sabato 11 gennaio 2014

Il mio fiore

contrario
Mi allontano dalla mente per accostarmi al cuore.

I battiti alzano il volume al mio silenzio.

Bagliori di emozioni illuminano la stanza della mia intimità.

Solitario, ma non con tristezza, accarezzo ricordi,
rivedo visi d'un tempo.

Ero piccino e portavo un fiore in quella mia stanza.

Lo annaffiavo tutti i giorni senza che nessuno lo sapesse.

Il mio fiore è ancora lì, bello e colorato.

Si nutre ancora del mio affetto.

Non è invecchiato come me.

Il mio fiore non teme di morire 
perchè sarà sempre con me.





L'amore nel corpo


Sospeso a un filo di pensieri, volteggio tra idee strane e indistinguibili.
 
Cerco il viso di me stesso nella chiave di lettura del mistero che mi ospita. 
 
Volteggiandomi, vedo a corto raggio solo ombre.
 
Consolazione afferro, mentre vorrei riconoscere il buio per nascondere la pochezza alla consapevolezza e cercare la complicità  nella fatica dell’insistenza.
 
Mi arrendo alla triste certezza, sapendo che non è un rimandare ma una rinuncia per sempre.
 
I miei poveri minuti corrono avanti alle promesse, distaccano le speranze  e frenano soltanto alla voce di una testarda coscienza. 
 
La baldanza di presumere un futuro infinito si scioglie come neve al sole cocente di una maturità inalienabile.
 
Domani sarà un altro giorno e io non sarò più lo stesso di oggi.
 
Quel domani, certo soltanto nella speranza, porterà una sorpresa nello specchio.
 
Inesorabile, chiederà conto per quell’immobilità che oggi si chiama ozio e che domani sarà impossibilità.
 
Catturiamo ogni attimo di vita poiché il prossimo non sarà uguale.
 
Afferriamo ogni piccola opportunità vestendola col sorriso e celebrandola con la gioia di condividere.
 
Sperimentiamo i sentimenti che soltanto da vivi hanno senso.
 
Battiamo con le emozioni  questo corpo umano, nato per deperire e prova indiscutibile del più grande esperimento mai tentato nell’universo.............
 
disegnare un confine all'Amore.

Costretta a sposare il suo stupratore



La 16enne Amina Filali dopo essere stata stuprata, picchiata e costretta a sposare il suo aguzzino, si è suicidata perché il codice penale marocchino dà la possibilità allo stupratore di sposare la sua vittima se questa è minorenne. Dopo anni di lotta per riformare la legge, lo storico voto per abolire questa follia potrebbe avvenire tra pochi giorni! Onoriamo la memoria di Amina facendo in modo che la sua tragedia non si possa mai più ripetere.
La 16enne Amina Filali dopo essere stata stuprata, picchiata e poi costretta a sposare il suo aguzzino, si è suicidata: era l'unico modo per sfuggire all'inferno in cui il suo stupratore e la legge del Marocco l'avevano rinchiusa. Abbiamo lottato per anni assieme agli attivisti marocchini per far abolire questa norma assurda, e ora la vittoria è a portata di mano. Questa settimana, un ultimo voto ci può permettere di afferrarla.

L'articolo 475 del codice penale marocchino dà la possibilità allo stupratore di evitare il processo e il carcere sposando la sua vittima se questa è minorenne. E' il peggiore incubo di qualsiasi donna sopravvissuta a uno stupro, e per Amina è diventato realtà. Ma ora, dopo che in centinaia di migliaia abbiamo contribuito a fare pressione sul Parlamento, tra pochi giorni potrebbero prendere la storica decisione di abolire questa norma. Se si arriverà al voto, gli addetti ai lavori dicono che la riforma passerà. Dobbiamo solo dare la spinta finale affinché la proposta sia discussa.

In questo momento, i giornali quasi non parlano della questione e non c'è alcuna pressione sui politici locali affinché facciano la cosa giusta. Per questo, non appena raggiungeremo 1 milione di firme, pubblicheremo delle intere pagine sui giornali più letti dai parlamentari e manifesteremo assieme agli attivisti marocchini fuori dal Parlamento con un mare di palloncini rosa a rappresentare questa nostra enorme mobilitazione globale. Onoriamo la memoria di Amina facendo in modo che la sua tragedia non si ripeta mai più. Clicca ora qui sotto per unirti a noi:


Dopo che Amina è stata violentata, la sua famiglia ha sporto denuncia nella città di Larache. Ma invece di processare lo stupratore, il giudice gli ha offerto la possibilità di sposare la sua vittima, e la famiglia di Amina ha accettato. Dopo il suo suicidio, i membri di Avaaz si sono mobilitati dalla parte dei genitori ormai disperati e degli attivisti marocchini, consegnando quasi 800mila firme a favore della riforma, guadagnando le prime pagine dei giornali. Il governo ha promesso una riforma ma da allora non è accaduto più niente. Fino ad ora.

L'articolo 475 non è l'unico problema per i diritti delle donne in Marocco, ma è diventato un gigantesco simbolo di un sistema sbagliato. E' dal 2006 che il governo promette di mettere fine a questo orrore e di adottare una legge che vieti la violenza contro le donne, ma finora sono state solo parole al vento mentre la vita di giovani donne continuava ad essere stroncata.

Finalmente sembra che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione, e la Commissione Giustizia ha finalmente stralciato la parte più problematica della norma passando la legge alla Camera bassa affinché prenda una decisione: se si arriverà al voto, è molto probabile che il Marocco avrà una nuova legge e Amina potrà finalmente in qualche modo avere giustizia. Il voto è il primo passo fondamentale per quella vera riforma per cui i gruppi di donne in Marocco hanno lottato a lungo. Facciamo in modo che si arrivi a una decisione sulla legge 475 affinché questa cominci a proteggere le donne e smetta di calpestarle:


Dall'Afghanistan all'India fino al Giappone e al Kenya, in quanto membri di Avaaz abbiamo usato la nostra forza collettiva per sostenere i popoli in tutto il mondo nella lotta per i diritti delle donne. Oggi possiamo mobilitarci dalla parte di Amina Filali e fare sì che la conclusione della sua storia terribile possa accendere una speranza.

Con speranza e determinazione,

Dalia, Antonia, Emma, Marie, Rewan, Alex, Ricken e tutto il team di Avaaz

venerdì 10 gennaio 2014

La rivoluzione silenziosa ..... pronosticata da ETT


Molfetta 

(continuazione dell'articolo precedente)



LUIGI: Tutto ciò che sfugge al pensiero umano, è riconducibile all’errore del paradigma mentale oppure alle naturali limitazioni biologiche? 

In altre parole, Il “nulla” da te prospettato, potrebbe essere intercettato e prendere un senso anche nel nostro mondo?

ETT: Gli umani debbono fare i conti con altissime barriere le quali, oltre a inibire le grandi visioni, intervengono apportando distorsioni demotivanti.

LUIGI: Ti riferisci, forse, a quella specie di pregiudizi che impediscono ad un pensiero nuovo di prendere forma?

ETT: Non soltanto! E’ consuetudine tra voi umani di aggettivare in modo negativo qualsiasi esperienza o proposta che si allontani dal pensiero comune.

E’ molto facile timbrare con la “pazzia” o la “stranezza” una idea straordinaria. 

La conseguenza del giudizio negativo si traduce, prima, in aggressione intellettuale e successivamente nell’isolamento della persona rivoluzionaria. 

L’esploratore dei nuovi percorsi, se vuole insistere nell’affermare le nuove idee, deve sottoporsi a prove che mettono in discussione le proprie capacità di intendere e volere.

Queste prove non sempre si superano e il risultato finale è l’aria nuova che viene spazzata via dalla stasi intellettuale. 

La rivoluzione viene spostata in avanti sulla linea del tempo, sperando che nell’immediato futuro il metro del giudizio possa cambiare.

LUIGI: Hai descritto perfettamente quello che succede!

Devo aggiungere un altro particolare a questo tuo rilievo che, visto da occhi extraterresti, potrebbe rivelarsi anche comico.

La nostra storia è ricca di personaggi innovatori, pensatori e scienziati che hanno fornito un contributo veramente importante per l’evoluzione dell’intera umanità. 

Questi illustri rappresentanti della nostra specie hanno dovuto subire derisioni e alcuni anche persecuzioni fisiche ed intellettuali, prima di essere riconosciuti come benemeriti della società. 

Non sono stati pochi i casi in cui grandi uomini sono diventati tali soltanto dopo la loro morte.

ETT: Dopo tale premessa, la risposta alla tua domanda è un po’ più facile da intuire.  
Nel vostro mondo arrivano segnali in mille forme diverse e tutti attraversano mezzi non sempre adatti alle loro caratteristiche.

La diversa sensibilità di ogni umano riesce a cogliere solo piccole tracce di queste comunicazioni dell’universo.

Percezioni, affinità, sesto senso, e parole simili sono i vostri sintomi verbali che manifestano una ingiustificata convinzione di un potere, di un volere e di un possibile sapere che superano i limiti della razionalità.

LUIGI: Quale modo di agire o pensare suggerisci di adottare per amplificare le sensazioni che potrebbero ricondurci in una dimensione diversa da quella attuale?

ETT: Io credo che dobbiate dare spazio e credito a qualcosa che vi caratterizza maggiormente, senza inseguire affannosamente tecnologie eclatanti.

LUIGI: Scusami se ti contraddico, ma è grazie alla tecnologia che abbiamo potuto conquistare l’agiatezza nell’esistere e per la quale è stato possibile dedicarci al pensiero scientifico oltre che filosofico.

ETT: Rispondendoti con una metafora ti direi che la tecnologia, per voi umani, è come una sedia, buona per  salirci sopra e avvicinarvi al cielo di mezzo metro.

Dovete iniziare ad usare la tecnologia nel modo più vicino al vostro essere umani, e cioè, usarla come accessorio per abbracciare il cuore e la mente.

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