giovedì 7 marzo 2024

La proteina P53

 

Si sta studiando un meccanismo in grado di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali. Il principio dell’intervento è simile al gioco della pignatta. C’è sempre qualcuno che a occhi bendati tenta con un bastone di rompere la pignatta e godere del suo contenuto. Per gli scienziati, la proteina p53 è un’ambita pignatta. Questa, tartassata continuamente dal bastone delle sperimentazioni, ha fornito un importante tassello alla comprensione della complessa mappa del funzionamento che mira a individuare una barriera antitumorale

Come per il gioco della pignatta, il tipo d’intervento è per tentativi. Si vuole, insomma, che la materia apra il suo scrigno dei segreti per far fluire ciò che l’anima, in un disegno più complesso, già è abituata a orchestrare.

L’uomo è una miscela di spirito e materia. L’anima è la “logica” direttrice di ogni interazione con l’esterno. L’anima si manifesta solo con il raggiungimento di un equilibrio funzionale biologico.

Stiamo parlando di un mondo completamento nuovo non riconosciuto dalla scienza perché non si concilia con la razionalità della dimostrazione e della ripetibilità.

Di sicuro in pentola qualcosa bolle e poiché sollevare il coperchio, è rischioso, ci si ferma a sentire il ballo del coperchio che casualmente lascia sfuggire spifferi di vapore, improvvisi e immediatamente svaniti.

Se ammettiamo che esiste un nesso tra corpo e anima e che entrambi sono realtà macroscopiche, dobbiamo ammettere che in una scala più piccola, la relazione, sebbene in forma più semplice, continui ad esistere.

La presenza di una scala gerarchica impone che l’interazione diventi sempre più elementare e priva di una causa intelligente.

Per esempio, un timoniere pone la barra a dritta solo per eseguire l’ordine del capitano e non si chiede la motivazione per la quale lo sta facendo. Il capitano ha impartito l’ordine solo perché ha avuto un messaggio via radio per la tempesta in arrivo. Chi ordina lo fa per una necessità; chi esegue lo fa per un obbligo. Chi ordina e chi esegue, ignorano la realtà del momento e danno fiducia a un dato di livello superiore. La consistenza del dato proveniente dai livelli superiori assicura il governo della nave durante il viaggio.

L’anima serena alberga in un corpo sano, pronta a scomparire quando una minaccia incombe.

Essa abbandona la nave nella burrasca, lasciando all’equipaggio il compito e lo sforzo di mantenerla a galla.

La stima verso il capitano e le istruzioni ricevute a tempo debito, rappresentano la forza con cui l’equipaggio si adopera per portare la nave fuori dalla tempesta. Durante la concitazione della battaglia si rivelerà il funzionamento dell’automatismo memorizzato. Per questi casi la ragione è lenta.

La proteina p53 è arruolata sulla nave dell’esistenza. Porta con sé il segreto conferitogli dal capitano. Non è certo che aprirà il suo scrigno, ma sicuramente eseguirà fino alla morte i suoi ordini.

 

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