sabato 2 settembre 2023

ETT parla della creazione dell'uomo

(ETT racconta)

ETT: Le motivazioni che adduci per spiegare il motivo per cui a voi umani viene naturale alzare lo sguardo verso il cielo potrebbero essere poco romantiche e meno nobili.

LUIGI: Che cosa intendi?

ETT: Alcuni tuoi scienziati stanno verificando un’ipotesi abbastanza curiosa che coinvolge noi extraterrestri. Secondo loro, la razza umana è il risultato di una nostra intercessione con il vostro mondo.

LUIGI: Spiegati meglio, sono molto curioso.

ETT: Ti riporto che cosa hanno scritto: “Gli alieni hanno creato l'uomo. Un fatto che parla di cellule staminali e clonazione che ha fatto sì che uomini-scimmia iniziassero a capire ordini e linguaggi trasformandoli in una sorta di operai massa".

Solo in questo modo si spiegherebbe l'incredibile salto di conoscenza che portò in breve tempo alla costruzione di monumenti come le piramidi, ritenute dei catalizzatori di energia.

LUIGI: Come vedi, noi umani vi teniamo in gran considerazione! Ahahahah!!

ETT: Direi che a volte siete utilitaristici. Quando non riuscite a spiegarvi qualcosa o quando volete far scalpore, solo allora ci tirate in ballo! Per altre questioni, voi siete una specie unica e senza confronti nell'universo.

LUIGI: Non essere permaloso, conosci bene i nostri difetti! Comunque, questa ipotesi non sembrerebbe così balzana.Voi dovreste avere conoscenze tali che potreste intervenire sul nostro ecosistema, perfino a nostra insaputa.

ETT: Fino a quando il vostro sapere sarà frutto delle analisi condotte con i mezzi interni al vostro sistema, qualunque scoperta provocherà un cambio di equilibrio interno che si stabilizzerà in un nuovo quadro psicologico o in un nuovo paradigma che giustifica la vita terrestre. In l’analogia alla logica dei terremoti, ogni volta che la terra trema un nuovo assestamento del globo terrestre è in atto.  

Qualora, invece, una causa esterna intervenisse direttamente su un sistema chiuso, si rischierebbe la perdita dell’equilibrio globale, trasformando così il tuo sistema in uno completamente diverso. In questo passaggio il sistema d’origine sarebbe da considerare morto.

LUIGI: Forse questo è uno dei motivi per cui voi extraterrestre preferite rimanere nella nostra fantasia e giocare come UFO?

ETT: Vi lasciamo liberi di fantasticare e di cullarvi nella vostra auto-magnificenza.

LUIGI: Ammetti che abbiamo fatto molta strada, però.

ETT: La relatività non ti ha insegnato nulla? Quello che per voi è tanto, in un'altra ottica potrebbe essere insignificante.

LUIGI: Non aggiungo altro! Il confronto con te è impari.

 

 

venerdì 1 settembre 2023

Sono un ladro, ma ho un cuore


In una società dove le relazioni caratterizzano le personalità, sussistono barriere invisibili. Ognuno di noi “vede” il modo circoscritto intorno a sé e crede che ogni altra persona sia un satellite da compiacere alla propria esistenza. Siamo unici … ma non per noi stessi. Siamo naturalmente legati l’un l’altro e abbiamo bisogno dell’unicità dell’altro per esprimere la propria.

Ed ecco che si verificano situazioni che ci sorprendono per l’umanità nascosta. Può succedere che un ladro riveli una sensibilità umana impensabile. Fa clamore la notizia per cui un ladro ruba un’auto, si commuove per ciò che trova dentro e poi restituisce la refurtiva lasciando un biglietto di scuse.  

Idealmente ho interrogato questo ladro a cui ho dato il nome di fantasia: Ciro. Di seguito riporto le sue risposte.

LUIGI: Dimmi, Ciro, perché rubi?

CIRO: Caro Luigi, io non sono nato ladro! Pensa un po’ … che da bambino anche rubare una caramella mi scombussolava l’anima. Un giorno, mi hanno raccontato una storia dalla quale, solo a posteriori, ho capito che si trattava di un’azione cattiva … quella che si dice “furto”. Ti giuro che mi è sembrata divertente. I miei amici illuminavano il protagonista di merito e furbizia. La mia giovane età non mi consentiva di andare a fondo nella questione del bene o del male. 

Quando giunse l’età adulta, ero rimasto solo, praticamente senza genitori. Non che fossero morti, ma per ciò che ricevevo da loro, si potevano considerare, a mio vantaggio, morti. 

Ti confesso che la mia prima infanzia si era consumata tra ceffoni e parolacce e, avendo abbandonato la scuola, ero ignorante, incapace di pensare a un lavoro. Mi era stato insegnato che il mondo era pieno di “fessi” e i furbi dovevano approfittare. Così mi diventava molto più facile procurarmi per vie spicce, tutto ciò che mi serviva. Il rischio di prendere botte non mi frenava, visto che ero già abbondantemente abituato a prenderle dai miei genitori. Con il passare del tempo ho conosciuto il carcere e ciò è stato il mio battesimo professionale e la patente da furfante. Con tali credenziali e con un curriculum così fatto, l’idea di percorrere la retta via diventava un'assurdità o paradosso; a te la scelta. Oggi, avendo "preso" quell’auto, per me non è successo nulla di strano … una normale routine.  

LUIGI: Perché poi l’hai restituita?  

CIRO: Hai ragione! Questa è una cosa che un ladro non fa mai. Però, quando ho visto cosa c’era dentro, non ci crederai … ma ho sentito un tremore al cuore. In quei minuti la mia mente mi ha riportato indietro nel tempo. Durante la mia adolescenza avevo conosciuto una ragazzina molto più fine di me. Tra noi si creò qualcosa di bello. Facevamo discorsi da adulti … perfino immaginavamo come doveva essere il nostro matrimonio. Avevamo fantasticato, dimenticando la mia reale condizione di vita e della famiglia a cui appartenevo. Non durò molto questa mia storia perché improvvisamente la ragazzina sparì, forse perché si trasferì altrove. Probabilmente, questo ricordo mi ha spinto a restituire l’auto perché mi sono detto: “posso rubare tutto, ma non i sogni di coloro che si vogliono bene!”

LUIGI: Ti comprendo, Ciro. È innegabile, però, che la condotta della tua vita da adulto non è onesta.

CIRO: Luigi, non mi condannare. Non ho scelto io di essere ladro! Tu hai avuto la fortuna di nascere in una famiglia migliore della mia e saresti anche tu un ladro soltanto se ci avessero scambiati nella culla subito dopo la nascita! E poi … quando diventi ladro, lo sei per sempre. L’emarginazione è la risposta che la nostra società dà a chi sbaglia già dalla prima volta!

LUIGI: Non posso darti torto, però, la vita sicuramente ti avrà fornito qualche opportunità per tentare un nuovo corso.

CIRO: Facile a dirsi! Scambiamoci i ruoli e dimostrami che è possibile.

LUIGI: Nonostante tutte le difficoltà che incontri, io credo che avendo dimostrato di avere un cuore, hai anche la prova che puoi cambiare.

CIRO: Sì, amico mio, ne riparleremo quando entrambi saremo tra le stelle.

 

giovedì 31 agosto 2023

Menti piccole in cuori stretti

 

 (Questa storia non è mia ....... ma mi piace riproporla, leggendo capirete il motivo).



Una donna bianca di mezza età si è accomodata al suo posto in aereo e ha visto che il passeggero accanto a lei era un uomo nero.

Visibilmente furiosa, chiamò la hostess.


"Qual è il problema, Signora?" Le chiese la hostess.

"Non lo vede?" Disse la Signora - "Mi è stato dato un posto accanto ad un uomo nero, non posso sedere affianco a lui! Deve cambiarmi il posto!".

"Per favore, si calmi.." - Disse l'hostess. "Purtroppo, tutti i posti a sedere sono occupati, ma possiamo verificare se ce ne sono ancora...".

La hostess verifico' e poi ritornò dalla Signora.

"Signora, ho parlato con il comandante e putroppo mi ha confermato che non ci sono altri posti vuoti in classe economica. Abbiamo solo posti in prima classe."

E prima che la Signora dicesse qualcosa, la hostess continuò:

"Guardi, è insolito per la nostra azienda consentire ad un passeggero di cambiare la classe economy con la prima classe. Tuttavia, date le circostanze, il comandante pensa che sarebbe uno scandalo far viaggiare un passegero seduto accanto ad una persona sgradevole."

E rivolgendosi al nero, la hostess disse:

"Signore, quindi se lei desidera può prendere i suoi bagagli, le abbiamo riservato un posto in prima classe..."

E tutti i passeggeri vicini, scioccati dall'aver visto questo comportamento da parte della Signora, hanno iniziato ad applaudire, alcuni alzandosi anche in piedi".

 

mercoledì 30 agosto 2023

Il Paradiso nel pensiero

 

 
Non conosco i processi biologici medianti i quali il pensiero è reso possibile da un gruppo di cellule che, per un miracolo della natura, similmente al processo della sublimazione, trasforma attività chimico-elettriche in qualcosa che non trovando un’espressione migliore chiamiamo pensiero. 
È innegabile che il pensiero esca dalla mia testa. 
Inavvertitamente, quando penso intensamente, la mano va da sola sulla fronte; quasi a voler favorire la trasformazione in atto. 
Il pensiero avendo oltrepassato la barriera del corpo, del discreto, del limitato, della razionalità, vola incontrastata senza giudici, libera per l’universo delle coscienze. 
Esso ride di Einstein, della velocità della luce. 
Si commuove a quella parte di sé ancora presente nel corpo che bussa e freme per uscirne.
Questa specie diversa di pensiero, che per sfortuna anziché prodursi nel cervello rimane dimenata dal battito del cuore, chiamatela emozione. 
Sì! Le emozioni sono interlocutrici dell’essere umano con l’infinito universo. 
Esse riproducono l’infinito nello spazio uomo. 
Mi rivolgo a te, amica che scrivi: “Sto pensando che senza pensare non potrei sognare”. È inevitabile partire con il pensiero per sognare. Pensando si dimentica il corpo e questo stato, se vuoi, puoi chiamarlo SOGNO. 
Senza la conclamata razionalità il pensiero è signore di se stesso e accarezza, con le bizzarre figure scelte dal corredo “UOMO”, l’animo umano; lo distoglie dai suoi limiti e gli anticipa il dopo. 
Che sia una specie di Paradiso? 
Lascio a te la gioia di immaginarlo.


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