Non hai parole e io non so nulla di te.
Non conosci le tue pene perché convivi con esse.
Non osi chiedere perché non serve nulla oltre la dignità di esistere.
Il tuo sguardo racconta,
penetra nella mente e senza ardire giunge al cuore.
Chissà perché le sensazioni dilagano,
percorrendo autostrade sotto la pelle.
I battiti spostano il cuore verso la gola
e i polmoni sembrano non avere aria.
Forse, se ti abbracciassi eviterei quello sguardo insolente
e ti scoprirei bambino come me!
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