venerdì 21 novembre 2014

I due uccellini




Un ramo oscillava al vento. 
Nascosto tra le foglie, un nido proteggeva un uccellino. Non pigolava ma aveva paura del vento. 
Amava il sole perché era caldo e luminoso.
Trascorreva le giornate cercando di veder oltre le foglie.
Un giorno, un'ombra apparve! 
Era un uccelletto un po' più grande. 
Era bello, tutto colorato.
Svolazzava di ramo in ramo perché gli piaceva conoscere il mondo che lo circondava.
Durante uno dei suoi frenetici voli, si posò sul ramo dove quell’uccellino timoroso attendeva di crescere.
Fu un attimo e si piacquero.
I due uccellini sembravano conoscersi da molto tempo.
Iniziarono a cinguettare insieme. 
Poi seguirono lunghi racconti. 
Si scambiarono segreti ed insegnamenti.
Non passò molto tempo, quando cominciarono a saltellare insieme. Erano passi di danza e piccoli voli.
Sicuramente volevano volare insieme, liberi nell’aria primaverile.
Si dividevano tutto anche le piccole prede che catturavano giocando insieme.
Le nuvole erano lontane e la pioggia alla fine arriva.Un nido tutto per loro, serviva.
Occorrevano ali grandi per costruirlo e poi bisognava anche scegliere il più bell’albero della zona.
L’amore mette le ali e le fa crescere se non si guarda in basso.

Si sa! Il tempo non aspetta nessuno.

E la primavera non dura molto.
  

Al Signor Criminale




   
Questa settimana hanno pubblicato su una rivista la storia di un uomo che ha ucciso suo figlio di appena due mesi, schiacciandogli le costole e sbattendogli la testa contro il lato della culla.  

Non indovinerete mai come il giornalista ha chiamato questo mostruoso personaggio.

Si riferiva a lui come "Frustrato papà"  !!!

Sicuramente un nome più neutro di "papà" sarebbe stato preferibile in questo contesto;  "genitore", per esempio.  
(Del resto, anche "frustrato" sembra delicato per la circostanza.)

I giornalisti dovrebbero porre più attenzione nello scegliere le parole da usare quando devono raccontare certe storie. 

"Mamme, papà e bambini" sono parole che potrebbero essere accettabili nel raccontare storie di marachelle o di pic-nic scolastici, ma non appartengono ai casi di abusi sui minori, povertà, o di delinquenza giovanile.

La stessa indignazione scattò per la descrizione fatta ad un uomo che dopo aver rapinato la filiale di una banca si dileguò a piedi

Il giornalista, nel raccontare la storia, disse:  

"... il signore è fuggito a piedi."

Questo uso bizzarro della parola "signore" per fare riferimento a un rapinatore di banche è simile alla tendenza degli scrittori di applicare il titolo onorifico "Signor" ai criminali.  

A meno che la pubblicazione ha una politica specifica, nessun buon senso suggerirebbe di offrire rispetto al criminale chiamandolo "signore".

mercoledì 19 novembre 2014

Non si può piacere a tutti

 
 
 
I'm not trying to please everyone. 
There's a famous saying in English that you should pay attention to:
"Something for everyone is something for no-one".
And it's true.
If you try to please everyone, you'll actually never please anyone. 

And to make it worse, you'll lose yourself in the process.
Everybode shouldn't pay attention to things that don't matter.

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Ricordo a me stesso di essere una persona che vive nel mondo ma che non gli appartengo.
Siamo astri gloriosamente unici ed isolati, virtualmente interagenti.
Biologicamente condizionati e psicologicamente dipendenti.
Nulla ci appartiene se non per una necessità di valere qualcosa nella proiezione del film della natura.
Recitiamo una parte di una trama ignota, pretenziosa e sempre in modellamento.
Ci Illudiamo di separare e di definire importanti alcuni aspetti rispetto ad altri.... intanto passano i cento anni.  
 

martedì 18 novembre 2014

Uno strano mondo

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[Dopo le polemiche feroci, le scuse con le lacrime agli occhi. Il fisico britannico Matt Taylor, dell'Agenzia spaziale europea, che si era attirato le ire di mezzo mondo per una camicia "sessista", chiede perdono e si commuove in diretta tv.

Scuse commosse da parte del fisico britannico Matt Taylor dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Lo scienziato aveva attirato su di sé molte critiche per la camicia sgargiante, con immagini di pin-up senza veli, che indossava mercoledì mentre descriveva le fasi dell'atterraggio sulla cometa del lander Philae staccatosi dalla sonda Rosetta. 

"Ho fatto un grande errore e ho offeso molte persone", ha detto scoppiando in lacrime. "Sono molto dispiaciuto di questo", ha aggiunto. Il fisico, che aveva anche mostrato un tatuaggio colorato con il disegno di Philae e Rosetta, per la camicia sessista era stato attaccato anche dal Guardian, che in un post pubblicato su un suo blog affermava: "L'Esa può far atterrare un robot su una cometa. Ma non riescono ancora a vedere la misoginia che hanno sotto il naso".]

Non bastono 10 anni di viaggio nell'universo di un piccolo robot per rimanere attoniti, compiaciuti e festeggiare un evento epocale.

Bisogna scendere in basso nella pochezza dei sentimenti finti ed erigere a lestofante uno scienziato che veste una camicia particolare su un corpo tatuato. 

Il crimine sta nel messaggio nel quale occhi "attenti" leggono una grave offesa alle donne.

Le donne vanno rispettate e amate nei fatti, non con onorevoli proclami e non può essere un disegno su una camicia (seppure offensivo per una morale da spettacolo) a pregiudicare un forte, genuino e radicato sentimento presente in ogni animo veramente buono.

Quel povero scienziato, costretto a rinnegare se stesso con uno scusante pianto finto, ha dovuto adeguarsi alle regole di un sistema ipocrita. 

In alternativa, sarebbe stato cacciato dalla sua squadra di lavoro.
Sarebbe bastato un po' di buon senso del responsabile della comunicazione per consigliare all'irruente scienziato una camicia consona all'evento a cui partecipava.

Preferirei che le donne fossero rispettate realmente nella vita di tutti i giorni e non attraverso una pantomima per idioti.



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