mercoledì 26 dicembre 2012

I miei comandamenti

 
1. Tieni conto che grandi risultati richiedono grandi sacrifici accompagnati da grandi rischi.

2. Quando vivi una delusione, consolati subito e trasformala in lezione da ricordare.

3. Rispetta te stesso, il prossimo e assumi la responsabilità delle tue azioni.

4. In ogni evento negativo si nasconde sempre un’opportunità.

5. A volte non ottenere ciò che si vuole si rivela come un meraviglioso colpo di fortuna.

6. Impara le regole, affinché tu sappia di volerle infrangere.

7. Non dare una misura a ciò che va contro la tua coscienza.

8. Non permettere che una piccola conquista ti faccia perdere un antico tesoro.

9. Quando ti accorgi di aver commesso un errore, ammettilo e adoperati per correggerlo.

10. Dedicati un po’ di tempo stando da solo. Parla con la tua anima ogni giorno.

11. Accetta con entusiasmo il cambiamento ma conserva i tuoi valori.

12. Ricorda che il silenzio ti rende signore.

13. Un'atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.

14. In disaccordo con i propri cari,  dimentica il passato perché rivangarlo non servirà a nulla.

15. Condividi la tua conoscenza. E' una strada per raggiungere l'immortalità.

16. Sii gentile con tutti, li costringerai ad usare gli stessi modi.

17. Leggi e impara in continuazione.

18. Mantieni uno stile corretto anche in assenza di persone.

19. Se ti è possibile, visita luoghi dove non sei mai stato prima.

20. Ricorda che la migliore relazione è quella in cui il tuo amore per l'altro supera il bisogno reciproco.

21. Approccia le persone che non conosci ritenendole più importanti di te.

22. Giudica il tuo successo da ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

23. Se ti scopri a lamentarti sull'operato degl'altri, ricordati che stai sbagliando.

24. Sorridi e non ti preoccupare di  farlo senza motivo.

25. La vita è una sola, curala fino all’ultimo istante.

martedì 25 dicembre 2012

Ciao, Ett!



 (continuazione post precedente) 
LUIGI: ETT, ti prego portami via con te per qualche giorno!

ETT: Proprio ora, nel pieno del Natale?

LUIGI: Sì! Perché ovunque andassi, continuerò a restare nel cuore di chi amo e continuerò a non esistere nella mente di chi mi vede solo attraverso gli occhi.

ETT: No, Luigi! Questo è il tuo mondo e sono sicuro che se ti portassi via con me, ti farei un gran torto. Riprendi la tua calma e sii gentile, continua a parlarmi della magia del Natale.

LUIGI: Sì, è proprio come dici! Il Natale crea una magia nei cuori sensibili, allieta lo spirito e ottiene dispensa dalla ragione per volare nei sogni e concedere all’animo umano anche l’impossibile. Il Natale è la festa dell’Amore, una sinfonia della gioia proclamata da sorrisi, baci e abbracci. Il Natale è la celebrazione dei sentimenti più genuini dell’uomo verso l’altro uomo, l’esperienza del perdono, l’energia della solidarietà, l’accettazione dei nostri limiti, la riscoperta della tolleranza, l’apologia dell’amicizia.

ETT: Ho impressione che ti diverta a indurmi in perplessità. L’enfasi con cui proclami il tuo Natale non si concilia con uno stato d’animo che appare dibattuto tra la fede nello spirito natalizio e la consapevolezza di non riscontrarlo appieno tra gli uomini.

LUIGI: Probabilmente perché la mia idea del Natale è quella che vorrei che fosse per tutti e che, invece, si legge negli animi di pochi individui o addirittura, perché mi rendo conto di quanto sia travisata. 

Il consumismo, la superficialità, il dominio della materialità, sono pericoli minacciosi per il senso del Natale che fatica a impossessarsi dei cuori dei bambini abbandonati, dei vecchi emarginati, dei bisognosi ignorati, dei deboli sopraffatti.

Sono sempre più convinto che fino a quando non si trovi il senso della vita nel rivolgere l’attenzione al prossimo per la conquista del bene comune, ogni anno la celebrazione del Santo Natale sarà semplicemente la festa dell’apparire luminoso, sarà un’occasione perduta o almeno rimandata.

L’atto connesso con doni natalizi è la prova dell’esperienza del donare confusa con lo shopping. Il dono in sé è espressione di attenzione verso il prossimo sostenuta dal condividere un piacere di vedere felice la persona destinataria del dono.

Personalmente, preferisco di gran lunga il donare al ricevere.

ETT: Ora, non ti capisco!

LUIGI: Il donare è un evento attivo, predisponente a ricevere la gratificazione del sorriso e l’abbraccio. Non puoi immaginare come sia meraviglioso leggere gioia negli occhi di chi si ama. Specialmente se sono bambini o comunque, bisognosi del tuo supporto.

ETT: Significa che non ti piace ricevere doni?

LUIGI: Ti confesso, ma solo a te, sì! Riesco quasi sempre ad accettarli con la stessa gioia che potrei riscontrare nei panni del donatore. Conosco quanto sia importante mostrare gratitudine per colui che dona e quindi, non faccio mai mancare il calore affettivo necessario.

ETT: Attenzione, potresti apparire falso!

LUIGI: Agli occhi di persone formali, sì! Generalmente, il linguaggio del corpo garantisce la genuinità dei miei sentimenti.

ETT: Ora devo andar via, Luigi. Ti lascio con un mio dono.

LUIGI: Ti ho contagiato lo spirito Natalizio?

ETT: No! Lo spirito Natalizio è anche nello spirito dell’Amore; esso è presente nell’universo da sempre. Soltanto voi uomini ne fate un’ingiustificata esclusiva.
Il mio dono è una luce nel tuo cuore, visibile solo a coloro che misurano la felicità con il numero di sorrisi.


lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale, amici!




LUIGI: Per mia fattura, parlar del Natale sarebbe come invitarmi a sognare ad occhi aperti e poiché per molti, anche parlar con te, è una stranezza che si confonde tra la fantasia e la realtà, allora scriverò su questo sogno.

Già da bambino, estraneo all’amore, ero solito cercare posti lontani dalla furia giornaliera delle “cose” importanti e mi eclissavo in piena campagna o sotto calde coperte per viaggiare nei sogni.

ETT: Non importa ciò che altri potrebbero pensare! 

Sogno o realtà sono due facce del vostro mondo con le quali raccontate di voi stessi. Riprendi a parlar del Natale.

LUIGI: Il mio Natale è l’espressione più intima del volersi bene; è l’occasione per mostrare la parte più bella di noi stessi, quella che solitamente riserviamo a chi amiamo così profondamente da ritenere stupida l’idea di nascondere qualcosa, anzi, verso queste persone sorge spontanea la voglia di raccontar tutto sinceramente; si sperimenta una liberazione, una rinascita.

Esattamente come mendicanti d’Amore, ci si rivolge al prossimo con la certezza di vedere la mano tesa. ETT, credimi, è dura essere sempre se stessi in questo nostro mondo!

ETT: Infatti, Luigi! E’ proprio questo il motivo per cui siete difficili da comprendere anche a noi alieni.

LUIGI: Nel clima natalizio si diffonde una specie di armistizio sociale. Ogni tenerezza non viene soppesata completamente come una debolezza dell’essere o come una regressione infantile, ma come una corrispondenza ad una aspettativa collettiva che induce alla bontà, alla solidarietà e alla reciproca (momentanea) tolleranza.

ETT: Mi sembra di capire che in questo periodo attraversate una fase di drogaggio collettivo per cui l’effetto benefico che si ottiene è solo transitorio. 

Il clima natalizio dovrebbe essere quello di tutti i giorni, ma a causa delle vostre debolezze, lo relegate solo a dicembre di ogni anno.

LUIGI: Detto in termini diretti, direi che è proprio così!

ETT: Dimmi, ancora, che ruolo hanno i grandi regali, i pranzi faraonici, i viaggi di fine anno, lo spendere tanti soldi in un breve periodo, eccetera, eccetera?

LUIGI: I motivi sono molto semplici. La maggior parte degli umani tende a mostrare la sua gratificazione con l’uso della moneta.

Il sentimento spesso rischia di apparire inutile o al massimo una ludica attività per inoperosi, allora si “pensa” al concreto, come mangiare e spendere soldi.

La povertà d’animo esclude alternative per cui non far regali o non mangiare il panettone, si trasforma in una frustrazione sociale.

ETT: Per fortuna, noi alieni abbiamo bandito il cibo da molti millenni!

LUIGI: ETT, ti prego portami via con te per qualche giorno!

ETT: Proprio ora, nel pieno del Natale?

LUIGI: Sì! Perché ovunque andassi, continuerò a restare nel cuore di chi amo e continuerò a non esistere nella mente di chi mi vede solo attraverso gli occhi.

BUON NATALE AMICI MIEI!
  

domenica 23 dicembre 2012

Natale con ETT




LUIGI: Siamo così meravigliosamente complicati che se non io fossi umano, forse mi dispiacerebbe non esserlo!

ETT: Infatti, Luigi! 

Devo confessarti che noi alieni siamo stimolati a studiarvi proprio per questo mistero. 

Siete consapevoli delle vostre limitazioni e contemporaneamente operate come se foste infallibili, anzi, utilizzate questa assunzione per giustificare a posteriori i vostri errori.

LUIGI: Non abbiamo alternativa e in compenso, in questo senso, abbiamo molta autocommiserazione, adattabilità e pochissima memoria.

ETT: Avete tanta memoria per giustificare le debolezze e pochissima per tenerne conto.

Tralasciando l’approfondimento di questo tema, mi piacerebbe sapere perché vi augurate reciprocamente il buon Natale. 

Il fatto straordinario che riesco a notare, riguarda quella sottile soddisfazione che voi provate nel pronunciare l’augurio. 

Non conoscendo le vostre convinzioni intime, sembrerebbe ipocrisia o un rito convenzionale.

LUIGI: Comprendo benissimo ciò che alludi.

Noi umani siamo spiriti sociali e sperimentiamo su noi stessi, sentimenti che proiettiamo all’esterno e quelli che per empatia si inducono nel nostro animo.

Per dirla in breve, ci scambiamo a volo sentimenti usando le emozioni come mezzo di comunicazione.

Tutti gli umani hanno un sistema di interconnesso wireless. Noi siamo in grado di connetterci reciprocamente senza la presenza di un canale fisico. 

La realtà più bella, però, sta nella possibilità di offrire questo canale virtuale a tutti coloro che assistono alla comunicazione e come l’onda lunga dell’oceano, la emozioni innescate si diffondono, creando il clima Natalizio.

ETT: Se ho capito bene, vuoi dirmi che una volta l’anno vi concedete di unirvi in una sorta di comunione emotiva con la quale ricollocate il sentimento umano al centro della vostra esistenza.

LUIGI: Perfetto, ETT! Hai colto il senso più stretto del mio discorso. 

ETT: Mi sbaglio se ti faccio notare che Natale non è per tutti i popoli della Terra?

LUIGI: Ovviamente è così! 

Devi considerare che siamo tutti umani e per clima, posizione geografica, storia, eccetera, la condizione d’innesco del sistema può apparire diversa, mentre la causa di necessità identica.

Si spera in un futuro, non so quanto lontano, che tutti i popoli si sintonizzino sullo stesso canale e come i lampeggi delle luci di Natale, la gioia si sposti intorno al globo terrestre seguendo i fusi orari.

ETT: Il vostro grande sogno, vero?

LUIGI: Tutte le religioni indirettamente lo inseguono, poiché la nostra dannatissima razionalità diffida ad ammetterlo.

ETT: Non darti pena Luigi, il vostro mondo andrà come la volontà di potenza spingerà. Tu stesso sei convinto di questo. 

Ammetti anche che discutere di un problema in generale, si perde il risvolto migliore della questione.

Tu, in qualità di preciso rappresentate della specie umana, che senso dai al tuo Natale?

LUIGI: Una bella domanda a cui per dar risposta si potrebbe parlar per ore.

ETT: Non ti preoccupare di questo, avanti rispondi.

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