Andrea era seduto al solito
bar dando un’occhiata ai quotidiani. Improvvisamente e direi rumorosamente,
apparì Antonio, che senza badare alla discrezione e tranquillità dell’ambiente,
gli andò incontro salutandolo calorosamente.
“Andrea, amico mio filosofo,
sono felice di rivederti!”
Andrea restò un attimo
imbarazzato dai visi degli altri ospiti del bar, tutti rivolti verso di lui.
Cercando di smorzare l’euforia dell’amico disse: “Dai Antonio, non urlare
siediti e parliamo con calma.”
Davanti a due tazzine di caffè
vuotate, i due amici trascorsero molti minuti discorrendo di un po’ di tutto. In
un certo momento, facendosi serio, Antonio disse:
“Andrea, un mio amico pittore
mi ha invitato a visitare una sua mostra, mi accompagneresti? Sai, ho parlato a
lui di te, raccontandogli della tua vena di scrittore e della passione che ci
metti in tutto ciò che è arte. Credo che gli farebbe molto piacere conoscerti.
Coglierò l’occasione per sentire da te come ammirare un’opera d'arte.”
Andrea fu contento dell’invito
ma non molto dell’esaltazione dei suoi meriti fatta al pittore. Comunque,
la curiosità per l’evento a cui era stato invitato lo spinse ad accettare.
Nel giorno stabilito, i due
amici si ritrovarono di nuovo per visitare insieme la mostra. Andrea propose di
guardare le opere esposte prima di incontrare l’artista. Così sfilarono davanti
alle tele, ma mentre Andrea si fermava davanti ad ogni pittura, Antonio
sembrava passeggiare, posando sguardi veloci un po’ ovunque.
“Antonio, fermati!”
“Perché?” domandò come se
avesse fatto qualcosa di sbagliato.
“Antonio, Siediti. C'è una
panchina qui. Perché non ti metti comodo e guardi con più attenzione questo
dipinto?"
Antonio si sedette e fissò
l’opera. Andrea gli disse: "Voglio che tu guardi questo dipinto il più a
lungo possibile. Resta qui per almeno venti minuti. Vedi cosa succede".
Ed è quello che Antonio fece. Mantenne
lo sguardo puntato sul dipinto finché non si annoiò. Non gli era chiaro cosa volesse
rappresentare il dipinto posto di fronte, ma cominciò ad accadere una cosa
strana: mentre i suoi occhi affondavano nell'immagine, il campo visivo iniziò a
cambiare.
I colori del dipinto (fasce di
giallo, rosso e arancione) iniziarono a brulicare e pulsare. Vide nuovi colori
emergere, come se strati di pittura si stessero rivelando ai suoi occhi. Il
dipinto sembrava prendere vita; forse era il genio dell’artista o forse i suoi
occhi stavano inventando qualcosa di nuovo.
Non cercò risposte. Era
semplicemente grato all’amico Andrea per avergli fatto spingere la sua capacità
di attenzione oltre i pochi secondi, così da poter andare oltre lo sguardo
superficiale.
Da allora, Antonio si
ripromise di fermarsi un po' di più, di prendersi il suo tempo e lasciare che l’osservazione
andasse più a fondo.
Lo stupore di Antonio,
consentì ad Andrea di esternare il suo pensiero su come va guardata un'opera pittorica: “Con uno sguardo prolungato, possono accadere
cose straordinarie." Disse.
Poi continuò: "Innumerevoli volte ho sentito persone dire di -non sapere
nulla di arte-, come se non potessero iniziare a guardare gli oggetti che
ingombrano una galleria d'arte senza prima un minimo di orientamento. Le persone
tendono ad andare dritti alla piccola targa informativa sul muro, accanto
all'opera e cercano di trovare qualcosa a cui aggrapparsi. Conoscere l'arte ha
tanto a che fare con il guardare con i propri occhi quanto con qualsiasi tipo
di conoscenza formale precedente. Anche se non hai idea da dove cominciare,
solo guardare un dipinto ti dirà molto sul suo valore artistico.
Il motivo è semplice: la
maggior parte delle opere d'arte sono fatte per essere apprezzate a livello
intuitivo. Gli artisti lavorano a questo livello, cercando solo ciò che si
allinea con il loro sentire, e di questo, l'osservatore può guadagnare molto
dallo stesso approccio.
Alcune opere d'arte sono
costituite da una precisa raccolta di segni e simboli che offrono un messaggio
complesso e sottile. Armato di informazioni in merito, il tuo coinvolgimento
con l'opera sarà sicuramente più ricco. Tuttavia, c'è anche un enorme vantaggio
nel vedere un'opera d'arte con occhi inesperti, dove la targa non ha preformato
le tue aspettative. Le opere d'arte sono spesso viaggi intrapresi dall'artista
in territori inesplorati; in questo modo, aiuta anche avere il tuo viaggio non
troppo mappato.
Tutte le opere d'arte visive
hanno una composizione, ovvero un modo di disposizione, un certo flusso o
armonia di parti. Alcune opere d'arte cercano l'equilibrio nella loro
composizione; altre si spostano intenzionalmente fuori asse. Speculare su come
la composizione contribuisca alla sensazione o al significato di un'opera è un
modo eccellente per familiarizzarti con essa. La composizione conferisce al
dipinto parte della sua potenza, poiché l'osservatore può facilmente percepire
la logica spaziale.
Le gallerie d'arte sono meglio
apprezzate a un ritmo glaciale, dove poche connessioni significative sono più
soddisfacenti di una miriade di scorci momentanei.
Trascorrendo un po' di tempo
davanti all’opera, hai la possibilità di creare gli stessi tipi di
collegamenti, un processo autodiretto di percezione di un dialogo tra colori,
forma e soggetti presenti in diverse opere d'arte.
Quindi abbi fiducia nell'atto
di guardare. O come disse una volta Goethe: Pensare
è più interessante che sapere, ma meno interessante che osservare".
Antonio era rimasto ammutolito
mentre ascoltava Andrea.