venerdì 15 dicembre 2023

Attendere il mattone

 

Un giovane dirigente di successo stava percorrendo una strada del quartiere. Andava un po' troppo veloce a bordo della sua nuova Jaguar. La sua attenzione era nella misura consentita dall’abitudine quando si percorre la stessa strada per molto tempo. 

Attraversava il solito quartiere dove molti ragazzini giocavano e si rincorrevano tra le auto parcheggiate. Quando giungeva in quei paraggi rallentava per assicurarsi un cammino più prudente. 

Un giorno, mentre guidava, improvvisamente sentì un forte rumore proveniente dalla parte posteriore dell’auto. Diede un sguardo veloce allo specchietto retrovisore, ma non vide nulla. Si fermò e scese dall’auto per controllare cosa fosse successo: un mattone era stato lanciato contro la suona nuova Jaguar e aveva lasciato una evidente ammaccatura. Arrabbiatissimo l’uomo si rimise in auto e in retromarcia si portò nel punto dove aveva sentito il colpo. Lì trovò un ragazzo ancora con le mani sporche della polvere di mattone. Preso dalla furia, afferrò il ragazzo e lo spinse contro un’auto parcheggiata, gridando: “Sei Impazzito? Che cosa volevi fare? Divertirti?” Il ragazzo non rispose. Intanto l’invettiva continuò: “Quella è una macchina nuova e quel mattone che hai lanciato ti costerà un sacco di soldi. Dimmi perché l'hai fatto?"

Il ragazzo si scusò: "Per favore signore... per favore, mi dispiace... non sapevo cos’altro fare", implorò.

“Ho lanciato il mattone perché altrimenti nessun altro si sarebbe fermato…”

Con le lacrime che gli rigavano il viso e il mento, il giovane indicò un punto proprio dietro un’auto parcheggiata.

“È lì mio fratello”, disse. “È rotolato dal marciapiede ed è caduto dalla sedia a rotelle e non riesco a sollevarlo.”

Singhiozzando, il ragazzo chiese allo sbalordito dirigente: “Vorresti per favore aiutarmi a rimetterlo sulla sedia a rotelle? È ferito ed è troppo pesante per me.”

Commosso dalle parole e per la scena apparsa ai suoi occhi, l’autista cercò di ingoiare il nodo che gli si gonfiava rapidamente in gola. Rimise in fretta il ragazzo handicappato sulla sedia a rotelle, poi tirò fuori il suo elegante fazzoletto e tamponò i graffi e i tagli freschi. Una rapida occhiata e poi  gli disse che tutto sarebbe andato bene.

“Grazie e che Dio ti benedica”, disse il bambino grato allo sconosciuto.

Troppo scosso per parlare, l’uomo si limitò a guardare il ragazzino che spingeva il fratello costretto su una sedia a rotelle lungo il marciapiede verso casa loro. Il suo cammino verso la Jaguar fu lungo e lento. Il danno era molto evidente, ma l’autista non si prese più la briga di riparare la portiera posteriore ammaccata. Mantenne l’ammaccatura per ricordare a sé stesso che non era necessario condurre la sua vita sempre frettolosamente e poi attendere che qualcuno debba lanciare un mattone per attirare l'attenzione!

Dio sussurra nelle nostre anime e parla ai nostri cuori. A volte, quando non abbiamo tempo per ascoltare, è costretto a lanciarci un mattone.

La nostra scelta è: ascoltare il sussurro ... o aspettare il mattone?

 

giovedì 14 dicembre 2023

L'uomo che disegnava con i simboli

 

Si narra di un uomo, vissuto per molto anni, dotato di un talento straordinario. Era affetto da una grave paralisi cerebrale che gli presentava una vita sfortunata, senza nessuna prospettiva di miglioramento. La paralisi cerebrale spastica è una disabilità che impedisce di parlare e di muoversi. È facile immaginare la dolorosità dell’impatto di una malattia del genere sulla psicologia di un individuo.

Nel caso di Paul si può serenamente affermare che ci fu un miracolo. Egli non si arrese alla malattia, si adattò e trovò stimolo per lasciare la sua testimonianza d’amore per la vita, comunque essa si presenti.

Aveva imparato da solo le strategie scacchistiche fino a diventare un maestro, formidabile giocatore di scacchi. Non ebbe un’istruzione di alto livello ma fece tesoro di qualunque opportunità par studiare e informarsi.

Paul amava comunicare e voleva farlo nel modo più fantasioso possibile. La malattia gli aveva posto barriere insormontabili, ma non desistette dal suo proposito.

Paul si fece approntare una macchina da scrivere in modo che potesse usarla senza grandi sforzi nei suoi tempi di movimento delle mani.

Durante la digitazione, usava la mano sinistra per tenere ferma quella destra. Poiché non poteva premere due tasti contemporaneamente, quasi sempre bloccava il tasto Maiuscolo. In queste condizioni creava dei disegni utilizzando i simboli posti nella parte superiore della tastiera. In altre parole, le sue figure erano composte con i simboli: @ # $ % ^ & * ( )_.

Nel corso degli anni, Paul creò centinaia di immagini che spesso regalava. A volte conservava una copia per i suoi archivi. Man mano che la sua padronanza della macchina da scrivere cresceva, sviluppò tecniche per creare sfumature, colori e trame che facevano assomigliare il suo lavoro a disegni a matita o carboncino.

Quando morì lasciò una collezione delle sue straordinarie opere d’arte che furono fonte di ispirazione per molti suoi ammiratori.

Conosci il detto “Quando la vita chiude una porta, Dio apre una finestra”? Beh, penso che Dio abbia aperto a quest’uomo non soltanto una nuova porta, ma gli abbia dato tutti gli strumenti necessari costruire una casa completamente nuova.

Post più letti nell'ultimo anno