giovedì 5 giugno 2025

Maschere bifrontali

 

Pirandello affermava che ognuno di noi porta una maschera per cui siamo diversi a seconda dell’interlocutore.

Siamo, forse, buoni con i docili e cattivi con i combattivi, aperti con i famigliari e diffidenti con gli sconosciuti, accoglienti con gli amici e ostici con i nemici.

Concordo con Pirandello, però aggiungerei un aspetto.

Per ogni maschera che indossiamo siamo bifronti come Giano.

Un buon osservatore è capace di rilevare le pause che si creano quando le due facce interagiscono nell’interiorità del bifronte.

Essere bifronte è comune nei rapporti tra chi comanda e chi obbedisce.

In generale, lo notiamo in tutti quei rapporti dove è difficile far lavorare da sola la maschera.

Per esempio, se qualcuno tenta di colpirvi fisicamente e sviluppa davanti a voi la traiettoria dell’oggetto contundente che termina sul vostro corpo, sicuramente opporrete una reazione cercando di spostare l’obiettivo. La reazione è diversa se l’obiettivo non siete voi.

Nel bifronte, due processi sono in esecuzione contemporanea e concorrente. Uno passa attraverso la maschera, l’altro è trasparente all’interlocutore e prende molto tempo “cervello”.

Il processo maschera è formale, è attento alle regole e ai convenevoli. La sua parametrizzazione è statica e viene mantenuta per tutta la durata della sua evoluzione.

Il processo interno è vivo, mutevole e spesso collide con il processo maschera.

La legge della sovrapposizione di processi in esecuzione contemporanea recita:

“Due processi possono procedere contemporaneamente, solo se, nessuno dei due può modificare i valori che entrambi usano”. A ogni tentativo di violazione di questa legge corrisponde una manifestazione inspiegabile per l’osservatore esterno. Le due facce di Giano si notano.

Vi propongo un esempio di un cattivo educatore.

Un professore rimprovera un alunno perché arriva in ritardo a scuola. L’alunno è costretto a subire il rimprovero, anche se il professore spesso anch’egli, ritarda.

Il colloquio si sviluppa così (tra parentesi appare il colloquio interno):

 

-Rossi, anche oggi in ritardo!

(Purtroppo devo rimproverarlo, sono tenuto a farlo).

 

-Professore non ho sentito la sveglia ed ho fatto tardi.

(Spesso sei in ritardo anche Tu, anzi, a volte non vieni proprio! Ma tu sei il professore e tu le disponi per le regole).

 

-Se continuerai a ritardare, sarò costretto a comunicarlo ai tuoi genitori.

(Lo affermo però non lo farò - Non voglio scocciature!)

 

-Scusatemi non succederà più.

(Non mi importa nulla di Te, né di ciò che farai.)

 

Tutta la scena si svolge con il professore che rimprovera senza rivolgere lo sguardo all’interessato, mentre l’alunno sembra accettare il rimprovero con il capo chino e gli occhi rivolti fugacemente verso il professore.

La formalità e il regolamento sono salvi. La realtà che si vede è diversa da quella che è!

Un giorno quell’alunno sarà adulto, occuperà un posto nella società ed essere bifronte sarà abitudine o se volete, sarà il suo carattere operativo.

Ci stupiamo poi, quando qualcuno commette atti inspiegabili. La sua storia interna si è evoluta al punto che i suoi processi concorrenti sono diventati automatismi che non collidono più.


martedì 3 giugno 2025

Segni di maturità


 

La maturità non è solo un numero. Riguarda ciò che impari quando la vita ti spezza il cuore, mette a dura prova la pazienza e ti fa crescere. Alcune cose non si imparano a scuola o sui libri, si imparano sperimentando dolore, confusione e facendo scelte difficili. Se ti sei mai sentito bloccato, perso o tradito, non preoccuparti, non sei solo. Il fatto è che queste cose ti plasmano. Ti fanno capire cosa conta davvero.

Di seguito si presentano alcune profonde realtà della vita che solo le menti sagge comprendono davvero.

Se le percepisci nel tuo cuore, sei sulla strada della maturità.

Non tornare a ciò che hai già sperimento essere negativo.

La vita a volte ci fa aspettare. Per l'amore. Per il successo. Per la pace. E poi, in tutto quel vuoto, siamo tentati di accontentarci di ciò che arriva prima. Ma solo perché qualcosa è arrivato prima non significa che sia giusto. La pazienza non è facile da ottenere, ma ne vale la pena. Non tornare a ciò che ti ha distrutto perché il futuro procede troppo lentamente.

Cura con attenzione la tua privacy.

La privacy è potere... non tutti dovrebbero sapere tutto di te. In un mondo in cui tutti condividono tutto online, stare per conto proprio è una forza silenziosa. Quando nessuno sa cosa stai creando, non può cercare di distruggerlo. Assicurati la tua pace. Parla di meno. Muoviti in silenzio. Fai in modo che i tuoi risultati siano più forti delle tue parole.

Non puoi sperare in cose migliori se sei aggrappato al passato.

Lasciar andare è difficile, soprattutto quando il tuo cuore è investito. Ma alcune persone, alcune cose, alcuni ricordi, semplicemente non fanno parte del tuo destino. La crescita richiede spazio. E per fare spazio, devi lasciare andare ciò che non ti serve più per crescere. Non puoi librarti in volo mentre porti in giro un peso morto.

Anche la separazione da qualcuno a cui eri legato, il dolore può sembrare inutile. La perdita può sembrare ingiusta. Ma la vita ha uno strano modo di dare un senso quando ti guardi indietro. Quel dolore, quella battuta d'arresto, quella perdita ti hanno formato. Ti hanno portato in luoghi in cui non saresti mai stato senza di essa. Un giorno, guarderai indietro e capirai che tutto doveva andare come è andato.

Accetta che non tutti possono essere tuoi amici.

È facile credere negli altri se sei di buon cuore. Ma non tutti hanno buone intenzioni. La vera maturità sta nel saper custodire la propria energia. Non hai bisogno di una folla. Hai bisogno di poche persone vere. Condividi i tuoi sogni, le tue difficoltà e il tuo cuore solo con coloro che si guadagnano uno spazio vero nella tua vita.

Il miglior successo è quello silenzioso.

Se costruisci in silenzio, non c'è rumore, stress e drammi. Le persone non attaccano ciò che non possono vedere. Non devi dimostrare nulla a nessuno. Il vero successo è pacifico, costante e silenzioso. Lavora nell'oscurità. Lascia che la luce ti raggiunga quando sei pronto. Tutti alla fine se ne vanno.

Impara a non dipendere da nessuno.

Le persone se ne vanno e arrivano. Gli amici se ne vanno. Le cose finiscono. La vita passa. Ma questo non significa necessariamente che tu sia distrutto. C'è una forza silenziosa nel trovare la felicità nella propria presenza. Essere soli non significa sentirsi soli. Significa essere completi, anche quando la stanza è vuota.

La vita è breve. Vivila!

Ti svegli e vivi, o la vita ti sfugge dalle mani. Ogni giorno hai una scelta. Crescere. Provare. Prenderti cura. O rimanere stagnante. Il tempo non si fermerà. Quindi scegli la vita. Scegli la passione. Scegli qualcosa che accenda la tua anima.

Crescere non ha regole. Porta dolore, errori e decisioni. Ma chi cresce davvero, chi si prende cura di sé profondamente, chi si lascia andare quando ne ha bisogno e rimane umile in sé stesso, trova una sorta di serenità e forza che nessuno può indebolire.

Non hai bisogno di applausi scroscianti o di tifosi falsi. Hai semplicemente bisogno di verità, pazienza e fiducia in te stesso. Se sei su questa strada, continua. Il mondo ha bisogno di più persone come te: vere, forti e incrollabilmente umane.

lunedì 2 giugno 2025

Parlando con Foscolo

 

 

Chi non crede nei miracoli non vive su questo pianeta!

Questa è la frase che ripeto a me stesso quando eventi che tradiscono clamorosamente le nostre presunzioni, si pongono alla mia attenzione.

Siamo inclini ad assumere certezze per le quali l’istinto è l’unico garante disponibile, per cui, quando la convinzione cementifica l’assunto, escludendo l’accesso al dubbio, il miracolo diventa l’unico strumento utile per il ravvedimento.

Ragionando a posteriori, ci si rende conto dell’infondatezza della presunzione e della cecità prodotta dalla convinzione.

Tutto questo dire, mi serve per introdurvi all’abilità del caso nel manifestarsi ai miei occhi come magia o, richiamando la fede religiosa, sottoforma di miracolo.

Per farvi un esempio, dovrei attribuirlo al caso l’evento per cui in un preciso momento della giornata desiderassi un caffè e non avessi il denaro per entrare in un bar?

Probabilmente, mi rispondereste di sì!

Lo stesso caso, però, mi offre la possibilità di incontrare, occasionalmente una persona che difficilmente avrebbe potuto invitarmi in un bar?

Non fraintendetemi! Non perché fosse un diavolo in termini di avarizia, ma per mia semplice presunzione fondata su una convinzione astrusa per la quale il mio povero amico vestiva panni non suoi.

Quest’opportunità e servita a innescare un evento secondario: quello per cui ora sto scrivendo quest’articolo.

Il caso, infierendo, mi ha portato a scrivere su un tema strettamente legato alle motivazioni recondite per le quali i rapporti con il mondo esterno alla persona, sono sostenuti da simboli che ci illuminano come lanterne e che ci precedono in lunghi tunnel della mente.

Le lanterne sono assimilabili ai valori etici/morali e il tunnel sono percorsi di vita avvolti dall’ignoto.

Sarà colpa del caso, ma anche il grande Foscolo si preoccupava del decadimento valori morali e di come questi potessero essere tramandati alle future generazioni. Siamo convinti tutti della qualità dei sentimenti indotti dalle sue poesie e siamo altrettanto certi, dello slancio emozionale che potremmo sperimentare se egli stesso ci raccontasse come si possano interpretare le sue idee nel nostro cotesto moderno post-duemila.

Vi invito nell’immaginare l’anticipatore del romanticismo che risponde alle mie domande.

LUIGI: Perdonami l’ardire Ugo, ma che cosa vuoi intendere con questa tua prosa: A egregie cose il forte animo accendono l’urne de' forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta.

FOSCOLO: Caro Luigi, tu mi chiedi ciò che già conosci per averlo studiato a scuola! Comunque, accetto volentieri la tua provocazione e pregusto il diletto nel disquisire sui valori del tuo tempo.

LUIGI: Suppongo che ti sia difficile interpretare i segni del mio tempo!

FOSCOLO: Qui, in Paradiso il tempo non esiste per cui ciò che per te è stata evoluzione, per me è un permanere in altre forme.

Non ti stupire, ma ti assicuro, che sappiamo tutto del “grande fratello”, di Internet, di “sballo”, di telefonini, Iphon, eccetera.

LUIGI: Mi rendi facile il colloquio!

Bene, Dimmi come si conciliano le realtà che hai appena nominato con il simbolismo espresso nei tuoi “Sepolcri”?

I messaggi che ci hai lasciato attraverso le tue bellissime poesie potrebbero essere ancora validi?

Le stesse tue poesie hanno ancora un valore e una capacità di produrre i risultati per i quali la tua vena poetica si è magnificamente espressa?     

FOSCOLO: Luigi, nel tuo tempo e per ciò che è intuibile nel tuo tempo, proverò a confezionarti una risposta. Abbandonerò il mio tono poetico per far spazio alla praticità della risposta. Mi rivolgerò alla tua umanità per appendere un senso per cui anche la mia poesia ha contribuito.

Il Vostro futuro prevede un grande cambiamento di cui alcuni di voi intuiscono i primi segni. Esso si presenterà come una rivoluzione silenziosa nella percezione della realtà. Ineluttabile e inarrestabile, genererà un rovesciamento del mondo per il quale niente di ciò che conosci, sarà più così stabile e inamovibile come lo percepite adesso.

Di solito, un cambiamento di questo tipo si chiama “rivoluzione culturale” ma questa volta la cultura c’entrerà poco. Potete interpretarla come un’espansione cardiaca e riguarderà la vostra soggettività e il modo in cui interpretate la vita.

Fino ad oggi avete creduto nell’esistenza di una realtà unica, incontestabile, posta sotto gli occhi di tutti e passibile di sperimentazione scientifica.

Cioè, avete creduto in una realtà comune, ripetibile, inconfutabile, uguale a se stessa.

Qualcosa di nuovo, però, si sta delineando. L’avvento della psicologia nell’ambito delle scienze e il diffondersi delle conoscenze concernenti la fisica quantistica stanno provocando un cambiamento che ormai non è più possibile frenare. 

L’importanza della soggettività nella percezione degli eventi, si farà ogni giorno più evidente e, dalle macerie di una realtà immobile, impercettibilmente, prenderà forma un nuovo pensiero capace di integrare l’individualità e la creatività nella costruzione di realtà mutevoli e dinamiche, diverse per ciascuno.

La psicologia e la fisica quantistica vi hanno mostrato come la vostra sensibilità interferisce costantemente con la realtà, e che le aspettative con cui interpretate le cose modificano l’andamento degli avvenimenti. 

Gli eventi, infatti, non sono mai univoci ma si trovano in infinite e diverse varianti di se stessi, dentro uno sciame di realtà possibili. Cioè, per dirla con un linguaggio più moderno, ogni cosa esiste in un’onda di possibilità.

Quando vivete un’esperienza, questa suscita in voi un’interpretazione inevitabilmente soggettiva.

E proprio questa soggettività fa sì che l’onda delle possibilità si coaguli in una particella, tra le infinite scelte possibili. La particella coagulata diventa la realtà che sperimentate ed è la diretta conseguenza della vostra soggettività. Ciò di cui fate esperienza e che considerate vero, esiste soltanto per voi. Chiunque altro, posto davanti alla stessa circostanza, desumerà la sua particella (realtà), tra le infinite varianti possibili offerte dall’onda delle possibilità.

In questa chiave nuova, la soggettività diventa l’unico criterio in grado di determinare la verità, perché le esperienze prendono forma e determinano la realtà, come conseguenza di un’interazione soggettiva nell'ambito delle possibilità. 

La vostra vita esiste dentro uno schema temporale di causa ed effetto (se prima è successo A, dopo succederà B) ma, a un esame più attento, si vede che è, invece, la concretizzazione del nostro sentire soggettivo.

Infatti, la soggettività estrae dall’onda delle possibilità proprio quelle esperienze (particelle) che confermano i presupposti in cui credete. 

La causa di ogni avvenimento, perciò, non sta negli eventi che lo precedono ma nelle aspettative, che lo determinano.

L’accadere di qualsiasi cosa diventa possibile soltanto nell’attesa soggettiva e fiduciosa del suo esistere. Se volete superare questo momento di difficoltà senza vivere nei tormenti, dovrete prestare molta attenzione alle aspettative che vi create e al vostro sentire soggettivo, modificandolo fino a vedervi in realtà meno drammatiche e più soddisfacenti.

LUIGI: In quest’ottica, le tombe dei grandi uomini dovrebbero comunicare ai virtuosi il loro esempio e stimolarli a proseguirne l'opera, attraverso l’onda delle possibilità, lasciata libera di interagire con la sensibilità di ognuno e favorire l’espansione della coscienza collettiva. La tua poesia è un omaggio allo sforzo profuso da tutti i grandi protagonisti della storia affinché l’umanità potesse affermare se stessa nel progetto di espansione dell’amore.

FOSCOLO: Luigi, mi stai dando la certezza per cui la mia opera abbia sollevato almeno un granellino di sabbia nella tempesta del sapere universale. Tornerò a tacere nel passato ma prometto a tutti i giovani di parlare continuamente al loro cuore.  

 

sabato 31 maggio 2025

Effetti miracolosi della lode

 

Sappiamo che le auto vanno a benzina, a gasolio, a gas. 

Non sappiamo che l’uomo va a lode (sinonimo di encomio, gratifica, plauso, consenso, apprezzamento).

Sappiamo quanto costa la benzina, ma purtroppo è inevitabile la spesa se decidiamo di spostarci con l’auto.

Non sappiamo, però, che lodare una persona ha un costo pari a zero, ma che produce risultati strabilianti.

Vi assicuro che complimentarsi con qualcuno comporta un vantaggio reciproco.

Accende il fuoco dell’amor proprio, chi lo riceve.

- S’inebria di una doccia fresca e vivace, chi lo porge.

- Nasce una tacita battaglia d’amore, dove i due duellanti fanno del loro meglio per proteggere l’avversario dai colpi di un virtuale nemico comune.

Chi riceve l’elogio è chiamato perentoriamente a giustificare il riconoscimento. Si carica di un’energia che prima non c'era, ma che irrompe con tutta la sua forza e trasforma la persona in un eroe.

Chi pronuncia l’elogio imbeve se stesso di una potenza valutatrice capace di attraversare un ponte di legno, malconcio (chi elogia). 

Il ponte di legno ricorre a tutte le sue chiodature per non traballare e apparire sicuro e fermo al carro armato da cui è investito.

La risolutezza del carro armato e lo sforzo conscio del ponte, mascherano una realtà ben diversa, ma che produce un risultato evidente. 

Il carro armato riesce ad attraversare il ponte!

Complimentiamoci tra noi anche per piccolissimi traguardi raggiunti o per qualità apparenti o per pregi appena visibili. 

Vi garantisco che l’oggetto del complimento subisce un processo d’ingrandimento e di rivalutazione immediata.

Oggetti per i quali complimentarci con qualcuno se ne trovano in abbondanza. Siamo circondati e chiedono solo la nostra attenzione. Se qualcuno di noi ha difficoltà nel cercare alla luce del sole, può addirittura ricorrere ai miraggi! 

L’oggetto per il quale ci complimentiamo è secondario, l’effetto è l’obiettivo primario.

Sperimentatelo e vi diranno che siete socievoli, simpatici … avete “Charm”.

 

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