giovedì 17 agosto 2023

Mamma sei lassù

 

Ehi, Mamma, sei lassù, vero?
Ti prego, torna da me!
Non sarò più cattiva. 

Da quando sei andata via, ho promesso a papà di non piangere, però sbrigati perché potrei non farcela.
No! Non vedere le gocce sulle mie guance, è la pioggia che mi bagna il viso.
La mia maestra di scuola mi ha detto che con la pioggia tu mi accarezzi, ma io, mamma, voglio abbracciarti e non bagnarmi.
Ora, sono sola, nessuno ti vede, sposta qualche nuvola e dimmi quando torni. 
Preparerò la mia stanza per te e inviterò tutte le mie amiche che non mi credono. 
Miriam, la più cattiva, mi ha detto che non torni più.
È bugia, mamma, non è vero?
Mamma, voglio stare con te!
Scusami se piango. Meno male che papà non mi vede.
Mamma, devo svelarti un segreto.
Papà ha imparato a fare i servizi di casa. 
Ricordo che lo rimproverarvi sempre, gli dicevi: “Non mi aiuti mai, sei sempre occupato con il tuo lavoro!”.
Ti devo dire che qualche volta mi fa ridere. Vedessi la sua faccia quando un po’ di schiuma gli schizza sugli occhi! Non ti preoccupare, però, ci sono io a ricordargli come facevi tu.
La sera mi accompagna a letto e mi parla di tantissime cose. Vorrei chiedergli di te, ma ho paura di vederlo preoccupato. Mamma, anche papà è triste perché tu non ci sei. Lo scopro spesso con lo sguardo incantato, immerso nei pensieri in cui ci sei tu.

Basta, mamma, ora ritorno in casa, perché non vorrei ammalarmi.
Chissà quante volte mi hai detto di coprirmi!
Ciao mamma, anche se farai tardi, non importa, ti aspetto.
 

mercoledì 16 agosto 2023

Il primo incontro con ETT

 

 
Ho parlato con gli extraterrestri!

Alla loro presenza, ero perso nell’incertezza tra sprofondare nel panico o abbandonarmi remissivo a ciò che mi stava succedendo.

Più tardi mi sono reso conto che essi avevano buone intenzioni e pian pianino la mia curiosità si sostituì alla paura.

Non so dirvi in che modo comunicavano con me. 

Ero convinto di sentire le loro voci, ma non c’erano bocche in movimento. 

Le loro parole mi giungevano come se fossero già presenti nell’idea di una frase composta nella mia mente. 

Non avendo il tempo per chiedermi come e perché vivevo un’esperienza così eccezionale. 

Capivo e comunicavo con loro come se lo facessi con persone che conoscevo da molto tempo, anzi, provavo un sottile piacere.

Ricordo che una voce si fece dominante e mi chiese:

“Dimmi Luigi, perché alcuni uomini uccidono i loro simili?”.

La domanda mi sembrava pretestuosa, comunque mi affrettai a dare una risposta: “Perché alcuni uomini sono cattivi o lo fanno per un disordine d'amore”.

La voce continuò: “Pensate di essere liberi di agire e responsabili di quello che fate?”.

Risposi immediatamente: “Certo che siamo liberi! Possiamo agire a nostro piacere nell’ambito delle regole che ci poniamo”.

La voce riprese: “Agireste allo stesso modo se la vostra vita durasse un giorno o mille anni?”.

Rimasi un po’ sconcertato nell’ascoltare questa domanda. Per cercare di prendere tempo, riflettere ed elaborare una risposta logica, tentai di ribadire ponendo con un’altra domanda di chiarimento: 

“Volete indurmi a pensare che non siamo liberi?”.

La voce rispose: “Mi sembra così evidente!"

"Siete piccoli, deboli e appena nati nell’universo e vi arrogate di essere giudici degli uni sugl’altri”.

Io, mosso dal solito slancio d’amore verso la mia Umanità, non persi tempo a ribattere:

È vero, a volte facciamo cose strane, ma devo confessarti che, anche se abbiamo intuito di non essere veramente liberi, sappiamo e ci siamo convinti di esserlo. Siamo limitati in tutto e se dovessimo accettare anche questa verità, che vita sarebbe la nostra? 

Essere liberi per noi oltre che una necessità è una convenienza. Qualcuno di noi, purtroppo, esagera nell’usare questo strumento che non conosce bene! 

Però, se voi siete così più avanti di noi, perché non ci aiutate?”.

La voce, riluttante, rispose: “Ci sono cose che non potete conoscere, ma che esistono in altre dimensioni. Quando gli uccelli voleranno senza il sostegno dell’aria e voi uomini dimenticherete di essere pesanti, solo allora vedrete voi stessi come esseri veramente liberi”.
 
 

martedì 15 agosto 2023

Assalto del sentimento

 

 
Perso nel tempo sfuggente alla coscienza,
nulla potette occupare la mia vista.

Nessuna direzione fu utile alla mia ragione.

Solo ora posso riferirvi di ciò che l’insolito mi sorprese.

Allora, tutto era racchiuso nel mistero,
 che nessuna parola potrebbe raccontare.

Indomito sentimento restio a qualunque riposo!

Avvicinati e respira profondamente!
 Assali il mio cuore al ritmo della passione.

Sentirai la mia anima attraversarti.
 
Non aver paura di sintonizzarti su quello strano canale 
che i più umili chiamano sensibilità.
 

lunedì 14 agosto 2023

Polizia risponde alla chiamata di un bambino

 

Un bambino di quattro anni mostra come il mondo dovrebbe naturalmente essere, andando oltre le apparenze, le convenzioni ed  ogni altro artificio umano introdotto con l’età adulta. 

In altre parole, il bimbo si muove nel mondo della sua età e cioè il mondo dell’amore del quale gli adulti danno tante bellissime descrizioni. 

Purtroppo, per buona parte dei “grandi” al mondo dell’amore si arriva soltanto con le parole e difficilmente con la pratica. 

Sfruttiamo quasi sempre l’immaginario, attivando la ricerca dell’isola che non c’è.


Riporto la conversazione tra un bimbo e un operatore di polizia.

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Bambino: Pronto, è la polizia? 

Operatore: Si, hai bisogno di aiuto?

Bambino: Si ho bisogno di aiuto
Operatore: Qual è il problema?
Bambino: con la mia matematica
Operatore: con tua mamma?
Bambino: No! Con la mia matematica! Io la devo fare, mi puoi aiutare?
Operatore: Ho capito, ma dove vivi?
Bambino: No con la mia matematica!
Operatore: Si ho capito, ma dove vivi?
Bambino: No, ma io voglio che tu me lo dici a telefono
Operatore: Ma io non lo posso fare, posso mandare qualcun altro che ti aiuti
Bambino: Ok
Operatore: Su quale problema di matematica hai bisogno di aiuto’
Bambino: Io devo fare le sottrazioni
Operatore: Oh, tu devi fare le sottrazioni
Bambino: Si!
Operatore: Bene, ma qual è il problema?
Bambino: Umm tu mi devi aiutare con la mia matematica
Operatore: Ok, dimmi che problema di matematica è
Bambino: Ok, 16 meno 8, quanto fa?
Operatore: Dimmi, quanto fa secondo te?
Bambino: Non lo so!
Operatore: No? Ma quanti anni hai?
Bambino: Solo 4 anni
Operatore: 4?
Bambino: Si
Operatore: Quale altro problema hai? O c’è solo questo?
Bambino: Umm no ce ne sta un altro: 5 meno 5
Operatore: 5 meno 5, quanto fa secondo te?
Bambino: 5
Mamma: Johnny ma che stai facendo??
Bambino: Il poliziotto mi sta aiutando con la mia matematica
Mamma: Ma che cosa ti ho detto sull’utilizzo deltelefono??
Operatore: E’ la mamma
Bambino: Tu mi hai detto: se hai bisogno di aiuto, chiama qualcuno
Mamma: Non intendevo la polizia!

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