venerdì 20 ottobre 2023

Il divorzio


Due coniugi, Carla e Sandro, in presenza della loro figlioletta, Vera, commentano la notizia relativa a due loro amici che hanno deciso di separarsi.

-“Carla hai saputo di Franca? Ha chiesto il divorzio al marito.”

-“Ormai, non mi stupisco di nulla. Si ricorre al divorzio come soluzione veloce ai problemi di vita comune. Appena si verificano incomprensioni … ecco che chi ha giurato amore eterno cambia idea.” Rispose Carla.

-“Purtroppo, sembra che sia così. Non capisco, però, quel tentativo di far credere agli altri che la separazione sia inevitabile e addirittura, si ringrazia l’altro coniuge per la comprensione della decisione e contemporaneamente benedice il tempo passato trascorso insieme. Francamente, mi sembra ridicolo!” Commentò Sandro.

-“È chiaro che si vuole salvare l’apparenza. Si immagina che le belle parole possano far sentire meno l’amara la medicina.”

A questo punto interviene la piccola Vera che rivolgendosi alla mamma, domanda:

-“Mamma, che cosa è il divorzio?”

I due coniugi si guardano reciprocamente, sorpresi dall’attenzione della bimba al loro discorso. Lei serenamente risponde:

-“Capita che quando due persone non si vogliono più bene, decidono di non stare più insieme.”

La bambina ci pensò un attimo e poi domandò di nuovo:

-“Mamma tu mi vuoi bene, vero?”

-“Certo, amore mio! Io e tuo padre te ne vogliamo tantissimo.” Assicurò la donna.

-“Allora, non divorzierete mai da me?”

I due genitori scoppiarono a ridere. Il papà strinse in un abbraccio la bambina e le rispose:

-“Cascasse il mondo, tu sarai il nostro grande tesoro per sempre.”  

 

 

giovedì 19 ottobre 2023

Antonio non si arrende

 

 Opera di Silvia Senna

 

Antonio non si arrese alle spiegazioni di Andrea, volle andare fino in fondo alla questione. Lui ammetteva di non capirci nulla sull’arte, ma aveva bisogno di un esempio concreto di interpretazione dell’opera. Con questo intento, continuò a parlare.

-“Andrea, capisco che vuoi lusingarmi, ammettendo gli umili e gli ignoranti al tavolo degli  acculturati … come quel “mammasantissima” di Sgarbi. Però, mi piacerebbe che anche tu mi dessi un’interpretazione di un’opera. Capirei molto altro ancora e chissà se un giorno, trovandomi di fronte Sgarbi, potessi farlo imbestialire e sentire le sue famose parole … capra, capra, capra.” Antonio scoppiò a ridere.

-“Se ti poni l’obiettivo di incontrare Sgarbi … sei già sulla Luna!” – Andrea partecipò alla risata e poi riprese.

-”Volendo essere seri, Tieni in mente che l’interpretazione di un’opera è molto personale ed è legata alla livello di sensibilità dello spettatore, alla ricchezza del suo sapere.

-“Spiegati meglio!” Antonio si mostrò interessatissimo.

-“Antonio, tu sei un cuoco e conosci molti aspetti e tipi di ingredienti che io non conosco … sono un ignorante nel tuo campo. Se qualcuno mi chiedesse di commentare una ricetta, andrei in grosse difficoltà. Non avrei le parole giuste e neanche potrei immaginare come muovermi per adeguarmi ai suggerimenti della ricetta e ricavare il piatto.”

-“Mi sembra ovvio!  Fare il cuoco non è il tuo mestiere.” Concordò Antonio.

-“Dunque, La persona che commenta un’opera usa i propri ferri del mestiere, siano questi poveri o ricercati; si lascia trasportare delle proprie inclinazioni e non potrà nascondere le sue paure e i suoi desideri. La psicologia personale frullerà tutto il suo essere in termini di pensieri e immagini, producendo sensazioni, emozioni che turbano e smovono l’anima.

-“Vuoi dire che se non sono del mestiere, le sensazioni possono essere diverse o addirittura mancare?” domandò Antonio.

-“È evidente che davanti all’opera di Silvia Senna, io, tu, Sgarbi … avremmo reazioni diverse!”

-“Comunque io non direi mai parolacce!” Antonio rise nuovamente e aggiunse “Però, non trovare il pretesto per sottrarti a commentare l’opera della pittrice.”

-“Non ti preoccupare, esaudirò il tuo desiderio. Per me è un piacere parlarne e si raddoppia se qualcuno come te è interessato alla mia interpretazione.”

-“Allora, non perdere tempo!”

-“Guarda attentamente il quadro e dimmi cosa vedi?” Chiese Andrea.

-“Vedo semplicemente un muro rovinato. Qualche muratore inesperto ha rotto il muro e ha creato un incavo per far passare i tubi dell’acqua e poi ha abbandonato il lavoro. Dopo molto tempo incrostazioni e schifezze varie hanno fatto il resto.”

-“Antonio, sei senza poesia.” Entrambi risero.

-“Si tratta di un’immagine molto simbolica. Il muro potrebbe rappresentare le divisioni tra le anime. L’incavo, invece, la breccia sull’indifferenza; La rottura, di un modo di pensare freddo, egoistico e insignificante. Il percorso del tratto di rottura è non lineare … perché l’anima non segue la rigida linea della razionalità. Se noti bene, nel taglio dominano tre colori: nero, per l’ignoto e l’incoscienza; il giallognolo per orgoglio e gioie sopite; il rosso per i dolori dell’intimità che tendono ad essere nascosti me inevitabilmente si riversano all’esterno percepite come macchie disseccate, quasi incancellabili. L’artista ha lasciato grondare un filo di celeste per dire che la speranza per il bene esiste sempre, presente anche nelle situazioni difficili. Sommando tutti questi messaggi, si può pensare che la vita va scoperta; le abitudini vanno rotte, seppure con qualche dolore. Si rinasce sempre migliori dopo ogni dispiacere. Se non provi a rompere a cambiare continuamente questo tuo passaggio sulla terra resta inutile.”

-“Mi piace la tua interpretazione … forse la tua amica ha parlato con te prima di mettersi all’opera?"

I due amici risero insieme.

 

mercoledì 18 ottobre 2023

Serena, la bambina che girava per il paradiso


 

Si racconta di una bambina che girava per il Paradiso, ansiosa di scoprire il modo per tornare sulla terra. Il suo comportamento era così straordinario in quel luogo celeste che suscitava dubbi perfino agli angeli circa il suo piacere stesso di essere in paradiso.

Serena era una bimba vivacissima e molto sensibile. Amava scherzare ed era facile che combinasse qualcosa di cui poi farsi perdonare. Soffiava sulle nuvole per spostarle su precise zone della terra. Giocava con gli uccelli invogliandoli a cinguettare continuamente. Agitava le chiome degli alberi per far cascar fiori sui chi voleva lei. Parlava ai pesci, disturbava animali pacifici e si divertiva a correre in modo forsennato intorno agli arcobaleni. 
La sua giornata la trascorreva nei modi più vivaci e imprevedibili.

Il fatto più curioso, che lasciava dubbiosi santi e angeli, consisteva nell’interrompere la sua frenesia per presentarsi puntualmente all’appuntamento di pubblicazione in bacheca dei nuovi arrivi in Paradiso.

In un primo momento, tutti pensavano che fosse l’ansia di leggere il nome della sua mamma tra i nuovi eletti in Paradiso a muovere il suo interesse verso quell’evento. 
Più tardi, si capì che non poteva essere questo il motivo perché accadeva che, dopo aver ripassato velocemente con lo sguardo la lista, correva felice verso la sua casa terrena. Forse non voleva la mamma in Paradiso?
Certamente, tornava a sedersi a quel seggiolino cha aveva tanto torturato durante la sua breve vita. Con le gambe intrecciate e le manine mai ferme, consolidava l’abitudine nel rimanere con lei in silenzio, mentre tutta seriosa si mostrava impegnata in attività che imitavano il mondo degli adulti. Quei suoi modi di fare erano molto comuni quando trascorreva molto tempo in compagnia della mamma.
Il tempo per gli angeli non esiste e per questo si ritrovava a rivivere quei momenti di intimità con la sua famiglia.

-“Mamma, sarò come te, da grande? - esordiva dopo lunghi silenzi –
-“Credo che diventerai una bella ed importante donna.” – rispondeva la mamma con tono serio.
-“Mamma, ma che significa essere importante?”- incalzava la bimba.
-“Essere importanti significa essere rispettati e amati” – precisava la mamma.
-“Devo imparare qualcosa per diventare importante?” – il colloquio si allungava.

-“Devi essere semplicemente te stessa e amare i tuoi cari, i tuoi amici, i tuoi vicini, i tuoi conoscenti.”

-“Non è poi così difficile farlo. Allora, sarò importante! Però, dimmi come mi potrò accorgere di essere diventata importante?” – continuava a domandare mentre era tutta intenta ad ascoltare la risposta della mamma.

-“Ogni volta che si compie una buona azione una stella nel cielo si accende e  il tuo buon umore ti spinge a sorridere e a gioire delle cose più semplici e belle della vita.” - rispose la mamma con un tono più caldo.
 
Al colloquio seguivano spesso lunghe pause che servivano alla piccola per riflettere e completare le sue faccende. Ora, il piccolo angelo vive nel cuore della sua mamma e vuole essere importante, in devozione alla promessa ricevuta. 
Sa che deve amare il mondo, sa anche quanto sia grande l’amore della sua mamma. 
Questo amore è così grande da rendere importanti tutti coloro che in dolcezza e serenità di cuore a lei si avvicinano.
La piccola anima, pazientemente, attende di scoprire il sorriso della sua mamma rivolto verso tutti i bambini del mondo, come se fossero i suoi fratelli, fiduciosa di vederla gioire per avere dato loro conforto. 
Anche gli umili, gli sfortunati, i poveri della terra parteciperanno alla sua gara d’amore. Un giorno tutte queste anime, ritrovandole in Paradiso, racconteranno della sua mamma e di come sia diventata importante.
Nel cielo le stelle, brillanti, si conteranno all’infinito e illumineranno la notte  a giorno.  Ci saranno baci, abbracci e scintille d'emozioni ovunque.

In attesa della grande festa del cuore, ogni abitante della terra che vuole essere importante sulla via dell'amore, illumini le sua casa con luci vivide e colorate, in segno di una speranza da mantenere sempre viva.
    

martedì 17 ottobre 2023

Il bacio di Giuda

 

 

Un uomo allevò un vitello, lo fece crescere e poi lo vendette all'arena per le corride.
Nel giorno i cui il suo toro doveva essere protagonista, partecipò come spettatore allo spettacolo, scegliendo un posto in prima fila.

Quando il toro fu nell'arena, ferito, sanguinante e non potendo più resistere, si accorse che il suo proprietario era lì e, disperato, corse da lui per chiedere aiuto. Lo fissò con lo sguardo e attese il suo intervento.

L'uomo scese nell'arena e baciò il toro prima che il toreador lo uccidesse senza pietà, al clamore del pubblico.

Vestendo i panni del toro, dovremmo ammettere che non esiste mostro più grande dell'uomo. 

Nessun animale è così corrotto, avido, freddo, spietato, come può essere l'evoluto umano.

Forse, il bacio di Giuda è stato meno crudele.

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