi della società. Lo stesso vale per gli affari. Il clima aziendale oggi non può trascurare le buone maniere: è la chiave d'oro del successo!

Come disse una volta John D. Rockefeller: “La capacità di andare d’accordo con le persone è un bene acquistabile quanto lo zucchero e il caffè, e pago di più per questa capacità di qualsiasi altra cosa sotto il sole”.

Le business school di specializzazione potrebbero dirci che “una buona istruzione, buoni contatti e un buon abito” sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per avere successo. Ma hanno dimenticato un ingrediente essenziale: le buone maniere.  Questo è ciò che produce posti di lavoro migliori, clienti migliori e relazioni migliori.

Molti dirigenti hanno credenziali impressionanti, ma mancano delle competenze sociali necessarie per raggiungere il successo completo. Difatti, più un dirigente raggiunge alti livelli, maggiore è la necessità che si allontani dell'arroganza, della maleducazione e del comportamento scortese.

Le buone maniere non si scelgono; fanno parte del modo di essere di una persona; sono uno stile di vita.

Capita spesso di ascoltare proclami di cambiamento; il risultato è sempre lo stesso: tutto come prima.

La vera ragione sta nel fatto che è difficile cambiare senza un vero movente e non si acquisti la consapevolezza dei propri errori.

 

lunedì 18 settembre 2023

Terremoti nell'anima


 

I terremoti (terrae motus) sono spostamenti improvvisi e rapidi della crosta terrestre provocati dalla liberazione di energia in un punto interno della Terra, detto ipocentro; da questo punto, una serie di onde elastiche si propagano in tutte le direzioni. 

Il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è il punto cruciale del fenomeno.

La causa dei terremoti è legata alla fluidità interna della terra che spostando masse tettoniche altera l’equilibrio interno di forze. 

La rottura di un equilibrio è immediatamente seguita da una riformulazione di tutte le forze generatrici di un nuovo status interno. 

Il sistema nel suo complesso appare anelastico per cui le risposte sono improvvise e catastrofiche.

Come per la Terra, anche per l’Anima esistono i terremoti. 

Un’infinità di relazioni e intrecci psicologici, creano una struttura interna complessa. L’apparente serenità esterna è il frutto di un equilibrio interiore creato da compromessi, difese, rimozioni e abitudini.

L’invecchiamento e nuove relazioni sociali danno lo spunto per la creazione di quei moti interni (conversioni, passioni, sentimenti) responsabili dell’alterazione degli equilibri che spesso determinano i terremoti.

Durante il terremoto tutto assume un suono rimarcato, triste, spaventoso; le parole hanno significato assoluto, le tonalità diventano categoriche, le previsioni sono pessimistiche e nuove certezze si sostituiscono ad altre.

Il sistema è in ricerca di un nuovo equilibrio.

Le successive scosse di assestamento preparano il clima di una nuova rinascita.  Energie sopite ci sorprendono, la linfa della vita sembra pervaderci. Il corpo è come un arco teso, pronto a scoccare frecce verso un chiaro obiettivo.

Nonostante i terribili effetti dei terremoti, la terra continua a rimodellarsi, si mantiene sempre più bella e accogliente agli occhi dell’uomo il quale incredibilmente tenta di avvelenarla con emissioni di fumi neri nel cielo, miscele di petrolio e plastica diffuse nelle meravigliose acque degli oceani, continue minacce di booming nucleare.

Nonostante tutti i turbamenti che i moti dell’anima producono, essi sono segni della vita che irrompe con tutto il suo fascino, di un rinnovamento in atto. 

L’anima si riveste di nuovi sapori, si adatta a “vedere” scenari impensabili:

- la piccola piantina che incrina il seme per germogliare;

- il tenero pulcino che rompe l’uovo per far sentire il suo pigolio;

- l’amorevole mano di una mamma che accarezza il suo bambino per incoraggiarlo ad avere fiducia in sé;

- il burbero rumore del tuono che preannuncia l’acquazzone per scacciare la siccità;

- le scosse di terremoto che spostano i continenti per ristabilire un nuovo ordine di forze;

sono fermenti di un’anima rinata che rinnova l’essere dell’uomo per dargli un ulteriore slancio nel percorrere il sentiero dell’evoluzione, avranno un senso.

Il percorso evolutivo dell’uomo è un piccolissimo tratto di quello della terra e forse anche questo, è un piccolo tratto del percorso dell’universo al termine del quale, per chi ci crede, troverà Dio.

 

sabato 16 settembre 2023

Amarsi per amare

 

“Non è possibile amare nessuno, se prima non si è capaci di amare se stessi”.

Molto tempo fa, viveva un uomo padre di sette figli, tutti maschi. La famiglia abitava una ricca zona della terra, dove era possibile trovare di tutto, sia come opportunità di lavoro, divertimento e cultura, sia come possibilità di ottenere cure e medicine per qualunque malanno. 

Un giorno Marco, il figlio maggiore, decise di abbandonare la casa del padre e vivere un’esperienza solitaria e autonoma, lontanissimo da dove era nato. Il padre capì che la decisione di suo figlio era irrevocabile e dall’alto del suo amore, gli permise la partenza.

 È inutile dirti che gli offrì tutto il necessario per il viaggio e le risorse per la sua sussistenza per almeno un anno.

Dopo un lungo vagabondare, Marco si fermò a vivere in un rifugio nei pressi di Pokhara, uno sperduto piccolo paese alle falde dell’Himalaya. In questo posto non esisteva nessun mezzo con il quale egli potesse comunicare con il mondo occidentale. 

Il cibo e tutto ciò che era necessario per mantenersi in vita, riusciva a procurarselo dai mercanti che settimanalmente percorrevano gli stessi sentieri da tempo immemore e con i quali barattava stoffe e disegni confezionati dalla sua ricca fantasia artigianale. 

Marco, in quel luogo dove aveva scelto di vivere, cercava se stesso e le risposte a domande abbandonate dal senso comune. Passarono molti anni e molti problemi interiori trovarono soluzioni. 

Quando la serenità del suo animo pervase completamente la sua esistenza, una malattia lo sorprese disarmato.

La sofferenza fisica e la prospettiva che potesse morire senza che la sua famiglia sapesse nulla, indussero Marco ad affidare a uno dei mercanti di passaggio un messaggio da destinare a suo padre. 

Il messaggio, sentore di un amore mai perso per la sua famiglia, annunciava al padre i sintomi della sua malattia, per la quale chiedeva conforto e medicine.

Soltanto chi è padre può sentir forte la stretta del cuore che inevitabilmente lascia senza fiato e costringe nervosamente ad aprire la lettera pervenuta da un figlio lontano e di cui non si hanno notizie da molto tempo. L’avida lettura della missiva placò l’ansia, perché fu sostituita da una rigida tensione che sembrò fermargli il cuore.  

Un attimo dopo, il padre addolorato avrebbe voluto avere le ali per volare in quel posto sperduto dove suo figlio rischiava la vita.
Doveva mantenere la freddezza necessaria per riflettere e poi organizzare il viaggio. 

Occorreva consultare uno specialista per individuare tutto il necessario utile alla cura della malattia. Il desiderio di partire immediatamente, contrastava la sua razionalità che gli suggeriva di pianificare con calma il viaggio.

In un primo momento aveva deciso di non informare tutta la famiglia per non complicare ulteriormente la situazione e rallentare le procedure d’intervento, ma era abituato da sempre a coinvolgerla in qualsiasi evento che riguardasse ogni suo membro.

Costringendo l’improbabile a divenire certezza, in un tempo che l’ansia definiva eterno e la ragione solo pochi giorni, Marco con suo padre erano nella stessa tenda.

Marco: Papà, sei tu? – A causa della febbre elevata, con difficoltà Marco riconobbe il padre –

Padre: Sì, Marco! Sono io! Ora ti porterò via con me e in pochi giorni ritornerai forte come orso.

Marco: Papà, perdonami per i guai che ti sto procurando. – Con gli occhi umidi e le ciglia che sbattevano velocemente per bloccare la formazione delle lacrime, il padre abbracciò Marco senza rispondergli.

In quegli attimi, Il Padre di Marco avrebbe voluto raccontargli tante cose, ma lo stato in cui il figliolo si trovava non permetteva che si facessero lunghi discorsi.

Avrebbe atteso il momento opportuno per dirgli:

“Figlio mio, hai voluto cercare la tua strada e hai avuto il coraggio di farlo. Ti sei voluto bene e di questo sono veramente orgoglioso. 

Mi hai fornito la prova che il mio grande amore per te è servito ad arricchirti, così che tu stesso fossi in grado di donarne. Sei consapevole dei tuoi limiti e delle tue forze per cui ora puoi affrontare il mondo da generoso quale sei. 

Possiedi tanto amore che donandolo moltiplicherà se stesso.

 Marco, sono felice di averti insegnato ad amarti perché in questo modo tu sarai capace di amare tutto il mondo. Amare se stessi è la garanzia che tutto ciò che farai per il prossimo, sarà come se fosse fatto a te tesso.”.

L'amore esclusivo non appartiene alla natura umana. 

L'amore esclusivo è un derivato del pensiero razionale che per soggettivare ha bisogno di separare, escludere e infine focalizzare.

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