venerdì 1 maggio 2015

Le migliori massime di Hesse

   
 
E tutto insieme, tutte le voci,
tutte le mete, tutti i desideri,
tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male,
tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica della vita.

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Come corpo ognuno è singolo, come anima mai.


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La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro,
ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro
ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.

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Se tracci col gesso una riga sul pavimento,
è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi.
Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno
fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi.
Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci.
Non essere in guerra con te stesso: così... tutto diventa
possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare.


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Imparare, fare, guardare, viaggiare.

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I dolori, le delusioni e la malinconia
non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore
e dignità, ma per maturarci.

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La malinconia ha questo di diabolico, che non solo ti fa ammalare,
ma ti monta la testa e ti rende miope o addirittura superbo.

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Quando s'incomincia, il meglio viene poi da sé.

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Sole brilla adesso dentro al cuore, vento,
porta via da me fatiche e cure!

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Io ero un parto della natura lanciato verso l'ignoto,
forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla,
lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino
e far mia la sua volontà, questo era il mio compito.

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La vita di ogni uomo è una via verso se stesso,
il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero.

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"La felicità?" disse il bell'uccello e rise con il suo becco dorato,
"la felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle
valli, nei fiori e nei cristalli".

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Voi stesso potete plasmare e animare il gioco della vostra vita a volontà,
dipende da voi. Come la pazzia in un certo senso elevato,
è l’inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia
è l’inizio di tutte le arti, di ogni fantasia.

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Ogni uomo però non è soltanto lui stesso è anche il punto unico,
particolarissimo, in ogni caso importante,
curioso, dove i fenomeni del mondo si incrociano
una volta sola, senza ripetizione.

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Ogni uomo forte raggiunge immancabilmente
ciò che il suo vero io gli ordina di volere.

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  L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se
stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.

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Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno:
cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere a
tentativi per la propria via ovunque essa conduca. 

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In principio era il mito. Come il gran Dio aveva portato la poesia
nelle anime degli Indiani, dei Greci e dei Tedeschi,
lottando per farle giungere alla parola, così seguitava a poetare,
giorno dopo giorno, nell'animo di ogni bambino. 



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Tutto il visibile è espressione, tutta la natura è immagine,
è linguaggio e colorato geroglifico.

 Nonostante una scienza della natura molto evoluta,
oggi non siamo affatto ben preparati, né educati ad una corretta osservazione e, rispetto alla natura, ci troviamo piuttosto sul piede di guerra.

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La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata
e me l'ero conquistata in tanti anni. 

Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa,
meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo
e silente nel quale girano gli astri.

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Due persone possono andare d'accordissimo, parlare di tutto ed essere vicine.
Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all'altro senza abbandonare la sua radice, cosa peraltro impossibile. 

I fiori effondano il loro profumo e spargono il loro seme perché vorrebbero avvicinarsi, ma il fiore non può fare niente perché il seme giunga nel posto giusto;
tocca al vento che va e viene come vuole.

martedì 21 aprile 2015

Oltre lo sguardo


 
 
 
 
 
 
 
 
Un uomo, nei momenti in cui il lavoro lo lasciava libero, amava ritirarsi in piena solitudine e godere il cielo stellato di una tranquilla e tiepida notte d’estate.

Dire che era solo, gli sembrava un eufemismo!

Era circondato dal basso, da una fervida vita animale e vegetale nascosta gelosamente dal buio; dall’alto, era accompagnato da migliaia, milioni o miliardi di stelle. 

Il loro numero poco importa se tanta maestosità ti è vicino. 

L’uomo era seduto su grosso sasso pianeggiante che materialmente lo teneva legato alla madre Terra.

Sebbene fosse fermo, la sua mente non aveva vincoli e nemmeno limiti. 

Egli col canto del silenzio dava spazio alla sua anima.

Si chiedeva che cosa potesse renderlo più felice di quanto già non lo fosse. 

Godeva del suo mondo, aveva la consapevolezza di essere parte di un disegno. 

Non si spiegava perché era contento e perché quel disegno gli sembrava meraviglioso.

Gli giungevano sensazioni che le parole ancora rincorrono per descrivere quello stato.

Pensando che sicuramente ci fosse qualcosa che potesse renderlo più felice, azzardò alcune ipotesi.

Forse, se mi arrivasse qualche milione di euro, sarei più felice?

Subito scartò questa idea. 

Egli non si sarebbe più potuto sedere tranquillo su quel sasso, non avrebbe avuto tempo, si sarebbe perso nella foga di difenderli, investirli, usarli oculatamente. 

Avrebbe trovato tanti falsi amici e avrebbe perso qualcuno vero. 

Sarebbe passato per stupido, incapace, fortunato e tutti gli aggettivi che richiamano chi ha tanti soldi.

Pensò di scoprire per sé, una facoltà sopranaturale, come per esempio, vedere il futuro, comunicare con l’aldilà.

Ma anche questa idea gli sembrò balzana.

Avrebbe suscitato curiosità e indotto a far pensare a una pazzia emergente.

Naturalmente, aveva scartato a priori, la scalata al potere, l’investitura alla scienza e agli incantesimi della fama.

Non perché non le ritesse importanti, ma per il gusto della sua anima, poco si conciliavano.

Quell’uomo aveva chi credeva in lui; chi cercava la sua mano per camminare insieme; chi trovava spazio sul suo cuscino per dormire insieme; chi nel sonno, allungava il piede per cercarlo e continuare a dormire.

Quell’uomo aveva anche una stella in casa, che brillava continuamente nei suoi occhi. 

La stella che avrebbe voluto avere se la fortuna non gli avesse già donato.

Una stella silenziosa e attenta alle sue mosse.

Una stella per la quale ha sempre cercato il monte più alto della terra per stargli vicino.

La sua stella era una cometa, piccola e perduta nella galassia di un universo che riconduce tutto alla stessa unità di misura.

Mentre l’uomo pensava tutto questo, cominciò a convincersi che forse non aveva bisogno di nulla.

Improvvisamente una scena si presentò ai suoi occhi. 

Qualcuno, nel silenzio della notte incalzante, gli parlò.

Nonostante quell’uomo si fosse appena convinto che non ci fosse più nulla che potesse renderlo più felice, la voce misteriosa mise tra le sue mani una scatola chiusa e disse:

Questa scatola contiene ciò che potrebbe renderti più felice! Se un giorno capirai che cosa ti manca, allora potrai aprirla e troverai esattamente ciò che avrai desiderato”.

Passarono anni, quella scatola non fu aperta.

Quando l’uomo giunse al momento in cui tutti siamo obbligati, chiamò il suo grande amore e con la poca voce rimasta, lasciò la scatola, mai aperta, nelle sue mani e disse:

“Amore mio, ti dono questa scatola che avrei dovuto aprire se avessi avuto l’idea che qualcosa mi avrebbe reso più felice. 

Ma non sono riuscito a trovare nulla più importante di te e che mi rendesse più felice di pensare a te. 

Dove andrò, anche il contenuto di questa scatola non servirà ma potrà essere utile a te se non avrai avuto la mia stessa fortuna. 

Spero che anche tu possa non aprirla mai”.



 

lunedì 20 aprile 2015

In cerca di serenità

 


Guardar vorrei oltre quel confine che i miei occhi impongono; non per scrutar misteri dell’universo ma per buttar oltre la mia anima e dimenticare le miserie del mondo che mi circonda.

È colpa della calma di questa primavera in arrivo che fa fremere il mio cuore, appassionato collezionista di emozioni?

Anche tu sole che ti sollevi con indifferrenza, lasci traccia del tempo inesorabile che passa, cancellando opportunità.

Da indomito sognatore, da inguaribile sentimentale, tendo ancor più forte le corde della mia arpa, cosicché anche la più debole brezza d'amore possa suonare musica in me. 

Vorrei sentir parole già dette, godere di abbracci conosciuti, pendere da bocche amiche.

Vorrei dimenticare il mio peso per spiccare il volo verso quel lontano orizzonte, incerto per i miei occhi, ma dolce per la speranza di trovare ciò di cui non so cercare.

Se trovassi il Paradiso e vi prego non datemi dubbi, 
cercherei qualcuno a cui chiedere spiegazioni per la durezza d'animo di alcuni.
 

Togliamo questo veleno dai nostri supermercati



Avaaz.org - The World in Action




Il pesticida più usato in Italia e al mondo è appena stato dichiarato "probabilmente cancerogeno". L'Europa potrebbe essere vicina a ritirarlo dal mercato, ma Monsanto sta facendo di tutto per evitarlo! Solo un'enorme mobilitazione pubblica può far mettere al bando questo veleno, firma subito:


FIRMA LA PETIZIONE


Il pesticida più diffuso in Italia e nel mondo è probabilmente cancerogeno! Lo dice uno studio di alcuni dei migliori scienziati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma la Monsanto sta facendo di tutto per ottenere il ritiro della ricerca e lasciare il prodotto sul mercato. Secondo gli esperti l'unico modo per far prendere seriamente questa ricerca alle nostre istituzioni è una immediata mobilitazione globale.
Gli enti che regolano l'uso dei pesticidi sono in generale poco trasparenti e spesso influenzati dalle grandi multinazionali del settore chimico, ma proprio in questi giorni l'Unione Europea sta decidendo sui permessi per l'uso di questo pesticida, il glifosato. E lo stesso sta accadendo in USA, Canada e Brasile mentre Olanda, Sri Lanka e El Salvador si stanno già muovendo per vietarlo.
Togliamo subito questo veleno dai nostri supermercati! E dalle nostre acque (in Italia il glifosato e i suoi derivati si trovano nel 46% delle acque di superficie!), dai nostri campi, dalle nostre strade. Firma anche tu e condividi la petizione con tutti:


La Monsanto userà tutto il suo potere per mettere a tacere questa ricerca. Questo pesticida è il prodotto di punta del suo impero OGM: da solo gli fa guadagnare 6 miliardi di dollari all'anno. Dicono che secondo altre ricerche è sicuro. Ma lo studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è stato realizzato da 17 dei più grandi esperti di tumori al mondo usando analisi indipendenti.
Per assurdo invece gli enti che regolano questi pesticidi usano in gran parte gli studi commissionati dalle stesse multinazionali che li producono. Studi segreti, visto che non vengono resi pubblici perché contengono "informazioni commerciali confidenziali". E poi c'è il conflitto di interessi: quasi il 60% dei componenti dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha legami diretti o indiretti con le aziende del settore! Per questo il rapporto dell'OMS rischia di essere ignorato, e per questo dobbiamo agire subito e in massa.
Alcuni Paesi hanno già vietato il glifosato. E ora che Unione Europea, Stati Uniti, Canada e Brasile stanno decidendo cosa fare, abbiamo un'opportunità incredibile per fare sì che l'uso di questo veleno sia sospeso in tutto il mondo.
50 anni fa il DDT, un altro pesticida sempre della Monsanto, era ovunque. Poi è arrivato un libro che ha cambiato la storia, "Primavera silenziosa", dimostrando che il DDT poteva causare il cancro. Ci vollero comunque 10 anni per vietarne la produzione. Se oggi il glifosato ci sta uccidendo, non possiamo permetterci di aspettare altri 10 anni. Chiediamo che si agisca subito. Unisciti e diffondi la petizione:


Sappiamo che si può fare. Abbiamo aiutato a ottenere una moratoria in tutta Europa contro i pesticidi che causavano la morte delle api, e a fermare un'enorme fabbrica di semi della Monsanto in Argentina. Ora dobbiamo difendere noi stessi. Il pianeta ha bisogno di un'agricoltura sempre più sana e sostenibile, e questa battaglia può segnare una svolta storica.

Con speranza,

Bert, Marigona, Antonia, Oliver, Alice, Emily, Danny, Nataliya, Ricken e tutto il team di Avaaz

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