martedì 26 marzo 2013

Una classe speciale


Non posso far mancare nel mio blog un evento straordinario per un gruppo di ragazzi che hanno festeggiato un triennio scolastico con i loro professori.
In queste occasioni mi rendo conto come io sia stato fortunato per occuparmi di mestiere della formazione scolastica.
Interagire giornalmente con i giovani è un privilegio; è un continuo bagnarsi di fiducia per un mondo migliore.
I ragazzi, indipendentemente da come potrebbero apparire, portano con sé la prova della bontà dei loro genitori. Allegri, spensierati, a volte disubbidienti, fanno rimbalzare comunque quel senso di tenerezza mantenuto ancora genuino e aperto verso il prossimo.
Alcuni, più sfortunati, mostrano altri atteggiamenti, meno promettenti e forse preoccupanti.
I miei ragazzi, per fortuna, sono tutti fantastici; qualcuno poco studioso ma comunque sensibile alla minaccia della grave insufficienza sul registro personale.
Per loro, ogni docente è la prolunga del padre o della madre e quindi, riservano gli stessi dispetti e ripongono le stesse aspettative.
Anche per i professori, come per i genitori, costringere a prendere la medicina a coloro che mostrano segni di malattia, è un lavoro poco piacevole ma necessario.

Conferire un dieci e lode per un prof è come concedersi un sommo piacere, mentre sigillare la preparazione con un quattro, provoca disappunto e inquietudine.

La mia classe di 5Ai è formata da 18 ragazzi speciali che con la loro attenzione e altalenate dedizione allo studio, trasformano ogni momento della vita scolastica in essenza della qualità umana.
Forza ragazzi, impegnatevi con lo spirito di chi vuol raggiungere un primo grande obiettivo: ottenere la soddisfazione di chi crede in voi.
Il mondo del lavoro potrebbe essere duro e impietoso ma se riuscite a mantenere salda la fiducia in voi stessi, nulla vi potrà fermare.
In ogni momento critico, ricordate: 

Il vostro valore non corrisponde al risultato ottenuto poiché questo dipende dalle scelte che avete già fatto, quasi sempre condizionate da mille fattori.
Le scelte che state per compiere ora produranno un risultato proporzionale alla convinzione che avete delle vostre capacità.
Ognuno di voi è un tesoro unico, di incalcolabile valore, sempre! ”.    

lunedì 25 marzo 2013

Diavolo in corpo



Sono ancora fiducioso nelle brave persone.

Mi appendo al loro sorriso immaginando la dolcezza del cuore.

Sono convinto che “dentro” siamo uguali: tutti buoni e desiderosi di essere amati.

Il cerbero che sosta nelle parti oscure dell’anima vuole che esista la differenza; vuole che gli esseri umani si celino dietro un NON essere che prende il nome di cattiveria.

Il diavolo che si nasconde dietro le cattive azioni è alimentato dalle insufficienze. 
Si serve del dolore, dell’isolamento, della povertà di valori e della carenza d’affetto, per manifestarsi attraverso scelte che si rinnegano nel momento che si compiono.
Questo diavolo non ha la coda e non ha un’immagine, è semplicemente un vuoto d’amore.
Incrociando amici o semplici conoscenze, si può notare il diavolo all’opera.
I sintomi sono molto comuni: poca predisposizione al sorriso, molta dietrologia, poca spontaneità e molto formalismo.
Riconoscendolo, non fate il suo gioco, cercando di gareggiare o esorcizzare.
L’unico modo per abbatterlo e ignorarlo per non usare gli stessi suoi mezzi.
Occorre convincersi che in ogni persona vive anche un Angelo al quale ricondursi con molta forza di volontà.

Soltanto l’amore che portiamo internamente ci può assicurare l’energia sufficiente per veder luce anche quando tutto intorno è fosco.
Purtroppo, il volume della brocca d’amore, sempre in equilibrio precario, è variabile per ognuno di noi. 
La fortuna, il destino o chissà cos’altro, ha deciso l’entità del volume.
   
Quando arriverà il momento di abbandonare il suolo terrestre, l’unico a non poter abbandonare il corpo sarà proprio il diavolo che miseramente rimarrà attaccato ai poveri resti umani.  





domenica 24 marzo 2013

Armonia d'Amore


 
 
L'amore è un infinito campo elettromagnetico.

L'umana specie, in qualità di miseri elettroni, apparentemente lo rifugge, seguendo inesplorate praterie e creando l'armonia dell'universo.

Corriamo impauriti, or soli or a gruppi, in direzioni illogiche spianando traiettorie a differenti potenziali.

Con il loro addensarsi e diradarsi si crea la mappa delle negatività e positività, geografia di una inventata morale che da senso e protezione alla consapevolezza dell'essere umano.

Ignari, i poveri elettroni fanno corrente, rompono equilibri e provocano scosse: preparano lo spazio per accogliere amore e favorirne l'espansione.
 

Gocce di mare




Vorrei il mondo che ho visto prima di nascere … … 

uno, consapevole e infinito.

Nascendo, ho imparato a dividere, sperimentare l’illusione della moltitudine e vivere la conseguente limitazione.

Dibattuto tra la ragione e il cuore, oscillo continuamente nella convinzione.

Ogni stato d'essere è soltanto transizione, una calma tra due tempeste.

Siamo gocce nel mare di un oceano, or calmo or furioso. 

Infinite, strette l'una con l'altra siamo compagne di noi stesse.

Mosse da correnti e maree, non abbiamo forma.

Combattiamo per cercar volume, ma il sole ci eleva al cielo,

in promessa 

a un Paradiso 

appeso alla speranza. 

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