In Africa è in atto un massacro di elefanti senza precedenti per mano dei bracconieri che staccano loro le zanne con motoseghe per produrre oggetti di lusso, statuette e ciondoli destinati al mercato asiatico. In questi giorni, però, la Thailandia ospiterà un importante vertice globale sul traffico illegale delle specie in via di estinzione, dandoci così la rara opportunità di fermare questo assurdo massacro.La Thailandia rappresenta il più vasto mercato non regolamentato d'avorio ed è uno dei principali registi del traffico illegale a livello mondiale. Già da anni ha questo triste primato, ma finora ha fatto ben poco per liberarsene. Ora, però, il primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra ha annunciato di aver preso in considerazione la possibilità di un bando totale sull'avorio. Proprio per questo abbiamo lanciato una petizione globale sul sito di Avaaz: per dare a questa campagna l'ultima spinta necessaria per vincere.Questa è la migliore occasione che abbiamo mai avuto per ottenere un'importante vittoria a favore degli elefanti africani. Abbiamo solo bisogno di aggiungerci la forza di una mobilitazione dal basso.E' terribile sentire oggi gli ambientalisti usare l'espressione "follia omicida" per descrivere i numeri relativi al bracconaggio degli elefanti: sono infatti i peggiori dell'ultimo ventennio. Sfruttando scappatoie legali che permettono la vendita di avorio degli elefanti domestici della Thailandia, i criminali contrabbandano avorio giunto illegalmente dall'Africa, per poi farla franca rivendendolo sul mercato legale.E' però in atto una forte pressione sulla Thailandia perché agisca prima che a Bangkok cominci il vertice di 10 giorni dell'ONU sulle specie in via d'estinzione. E' arrivato per noi il momento di agire per fermare il commercio d'avorio thailandese e innescare così un effetto domino in Asia, spingendo allo stesso modo altri paesi ad affrontare il problema del traffico illegale di avorio.In diverse culture nel mondo, nel corso della nostra storia, gli elefanti sono stati venerati dalle religioni e sono stati al centro dell'immaginario popolare: Babar, Dumbo, Ganesh, Airavata, Erawan. E' una vera tragedia il fatto che oggi queste magnifiche e intelligentissime creature vengano decimate, ma ora possiamo aggiustare le cose.
Con speranza e determinazione,
Leonardo DiCaprio e il team di Avaaz.
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi)
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venerdì 1 marzo 2013
Ultimi giorni per fermare il massacro degli elefanti
giovedì 28 febbraio 2013
Un eroe discreto
Un
lustrascarpe ha donato 200mila dollari, 154mila euro, a un ospedale
pediatrico. Albert Lexie, che non ha voluto dichiarare la sua età,
lavora da oltre trent'anni come ciabattino guadagnando circa 5 dollari
alla volta con un margine di mancia che non ha mai superato i 2 dollari.
In tutto questo tempo ha messo da parte una cospicua somma che ha
deciso di devolvere in beneficenza all'ospedale pediatrico di Pittsburgh
in Pennsylvania
Agire o Attendere?

Se esiste una legge che dovremmo eleggere ad assioma, è quella che
assegna all’agire la priorità più alta tra le decisioni da assumere nelle attività concorrenti e
alternative.
Arrovellarci nel giudicare opportuno se agire o rimaner fermi, non
prendere decisioni, è una situazione molto ricorrente nella quotidianità.
Ovviamente, non far nulla ci evita di assumere rischi ma
cancella l’opportunità presente e tutte quelle che da questa potrebbero
innescarsi.
Positive o negative che siano le conseguenze, agendo è sempre una
richiesta che facciamo alla vita e dalla quale attendiamo il responso.
Tra gli effetti secondari prodotti dall’agire, rileviamo almeno un
paio di fattori da considerare.
Il primo, abbastanza funzionale, ci impedisce di perdere tempo nel
recriminare o a criticare gli altri.
Il secondo, molto più nobile, consiste nella possibilità di
arricchire l’archivio storico degli eventi sperimentanti.
Si diventa più esperti
nell’arte più antica e fondamentale: la vita.
Secondo il mio modesto parere, il premio Nobel non si dovrebbe
assegnare soltanto a coloro che compiono atti o ricerche di grande valore per l’umanità,
ma anche a coloro che dimostrano di avere profuso una grande densità di sforzi
per coprire tutte le aree dell’interesse umano.
In altre parole, si dovrebbero
prendere in considerazione anche chi ha fallito più di altri per giungere a un
obiettivo.
Queste persone “attive” conoscono, oltre alla strada del successo,
mille e più altre strade che portano al fallimento.
Per me, sarebbe molto più semplice e sicuro, chiedere consiglio a
chi ha fallito un’infinità di tentativi, percorrendo strade alternative, anziché rivolgermi a chi ha conosciuto quell’unica
strada per giungere al successo.
Chi agisce rende importante la sua storia e lo fa nella misura in
cui il suo passato è stato vivo.
Jean-Paul Sartre, nella sua opera, “L’Essere e il Nulla" affermava:
“Io solo
posso decidere in ogni momento "dell'importanza" del mio passato: non
discutendo, deliberando e apprezzando il tale o il tal altro avvenimento
precedente, ma pro-iettandomi verso i miei scopi, io salvo così il passato con
me e decido con l'azione il suo significato”.
Non avete scampo, se non agite, buttate via la vostra vita perché attendete
soltanto di invecchiare.
martedì 26 febbraio 2013
Anelasticità, il sentiero obbligato
L’anelasticità è una proprietà dei corpi
rigidi; questi, sottoposti a uno sforzo insopportabile, perdono memoria di se
stessi e rimangono deformati per sempre.
Il corpo umano mostra questa caratteristica
se lo rapportiamo allo stress che subisce a causa del tempo.
Tale fenomeno avrei potuto chiamarlo
invecchiamento ma non avrei avuto la possibilità di evidenziare un aspetto che
intendo sottolineare.
Invecchiare implicitamente nasconde l’idea
di un processo lento molto legato al futuro e per nulla al presente.
Improvvisamente, come succede per l’anelasticità,
un giorno scopriamo che il fattaccio è accaduto.
Non distinguiamo bene quando il fenomeno è iniziato!
Quel futuro immaginato lontano diventa immediatamente
un passato che ha delegato al presente la sua annunciazione.
Ormai il tempo ha esercitato quello sforzo
insopportabile dal corpo e ora, perdendo memoria, ci riflette sullo specchio la
nuova realtà.
Come sta succedendo in questo periodo di post
elezioni, la sorpresa è notevole.
Programmi e promesse ora devono fare i conti
con una struttura deformata, impossibile da prevedere per la natura stessa dell’oggetto.
Si aprono dibattiti interiori e nascono
esigenze nuove, quasi strane rispetto a un modo di essere, assunto da molto tempo.
Sembra che inizi un periodo di decantazione
della novità, attraverso cui s’intraprende un percorso di accettazione.
La consapevolezza del fatto è una grande forza
ammaliatrice che frena l’irruenza per far strada alla saggezza.
Quando la rottura anelastica si completa,
anche i concetti di solitudine, estraneità, diversità, assumono sfumature
mistiche.
Ci si ritrova a riciclare anche le emozioni
poiché quelle nuove sembrano diradarsi come oasi nel deserto.
Si appendono ricordi nell’anima per
estrarre piaceri che la sensibilità distilla con incredibile abilità.
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