Il sorriso è l'espressione visiva di una stato d'animo felice.
Attraverso il sorriso si stende il ponte verso il prossimo e si avvia il motore per instaurare il sentimento positivo, predisponente a creare contatti meno superficiali.
Il sorriso è il sole che sorge all'orizzonte, portatore di luce ed energia in ogni rapporto umano.
Mi capita spesso di osservare amici e colleghi seriosi ai quali occorre pagare qualcosa per vederli sorridere.
In questi casi, tento la battuta per vedere allungare le loro labbra ma, come un sasso lanciato nello specchio di un mare calmo, il sorriso compare soltanto per pochi secondi.
Subito dopo, la mia riflessione mi costringe ad un'autocritica.
"Sono un incorreggibile invasore degli stati d'animo! Non tutti possono essere giocherelloni! Molti non possono sorridere perchè perderebbero di credibilità e di autorevolezza.".
Mi dispiace per tutti coloro che non sorridono.
Anche il viso si adatta al grugno e rende antiestetico lo stesso sorriso.
L'assenza del sorriso rende ogni stagione fredda, triste e buia.
Probabilmente qualcuno avrà un buon motivo per non sorridere, ma cancellandolo, avrà un altro buonissimo motivo per non dar valore al motivo per cui non sorride.
Mi rendo conto che è difficile sorridere quando il dolore ti sta vicino.
Sarebbe come rinnegare il bisogno di comprensione e sostegno morale.
Una canzone di Rod Stewart ripete un ritornello simpatico:
"Have you ever seen the rain coming down on a sunny day?".
La cancellazione del sorriso è un ordine che giunge dal nostro corpo per segnalarci lo stato di emergenza ed instaurare lo stato di guerra, il coprifuoco della ragione.
Persistendo nelle condizioni di rigida seriosità, il problema, responsabile della situazione triste, si ingigantisce fino ad occupare completamente l'intera sfera della consapevolezza.
Durante lo stato di "preoccupazione" tutta la squadra fisio-psicologica deve porsi in stato di allerta e focalizzarsi su "NON VOGLIO CHE SUCCEDA!".
Lo stato di attenzione si esalta, pronto a cogliere gli attimi di non miglioramento.
Tutto diventa "SERIO".
Il mondo che ci circonda è grigio.
Le persone sono ombre che camminano mentre da quelle a cui vogliamo bene, chiediamo lo spicchio di sole dimenticato.
Sorridere è il segno che Dio non fa sul serio quando ci manda i guai.
Sorridere è la medicina gratuita e senza controindicazione contro l'auto flagellazione e i tristi presagi.
Sorridendo, aiutiamo noi stessi a non prenderci troppo sul serio e a sperimentare che la vita è gioia, colori e luce.
Sorridendo siamo anche simpatici!
Quante volte ho visto amici tristi che si allontanano e altri sorridenti che si avvicinano.
Potendo scegliere, da che parte state?
Io sto con il sorriso ....
anche se spesso si teme di mostrarlo continuamente ...
come dice Benigni, si rischia di apparire pazzi.