giovedì 13 giugno 2013

Il pianeta dell'Amore


opera di Silla Campanini

M'incammino verso i confini dell'anima,
dove la ragion pratica non vede.

Raggiungo spazi estranei alle misure.


Qui, anche il tempo si smarrisce.

Non ci sono regole.

Non esistono leggi.

Non c'è giudizio.


Una pace sostituisce l'aria che si respira.

La gioia è l'essere in sè.

La saggezza si perde nel senso del sorriso.

Il confronto scompare nella pienezza dello spirito.

La presenza si sente come comunione.

Il bene è splendore.


Oltre quel confine or non vado.

Porto ancora i segni delle battaglie.


Indosso inutili corazze 
 e l'amore mi vuol leggero.

Attende che mi spogli.

Sul suo pianeta non esistono vestiti.

mercoledì 12 giugno 2013

Tra ricordo e speranza


Opera di Silla Campanini 

Oscilla l'umore tra le alture del non senso e l'illusione di una meta.

Come un pendolo.

Costretto a invertire continuamente la direzione.

 Or allegro nel brio della velocità,
or  muto nella pausa della riflessione,
 solitario, 
oscilla su quell'arco risibilmente libero.

La massa pende verso il basso dei limiti,
inchiodata ad un centro di gravità lontano.

Svuoto la mente nell'anima 
per guardare i pensieri fermi.

Trovo immagini scomposte e parole sparse,
 come foglie d'autunno ai piedi dell'albero della vita.

Forse sono ricordi.

Tocco il cuore per vibrar emozioni
 e altre immagini si ravvivano.

Mentre i pensieri si muovono,
tutto s'illumina di speranza.

L'ardore incendia l'anima.

Il pendolo corre in discesa,
 porta con sè l'idea felice.
 

martedì 11 giugno 2013

Isole d'esistenza


Opera di Silla Campanini

Se penso ..... esisto.

Esisto per me stesso .... e allora non penso.

Devo agire per non pensare.

Agendo, interagisco...
 e scopro la presenza dell'altro.

Busso alla porta di chi mi confina.

Suppongo che esista.

Tento la comunicazione.

Ho pochi e imperfetti mezzi a disposizione....
 consentono soltanto l'immaginanario.

Torno a pensare.

lunedì 10 giugno 2013

Giù con la mente


opera di Silla Campanini

Il tempo gira intorno alla mente,
laddove lo spirito si ritrova libero nella spazio dell'orbita.

Scendo dentro di me a  frugare tra le idee abbandonate.

Riflessi di paure sorpassate, 
promesse dimenticate,
sogni riposti,
appaiono impolverati dal giudizio postumo.

Stanco, m'acquatto.

Sollevo delicatamente quei ricordi ripiegati.

M'appaiono ancor vivi per il profumo di quell'età verde.

Gira ancora il tempo,
proietta il film già visto.

Si colora di gioia
 la strana pietra raccolta sul solitario arenile.

Torna a muoversi
 quella lucertola braccata da quelle tozze manine. 

Sono chiare 
quelle parole lette senza voce dal libro scompigliato.
Ancor oggi spingono in gola il cuore.

La vita racconta se stessa, 
non vuole pausa.

Al reclamar del giudizio,
 la mente cancella l'umana debolezza.
 
Il tempo muove a completare l'opera.

Il suo dono è una scatola vuota.

Contiene il mondo che vorrei.



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