Fisso l'immagine nel fumo del passato
e sollevar non posso il peso degli antichi ricordi.
Rivedo gioia in quel fresco sentore di pioggia,
che or nulla ripaga della cauta saggezza.
Scorre la scena della corsa senza fiato.
Viso al cielo,
gocce gravide di polline,
corrono tra le pieghe dei giovanili sorrisi.
Anche il respiro si fa greve alla festa dei gentili anni.
Eccomi steso sul prato,
abbraccio il sereno.
Il ruscello rumoreggia accanto,
racconta i miei ardori.
Le farfalle amano essere inseguite dai miei occhi,
vogliono che indovini il fiore su cui si poseranno.
Che dire di quelle impaurite lucertole!
Le vedo già correre tra i sassi assolati.
Al disincanto,
il profumo della primavera è ancor vivo.
Nella stretta dell'emozione
mi adagio nella parte più bella dell'anima
e addormento la ragione.
Credo che l'anima non possa morire.
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