venerdì 22 marzo 2013

VerbumlandiaArt

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LUIGI: ETT, sai che ieri sono stato a Lecce?

ETT: Il tono della tua voce mi anticipa umori piacevoli.

LUIGI: Non ti sbagli, perché ho trascorso un’insolita giornata di vento e sole.

ETT: Non penso che le condizioni meteorologiche abbiano determinato il tuo stato.

LUIGI: Infatti, è stata l’occasione per conoscere gente squisita.

ETT: Luigi, ti conosco! 
Ti basta poco per affibbiare dolcezza ovunque, specialmente se ci sono donne.

LUIGI: Hai ragione, ho conosciuto molte donne con un fattore comune: dolcezza ed eleganza.

ETT: Ecco! Non farai un torto agli uomini amici?

LUIGI: Essendo uomo, confido nella condivisione del mio stesso piacere e quindi mi concederanno di farli passare momentaneamente in secondo ordine.

ETT: Avanti raccontami tutto, che cosa avete combinato.

LUIGI: Abbiamo fondato un’associazione culturale.

ETT: Tutto qui?

LUIGI: Aspetta che ti dica tutto!
I miei nuovi amici (nuovi perché prima erano virtuali) sono speciali.

ETT: Dici sempre così quando conosci nuova gente!

LUIGI: Questa volta è diverso! 
Non erano i soliti amici degli affari o della compagnia d’intrattenimento.
Sono amici importanti!

ETT: Ma va! Ho imparato da te il significato di questa parola.

LUIGI: Credimi ETT, io non mi sono mai unito a un gruppo che non fosse stato di tipo tecnico e che abbia avuto dichiarate propensioni all’arte, alla poesia o alla cultura un generale.
Questi miei amici mi faranno vivere una nuova esperienza e non mi vedranno come un noioso, arido professore d’informatica.

ETT: Sentiamo, che cosa hanno di speciale?

LUIGI: Avrei da raccontarti di tanti particolari, tutti interessanti.
Intanto, hanno la cordialità dell’essere; l’umiltà dell’ascolto; la simpatia dei sorrisi.

ETT: Ti fanno sentire un pesce fuor d’acqua?

LUIGI: Sì, ma per la mia inadeguatezza.

ETT: Luigi, ti stai offendendo da solo?

LUIGI: Non fraintendermi! 
Mi riferivo della mia scarsa esperienza nel vivere questo tipo di convivio.
Il mio carattere fondamentale riservato, spesso mi offre il solito movimento di elefante nella cristalleria e l’impaccio conseguente, mi provoca quel senso d’inadeguatezza.

ETT: Ok, sei assolto! Vai avanti.

LUIGI: Del gruppo fanno parte poetesse importanti. 
Immagina, pubblicano autonomamente i propri libri.

ETT: Immagino sì....... cosa intendi!

LUIGI: Non mi fare apparire come opportunista, ti prego!
Inoltre, ho conosciuto anche un’artista internazionale.

ETT: Ora ti credo! Le tue abitudini poco espansive testimoniano lo stupore. 
Degli amici maschietti, non mi dici nulla?

LUIGI: La semplicità e la simpatia caratteriale sono le loro note più evidenti. Incredibilmente, a uno di loro mi sono sentito molto affine;
ho condiviso anche il viaggio per giungere a Lecce.

ETT: Però, non mi hai raccontato di quella tua amica con cui ti vedo solitamente giocare, oltre con i versi poetici, anche con il suo nome?

LUIGI: Ti riferisci a Regina?

ETT: ovviamente!

LUIGI: In effetti, chiamandosi Regina ed essendo pure una donna romantica, mi è impossibile non giocare con l’equivoco legato alla sovrana britannica.
Ti assicuro che è una donna piena di dinamite e che ha avuto problemi con la penuria di micce. Penso che scuoterà il suo mondo fino a fargli uscire tutti i suoi tesori nascosti.
Non ti nascondo che mi sento fortunato a rientrare tra le sue simpatie.

ETT: Farò in modo da metterla in allarme!

LUIGI: Mi fai pericoloso?

ETT: Io non credo, ma sarebbe meglio che lo decidesse lei!

In ogni caso, auguro a te e al tuo nuovo gruppo un grande augurio per questa vostra avventura.

Ogni persona ha una quantità incredibile di risorse.
Sommando le singole quantità, il totale è sicuramente maggiore della somma.

LUIGI: Grazie ETT, informerò subito tutto il gruppo.
      
  

Wanted






CONDANNATO PER LA PRATICA INGIUSTIFICATA D'AMORE.


Ti ho voluto bene.
Ti ho sempre considerato migliore di me.
Ti ho dato quello che potevo darti.
Ho sofferto per non poterti dare di più.

Però...

eri sordo
eri distratto
promettevi di occupartene con calma .... poi.

Ora, sono solo.
Abbandonato.
Continuo ha sperare che verrai a cercarmi.
 
Se un'auto mi schiaccerà, mi cancellerò dalla tua vita
e sarò un cane randagio in meno per la strada.

Per noi, animali insignificanti, il paradiso non c'è!

già! 

Dimenticavo ...... voi siete umani. 

P.s. Se trovate la mia carcassa lungo la strada,
vi chiedo di scusarmi se sarò causa di incidenti.
Vi giuro che non posso spostarla io.


martedì 19 marzo 2013

Desiderio spento


 
 
Cuor piange per sentimento mai vivo.

Allor, ragion pratica comandò.

Silente l’animo mio, amor non pretese.

Volle il tuo desio per ridestar speranza.

Orfano di sì grande bandiera, or vago per sentimento monco.

Deboli forze sospingono l’ardor mai provato.

Cielo basso fa di me gigante.

Solitario per timida stoffa, confino l’ambire.

Tempo corre per consegnarti un bacio.

Perdona l’ardita lacrima al gravar sul viso tuo.

Ostinata s’illude,
ripagar vorrebbe del mancato dono
all’antico bambino.

Chi commenta su Facebook?

 
 
Come in ogni famiglia troviamo ruoli e caratteri diversi, così anche su Facebook le figure che si mescolano sono molto variegate.
Il dato comune discende dal carattere virtuale dell’interlocutore di ogni suo utente. 
Nell’atto del commentare o postare (neologismo), il destinatario del messaggio  veste il quadro logico e sentimentale del mittente. 
Qualsiasi contrarietà o incomprensione per ciò che si scrive è avvolta da una lontanissima possibilità di esistenza. 
Per quanto riguarda la verità sul contenuto dei messaggi, il canale è assunto unidirezionale. 
Ogni risposta contraria è acquisita con sorpresa, giustificata immediatamente con l’inadeguata comprensione da parte del lettore.
Davanti alla tastiera, il solitario utente connesso è un trasmettitore attento alle conferme e alle celebrazioni di se stesso. 
Nel comunicare, egli utilizza solo i significati delle parole o delle emoticon (faccine), e cioè quel 7% del quantitativo informativo che si trasmette parlando dal vivo con una persona. Ciò vuol dire che, tranne per pochissimi amici che conosciamo da molto tempo, i messaggi hanno scarsissima probabilità di essere letti con attenzione e quasi nulla, di essere compresi profondamente.
Nonostante questa superficialità dei lettori, i post sui social network sono canti di grilli invisibili nella campagna silenziosa o punti luminosi nel cielo notturno estivo. 
Ognuno fa storia a sé e tutti formano un disegno o, per dirla in forma matematica, una distribuzione di desideri.
Ogni desiderio, se pur specifico, nato e formato all’interno della società reale, è un dato inconfutabile di un pensiero il cui contenuto contribuisce a formare l’umore sociale. 
Il singolo pensiero, pesato nella fascia sociale di provenienza compone il quadro ideologico da cui emerge l’umore.

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